Dubbi hiv

Gentili Dottori,
premetto di essere omosessuale e due mesi fa circa (13 Agosto) ho avuto un rapporto PROTETTO con un ragazzo che, però, conoscevo da pochi giorni. La penetrazione (che ho ricevuto), oltre ad essere protetta, è stata breve ed interrotta dopo pochi minuti. Nonostante il sesso orale non è stato protetto, è avvenuto senza alcun contatto con liquidi corporei di nessun tipo. Ora, a distanza di quasi 60 giorni hanno cominciato a verificarsi episodi che mi hanno un po' destabilizzato. Sono tre giorni che accuso un gonfiore ai linfonodi, in particolare a quelli mascellari, ascellari ed inguinali. E' tuttavia un gonfiore molto lieve e non costante durante la giornata: perlopiù mi capita di provare fastidio in alcuni momenti, specialmente sotto le ascelle e in zona inguinale, come se avvertissi la presenza di "palline" un po' più gonfie. C'è da dire che mi sta anche crescendo un nuovo dente del giudizio e che questo fenomeno si è registrato proprio in concomitanza con lo sporgere del dente (intorno al quale, poi, si è formata anche un'afta). Nonostante tutto, comunque, non ho accenni di febbre: la temperatura è sempre fissa intorno ai 36.2/36.4° ad ogni momento della giornata. Non sono nemmeno capitati fenomeni di nausea/vomito, diarrea o sudorazione notturna (almeno non credo. Ho il sonno abbastanza pesante ma credo che me ne sarei accorto se ci fosse stata sudorazione). Tuttavia, qualche giorno fa, in concomitanza con il gonfiore inguinale dei linfonodi, ho notato una macchia sulla coscia sinistra. E' rossa, poco più piccola di un palmo di mano e non presenta protuberanze in rilievo. Solo in alcuni momenti è pruriginosa, specialmente dopo la doccia o quando sono fuori casa e mi trovo costretto ad indossare indumenti poco comodi per lungo tempo. Non so se posso classificarla come rash cutaneo o meno.
Posso capire che la sintomatologia è davvero molto vaga e che di certo non consente di ottenere una diagnosi precisa, soprattutto non in rete. L'intenzione è quella di fare un test in questi giorni, per togliermi ogni possibile dubbio e mettermi l'anima in pace. Nel frattempo, però, mi chiedevo se potevate dare risposta a questi quesiti che mi stanno torturando la mente nell'ultimo periodo:

1. E' possibile la comparsa isolata di rash cutanei "tipici" da sieroconversione senza alcun fenomeno di febbre (anche solo febbricola)? In particolare, può UNA SOLA macchia in tutto il corpo essere rilevante a qualcosa?
2. Un gonfiore dei linfonodi come quello da me descritto (dunque abbastanza blando e circoscritto) è ugualmente un campanello d'allarme? Può essere ricondotto anche a forte stress (tipo quello che sto inducendomi da solo) oppure ad altre cause (tipo, appunto, la comparsa di un nuovo dente del giudizio)?
3. E' possibile la comparsa di sintomi da siero-conversione tutti insieme, repentinamente e a distanza di ben 58 giorni?

In attesa di risposta, vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione ed il supporto che mi verrà dedicato.
[#1]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
Capisco la sua intensa angoscia, ma lei riferisce una pletora di sintomi che vanno verificati non certo con un computer.
La chiazza rossa la faccia valutare da un dermatologo, de visu.
Mi domando come faccia ad affermare con certezza che la fellatio non è stata caratterizzata da contatti con liquidi corporei di nessun tipo.
Lei protegge il rapporto ano-genitale ma come è prassi consolidata ed ERRATA, considera quello oro genitale non necessitante di protezione.
I suoi linfonodi vanno valutati nel corso di un esame clinico: certamente lo stress e il dente del giudizio non hanno alcuna responsabilità.
Faccia il test per HIV 1 - 2 COMBO di IV generazione e lo ripeta poi a 90 giorni (linee guida ISS) per il risultato definitivo.
Le consiglio anche uno screening per la Sifilide (VDRL-TPHA).
Saluti cordiali ,
Caldarola.
[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
La ringrazio innanzitutto per le rapidità della risposta. Effettuerò un test come da lei consigliato. In particolare mi ha colpito molto il consiglio ad effettuare uno screening sulla sifilide, le spiego il perché: dopo una 15ina di giorni dal rapporto, dunque ad inizio settembre, ho cominciato ad accusare particolare dolore alla zona anale, insieme ad una forte difficoltà ad evacuare. Sono sempre stato un soggetto stitico fin da piccolo, dunque la cosa inizialmente non mi ha preoccupato, fino a quando mi sono reso conto che nelle poche volte che evacuavo si registravano perdite mucose insieme alle feci. Sono andato dunque da uno specialista che, visitandomi, mi ha trovato una proctite. Ho cominciato dunque una cura di antibiotici insieme ad altri medicinali che mi hanno regolarizzato l'attività intestinale. Dopo pochi giorni ho cominciato subito a sentirmi meglio e adesso sono, sotto quel punto di vista, in perfetta forma. Il dottore mi ha anche fatto eseguire due esami fecali specifici, quali Helycobacter Pirolys fecale e Calprotectina Fecale, entrambi risultati negativi. Informandomi meglio ho notato che la proctite può essere dovuta a differenti cause, quali per l'appunto malattie sessualmente trasmissibili (tipo clamidia, gonorrea, candida e... Sifilide). Non l'ho scritto nel primo consulto perché, avendo risolto il problema gia parecchio tempo fa, ho dato per scontato che fosse un evento a parte. Adesso, però, mi è tornato alla mente quanto successo grazie alla coincidenza tra l'evento proctite e il suo consiglio sull'effettuare uno screening per la sifilide. Comunque, so che l'unica maniera per togliersi il peso è effettuare un test, cosa che farò prestissimo. Più che altro mi chiedevo se dagli esami che ho effettuato è possibile notare la presenza di sifilide o meno e, in secondo luogo, se la sintomatologia da me lamentata possa essere caratteristica anche della sifilide. La ringrazio nuovamente per la disponibilità.
Cordiali saluti.
[#3]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
se davvero la penetrazione anale è stata protetta correttamente e il preservativo non è stato usato male e non si è lacerato, credo proprio che le cause della sua proctite non debbano essere ascrivibili al rapporto di cui parliamo.
Peraltro non ci è dato di sapere, ne' vogliamo saperlo in questa sede, come effettivamente si è svolto il contatto ano-genitale.
Le ribadisco il consiglio di eseguire i test della replica #1 che include anche le indagini per la Sifilide .
Saluti cordiali,
Caldarola .
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