eccessiva attività cardiaca

Salve a tutti. Cercherò di essere il più breve ed esauriente possibile.

Ho 21 anni e gioco a calcetto a livello amatoriale (con amici) da ormai 8 anni. Dopo aver provato la "carriera" di attaccante, mi sono accorto che avevo molto poco fiato e che mi stancavo quasi subito, cosi mi sono dedicato alla fantastica arte del portiere, che proseguo tutt'ora con discreti risultati. Il problema di cui vorrei parlare risale a circa un anno fa, quando mi sono accorto che in particolari momenti della partita (i più intensi), avevo una leggera difficoltà a respirare, quasi come se avessi corso. Questo disturbo non mi condizionava più di tanto, per cui non mi sono preoccupato; in occasione dell'ultima partita, giocata mercoledì, questo disturbo si è manifestato molto evidentemente. Ho notato infatti che questo disturbo si presentava molto frequentemente durante le partite dei tornei seri, ripetto alle partite giocate tra amici. Io ho ipotizzato che la colpa fosse da attribuire ad una maggiore tensione per il mantenimento del risultato, ma comunque non mi sembra molto normale. In sostanza OGNI VOLTA CHE UN ATTACCANTE VIENE VERSO DI ME, IO MI AGITO, IL CUORE MI BATTE MOLTO, MI MANCA IL FIATO E DOPO SONO STANCHISSIMO, COME SE AVESSI FATTO UN ECCESSIVO SFORZO, condizionando il mio proseguimento della gara, non giocata al meglio delle mie forze! Ho notato anche che gli stessi sintomi mi si manifestano alcune volte quando faccio le scale o quando sono in situazioni d'ansia (per esempio se sto aspettando una risposta importante in arrivo da un momento all'altro).

Ho sempre cercato di non farci caso perche non mi sembrava un problema cosi grave, e magari non lo è, ma siccome non mi costa nulla, provo a chiedervi aiuto. Qualcosa che non va c'è di sicuro, perche non credo che sia una cosa normale per un ragazzo di 21 anni non fumatore.

Vi ringrazio anticipatamente per il tempo che vorrete dedicarmi.

Cordiali Saluti
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
E' molto probabile che si tratti solo di un disturbo d'ansia. Ne parlerei con il suo curante per valutare se sia il caso di approfondire il problema che descrive. A distanza è molto difficile senza una visita azzardare ipotesi.

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com