Lesione del nervo sovraspinato e sottospinato

Egregi Dottori,
quindici-sedici mesi fa a seguito dello scivolamento della scala che utilizzo per salire sul terrazzo mi aggrappai sul tetto per circa un minuto o due prima di lasciarmi cadere diritto per un paio di metri o poco più sul piano inferiore. Nei giorni seguenti avvertivo un dolore alla spalla, ma fiducioso che si trattasse di un semplice stiramento non feci inizialmente ricorso ad alcuna terapia. Di fatto il dolore persisteva per cui a settembre dello scorso anno mi sottoposi a un’ecografia (che indicò una sospetta lesione parziale del sovraspinoso) e a risonanza magnetica dalla quale risultava che "il tratto distale del tendine del sovraspinoso presenta segnale alterato e disomogeneo in rapporto a tendinosi inserzionale". Lo specialista-ortopedico al quale mi rivolsi tramite la semplice esecuzione di un movimento del mio braccio sn. diagnosticò la presenza una lesione che richiede un intervento chirurgico in artroscopia mi consigliò di fare prima tre cicli di riabilitazione e, comunque di rinviare l’intervento ad un momento successivo, anche per potermi preparare meglio allo stesso. Ora per motivi di lavoro e familiari non ho poturo sottopormi all’intervento nel periodo scolastico (sono infatti un insegnante) e a conclusione dello stesso mi sono posto a nuova visita dalla quale è emersa comunque la necessità di sottopormi a tale tipologia di intervento, anche per evitare future degenerazioni della lesione. Mi sono già sottoposto alle analisi del caso e sono in attesa di chiamata da parte dell’ospedale ma un dubbio mi assale da ieri, quando mia moglie ha incontrato un nostro comune amico il quale ha subito anche lui questo tipo di intervento a distanza di un anno anno e sostiene che gli è servito a ben poco.
Il mio specialista mi ha promesso, testuali parole “non una spalla nuova, ma una spalla riparata”, ma è chiaro che se uno deve sottoporsi a un intervento inutile, le cose cambiano.
Posso gentilmente avere il parere di un esperto in merito?
Vi ringrazio cordialmente e vi porgo cordiali saluti.
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Dr. Giulio Pio Urbano Medico fisiatra, Psicoterapeuta 806 28 1
Gentile utente,

è difficile prevedere a priori i risultati di qualsiasi intervento terapeutico invasivo,

come il suo,

o conservativo.

La differenza fondamentale, è che nel conservativo ha meno "rischi" (anestesia, complicanze proprie chirugiche generiche e/o legate all'operatore, tempi di recupero, etc...).

Purtroppo a volte il trattamento conservativo NON dà i migliori risultati,

e decidere di sottoporsi al trattamento chirurgico è caldamente consigliato.

Provi a sentire il parere di qualche altro Specialista Ortopedico (interventista), Fisiatra (conservativo).

In bocca al lupo!

Urbano Giulio Pio MD
Specialista Medicina Fisica Riabilitazione
e Psicoterapia
3398917774(h16-20)
NB: il consulto NON sostituisce la visita reale

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dopo
Utente
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Grazie Dottore,

era il dubbio riguardava nel mio caso più che altro il lungo lasso di tempo intercorso tra l'evento traumatico e l'intervento chirurgico. Purtroppo il tempo per fugare completamente questo dubbio è scaduto perché il mio specialista mi ha telefonato per avvisarmi che dopodomani probabilmente mi opera.

So che è molto bravo e questo mi dà fiducia.

Grazie ancora e cordiali saluti.