Clinicamente, dopo avere svolto un ciclo di laserterapia
Buongiorno,
sono una ragazza di 22 anni, in seguito ad un trauma distorsivo mal curato risalente a 3 mesi fa mi trovo con una caviglia in algodistrofia; la diagnosi è stata posta radiologicamente con una RM, risalente ad un mese fa, che evidenziava osteoporosi a chiazze della tibio-tarsica, modesto versamento articolare (che comunque permane, pur essendo migliorato -alla risonanza precedente era indicato come cospicuo-), legamento PPA sfumato ed ingrossato compatibilmente con l'esito distrattivo ancora in evoluzione. Clinicamente, dopo avere svolto un ciclo di laserterapia (rivelatosi inutile) ed uno di ionoforesi (che è stato invece abbastanza utile) il dolore era quasi regredito del tutto, ed allora ho iniziato la mobilizzazione passiva ed attiva; in particolare dopo avere intrapreso la mobilizzazione passiva è subentrato di nuovo il dolore, non fortissimo, ma tale da limitare funzionalmente l'articolazione in estensione plantare. Il dolore recede dopo il massaggio linfatico/circolatorio da parte della fisioterapista, mentre si accentua con il caldo ed utilizzando scarpe piatte. In concomitanza alla riaccentuazione del dolore, è ricomparso anche edema a livello dei tessuti molli, associato ad allodinia nel corrispondente territorio cutaneo (non ipoestesia vera e propria, ma sensazione guantata). Devo dire che sin dalla prima adolescenza ho sempre mostrato un leggero sbilancio simpaticotonico, quindi in fondo non mi meraviglio più di tanto di questo brutto postumo.
Però non so come uscire da questa situazione, so che è una cosa molto lunga, ma proprio quando la situazione sembra migliorare, allora recedo; la mia fisiatra e la mia fisioterapista al momento mi sconsigliano l'assunzione di FANS o di intraprendere un nuovo ciclo di ionoforesi perchè vogliono provare a "fare reagire la caviglia" con la terapia fisica piuttosto che farmacologica, in considerazione del fatto che il dolore non è dei più forti (ma le assicuro che è comunque sordo e fastidioso).
Qual'è la sua opinione al riguardo? C'è qualche terapia fisica o farmacologica mirata per un caso come il mio o va già bene quel che sto facendo? Le cure termali possono migliorare la situazione?
Le sarei grata se mi può dire tutto quello che pensa possa risultarmi utile.
Cordiali saluti
ps. non si stupisca per il relativo uso di alcuni termini medici nella descrizione che ho fatto, sono studentessa in medicina :)
sono una ragazza di 22 anni, in seguito ad un trauma distorsivo mal curato risalente a 3 mesi fa mi trovo con una caviglia in algodistrofia; la diagnosi è stata posta radiologicamente con una RM, risalente ad un mese fa, che evidenziava osteoporosi a chiazze della tibio-tarsica, modesto versamento articolare (che comunque permane, pur essendo migliorato -alla risonanza precedente era indicato come cospicuo-), legamento PPA sfumato ed ingrossato compatibilmente con l'esito distrattivo ancora in evoluzione. Clinicamente, dopo avere svolto un ciclo di laserterapia (rivelatosi inutile) ed uno di ionoforesi (che è stato invece abbastanza utile) il dolore era quasi regredito del tutto, ed allora ho iniziato la mobilizzazione passiva ed attiva; in particolare dopo avere intrapreso la mobilizzazione passiva è subentrato di nuovo il dolore, non fortissimo, ma tale da limitare funzionalmente l'articolazione in estensione plantare. Il dolore recede dopo il massaggio linfatico/circolatorio da parte della fisioterapista, mentre si accentua con il caldo ed utilizzando scarpe piatte. In concomitanza alla riaccentuazione del dolore, è ricomparso anche edema a livello dei tessuti molli, associato ad allodinia nel corrispondente territorio cutaneo (non ipoestesia vera e propria, ma sensazione guantata). Devo dire che sin dalla prima adolescenza ho sempre mostrato un leggero sbilancio simpaticotonico, quindi in fondo non mi meraviglio più di tanto di questo brutto postumo.
Però non so come uscire da questa situazione, so che è una cosa molto lunga, ma proprio quando la situazione sembra migliorare, allora recedo; la mia fisiatra e la mia fisioterapista al momento mi sconsigliano l'assunzione di FANS o di intraprendere un nuovo ciclo di ionoforesi perchè vogliono provare a "fare reagire la caviglia" con la terapia fisica piuttosto che farmacologica, in considerazione del fatto che il dolore non è dei più forti (ma le assicuro che è comunque sordo e fastidioso).
Qual'è la sua opinione al riguardo? C'è qualche terapia fisica o farmacologica mirata per un caso come il mio o va già bene quel che sto facendo? Le cure termali possono migliorare la situazione?
Le sarei grata se mi può dire tutto quello che pensa possa risultarmi utile.
Cordiali saluti
ps. non si stupisca per il relativo uso di alcuni termini medici nella descrizione che ho fatto, sono studentessa in medicina :)
[#1]
Egregia e futura Collega,
quando mi è capitato di vedere un paziente con algodistrofia ho ottenuto dei buoni risultati, più che con la terapia fisioterapica, con i farmaci; ti suggerirei, pertanto, di intraprendere una terapia farmacologica con acido clodronico da 100 mg Fiale (1 F i.m./die per 30 gg almeno) o, in alternativa acido neridronico da 25 mg (4 F in Soluzione Fisiologica 500 a gtt lenta per due giorni consecutivi), associando ciclo di magnetoterapia ad alta frequenza per una decina di giorni.
Ripeti poi una RMN alla caviglia e solo allora inizia un ciclo di rieducazione propriocettiva per la caviglia, o quello che la Collega che ti sta seguendo, ti consiglierà
Cordiali saluti
quando mi è capitato di vedere un paziente con algodistrofia ho ottenuto dei buoni risultati, più che con la terapia fisioterapica, con i farmaci; ti suggerirei, pertanto, di intraprendere una terapia farmacologica con acido clodronico da 100 mg Fiale (1 F i.m./die per 30 gg almeno) o, in alternativa acido neridronico da 25 mg (4 F in Soluzione Fisiologica 500 a gtt lenta per due giorni consecutivi), associando ciclo di magnetoterapia ad alta frequenza per una decina di giorni.
Ripeti poi una RMN alla caviglia e solo allora inizia un ciclo di rieducazione propriocettiva per la caviglia, o quello che la Collega che ti sta seguendo, ti consiglierà
Cordiali saluti
Dr. Mirko Parabita
[#2]
Egregia collega,
per il trattamento delle algodistrofie un trattamento che da soddisfacenti risultati è il blocco del simpatico periferico con guanetidina. E' un trattamento che viene comunemente eseguito nei centri di terapia del dolore.
Cordiali Saluti
per il trattamento delle algodistrofie un trattamento che da soddisfacenti risultati è il blocco del simpatico periferico con guanetidina. E' un trattamento che viene comunemente eseguito nei centri di terapia del dolore.
Cordiali Saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.2k visite dal 21/06/2009.
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