Compressione alla testa

Gentili responsabili di medicitalia,
non è la prima volta che scrivo, e mi scuso, ma non so davvero più a chi rivolgermi.
Nell’ultimo anno mi sono sottoposta ad accertamenti di tutti i tipi, senza apprezzabile risultato.
Un anno e mezzo fa ho iniziato ad avvertire problemi di digestione a livello dello stomaco (sono portatrice di esofagite da reflusso ed ernia iatale) e vertigini, che mi hanno portato a ridurre progressivamente tutte le mie attività.
Successivamente a giugno di quest’anno per tre o quattro giorni ho avuto l’orecchio destro completamente ovattato con acufeni e ticchettii interni. C’è stata una fase acuta, ma in seguito l’ovattamento è perdurato per oltre tre mesi.
Gli esami vestibolari, impedenzometria, elettronistagmografia, ABR, stimolazioni caloriche sono risultate tutte nella norma.
A ottobre di quest’anno il senso di ovattamento si è spostato ed ora avverto forte compressione alla testa, sempre dal lato destro, soprattutto dietro e sopra l’occipite. La parte, nei giorni peggiori, mi appare come fosse anestetizzata, ma peggio ancora stretta. Non ho invece alcun dolore, se non nella zona sotto al collo. Tali sintomi peggiorano notevolmente col brutto tempo, ma in questa stagione, praticamente sono presenti quasi ogni giorno. Continuano a fianco a ciò anche le vertigini ed io ho dovuto sospendere l’uso dell’auto.
La tac, senza mdc alla testa è negativa, così come la rmn pontocerebellare.
Una rmn senza mdc cervicale ha messo in luce “Scoliosi sinistro convessa. Nei limiti le dimensioni del canale rachideo. Protusione posteriore ad ampio raggio del disco C5-C6 impronta il sacco durale allargandosi verso i forami radicolari. Normali le restanti strutture osteo-discali in esame.
Regolare la morfologia, il volume ed il segnale del midollo cervicale.”
Tale referto non è stato considerato rilevante da un ottimo neurochirurgo, che ha solo consigliato di tenere le ernie sottocontrollo con una RMN all’anno.
I raggi hanno invece messo in luce: Rachide cervicale in asse. Accentuata la lordosi fisiologica.
Minima retrolistesi di C4 su C5. Spazi intersomatici nei limiti.Abassati i bordi alveolari. Non residui radicolari in sede dei denti mancanti. Non sono evidenti segni di lesioni ossee periradicolari.
Modesta irregolarità del profilo condilo mandibolare da ambo i lati con regolare rapporto articolare a riposo.Lieve minore anteriorizzazione del condilo mandibolare di destra durante apertura della bocca. ”
L’obiettività neurologica è negativa.
Pensando anche ad una depressione mascherata, poiché non si sapeva più a cosa pensare, ho iniziato seppur con scarsa convinzione, una terapia con Escitalopram, che sto assumendo al dosaggio di dieci milligrammi al giorno da una settimana (prima una settimana a 5 mg). Per il momento non ho avuto alcun risultato sui sintomi, mentre invece ho notato che mi procura una forte agitazione, anche se sto continuando a prenderlo perché non so quale altra terapia intraprendere. Terapia che è stata proposta per esclusione. Ho consultato un medico psichiatra che non si sente di dire se davvero i sintomi siano di natura psichiatrica.

Avevo invece avuto un piccolo miglioramento con Aulin che ho dovuto sospendere per problemi allo stomaco. Assumo attualmente anche Nicetile da 500, una compressa e Becozym (sono portatrice di una anemia sideropenica e curva da carico di glucosio piatta da molti anni).

Mi chiedo. Possibile che nessun paziente abbia i miei sintomi?
Scartando le ipotesi più terribili - cancro, sclerosi - che non sono state evidenziate dagli esami strumentali, cosa resterebbe ancora da pensare? Compressione di un nervo? Mancato afflusso del giusto apporto di sangue alla testa? L’ecodopller alle arterie sul collo è risultato negativo.
Brancolo nel buio.
Sono stata da molti medici con grande dispendio in termini economici in un momento in cui non sto lavorando. E ancora non siamo arrivati a nulla. E attualmente continuo a stare male e non so più quale percorso intraprendere.
[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

Le consiglio di continuare l'escitalopram perchè ancora è presto per valutare gli eventuali benefici che in media si possono riscontrare dopo 3-4 settimane e a volte anche di più. Nelle prime due settimane, invece, è più probabile avvertire soltanto gli effetti collaterali che, col prosieguo delle terapia, dovrebbero ridursi fino, talvolta, a scomparire del tutto.
Pertanto il mio consiglio è quello di continuare ancora per alcune settimane questa terapia per poi valutare la sua efficacia.

Cordiali saluti ed auguri

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
la ringrazio della Sua risposta.
Io sto continuando a prendere il farmaco con poca convinzione perchè ogni medico consultato ha una teoria diversa. Il medico di base non era nemmeno tanto d'accordo. In realtà ho iniziato a prenderlo dopo che in seguito ad un accesso al Pronto Soccorso mi hanno detto che non avevo niente, mentre io continuo a stare male. Oggi con la bassa pressione atmosferica, la compressione e l'ovattamento alla testa sono davvero fortissimi e non riesco nemmeno ad uscire. Qualcuno ha prospettato che sia cefalea, altri che possa essere un problema legato alla masticazione...ma dubito che un semplice bite possa risolvere dei sintomi tanto invalidanti. In realtà secondo me, nessuno sa più cosa fare e cosa dirmi.
Vorrei prendere un aulin oggi per calmare la compressione, ma non so se possa essere associato all'escitalopram.
Mi scusi se l'ho disturbata nuovamente.
[#3]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

nessun disturbo, ci mancherebbe.
L'assunzione di aulin una tantum non comporta problemi in associazione ad escitalopram (conviene somministrazioni distanziate). Ma per l'uso dell'aulin deve chiedere al Suo medico curante.
Personalmente la terapia con escitalopram la continuerei per almeno 6 settimane, prima delle quali potrebbe non essere possibile vedere gli eventuali benefici.
Trascorso questo periodo Le consiglio di rivolgersi allo specialista che Le ha prescritto il farmaco.

Cordialmente
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