Una settimana dalla sospensione degli antibiotici

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 26 anni e vi scrivo per chiedervi un parere in merito all'esito delle ultime analisi effettuate.
Dopo diversi mesi di sintomi di cistite e bruciori vaginali finalmente mi hanno fatto fare l'esame delle urine dalla quale sono emersi la presenza di nitriti e l'estarasi leucocitaria paria 500, numerosi batteri, alcune cellule squamose, 5-10 leucociti campo. Ho effettuato anche l'esame dell'urocultura dalla quale è emersa la presenza di Escherichie coli con carica batterica 1.000.000.
Il medico di base mi ha prescritto l'antibiotico Clavulin per 6 giorni ed ho finito la cura giovedì scorso. Ora sto aspettando che passi una settimana dalla sospensione degli antibiotici per rifare le analisi ma vi scrivo per chiedervi un parere in merito al fatto che malgrado la cura antibiotica io ho ancora i sintomi di cistite e bruciorini vari.
Da ignorante in materia mi viene da pensare che se dopo la cura i sintomi sono ancora presenti significa che l'infezione non è stata debellata e quindi vorrei un vostro parere a riguardo. Dovrò prendere ancora altri antibiotici e se sì dovrebbero forse essere più mirati? Inoltre volevo chiedere se avendo sospeso gli antibiotici giovedì mattina della scorsa settimana, questo venerdì potrei già effettuare nuovamente l'esame dell'urocultura oppure se è meglio aspettare qualche altro giorno.
Ringraziando anticipatamente porgo i miei più distinti saluti.
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Dr. Filippo Mangione Nefrologo, Medico internista 899 50
Salve,
immagino che l'antibiotico sia stato prescritto in base all'antibiogramma determinato sull'urinocoltura. In realtà, E. coli non è sempre perfettamente sensibile in vivo al Clavulin, anche se può risultarlo in vitro.
La persistenza dei sintomi potrebbe confermare una sensibilità incompleta.
Una settimana di sospensione è sufficiente per avere un'urinocoltura significativa. La ripeta e la porti in visione al suo medico prima di iniziare un eventuale nuovo trattamento. Se l'infezione fosse debellata, si penserà ad ulteriori indagini (a partire da una banale ecografia). Da valutare anche la situazione sulle vie genitali, contigue a quelle urinarie, che potrebbero essere un serbatoio importante di infezioni.
Saluti

Dr. Filippo Mangione
Specialista in Nefrologia
Dirigente Medico - Fondaz. IRCCS Policlinico S. Matteo - Pavia

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