Bruciore - trigonite

Buonasera,

sperando di non dilungarmi troppo vorrei esporre il mio problema partendo dal principio. Ad aprile mi sono fidanzata e dopo pochi giorni i primi rapporti con lui ho avuto una cistite acuta curata con bactrim (mai sofferto di cistiti in vita mia se non dieci anni fa, un solo episodio). La cura pare funzioni. Passano 10 giorni, altri rapporti, altra cistite questa volta emorragica curata nuovamente con bactrim.
A questo punto inizio le visite e i controlli: urinocoltura negativa, clamidia negativa. Le cistiti vere e proprie cessano ma tra una mestruazione e l'altra compaiono bruciori a fine minzione che perdurano per ore. Vanno e vengono senza alcuna causa apparente. La ginecologa mi consiglia comunque di prendere altro antibiotico. Questa volta assumo 2 grammi di antibiotico al giorno per 7 giorni. Mi astengo dai rapporti in questo periodo onde evitare ricadute. Niente da fare: bruciori a fine minzione, a riposo, localizzati esternamente (fuori dal canale vescicale), dolori al basso ventre. Mi rivolgo ad un urologo che ipotizza una leucoplachia o una cistite interstiziale. Mi consiglia, in attesa della cistoscopia, di assumere oki per una settimana che mi ha causato seri problemi di stomaco e non mi ha dato alcun miglioramento. Eseguo quindi la cistoscopia dove viene evidenzia un "po' di trigonite" (ma la trigonite, in fondo, esiste?). Mi consigliano assunzione di pelvilen (2 pasticche al giorno) che sto ancora assumendo. Ho trascorso qualche giornata "serena" ma attualmente sto nuovamente male. Ho eseguito anche eco transvaginale, rm, ma non risulta nulla. Mi hanno parlato di infiltrazioni al nitrato d'argento, ma sempre come ipotesi non necessariamente risolutive. Non riesco a capire: cosa io abbia in realtà e perchè. soprattutto: si può guarire? non riesco più ad avere una vita normale perchè anche durane quei pochi rapporti che ho avuto recentemente ogni tanto sento bruciore e temo di peggiorare la situazione. Cosa posso fare? grazie
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gent.ma utente,
sarebbe bene escludere una infezione vaginale mediante colposcopia ed eventuali colorazioni atte a rilevare tali infezioni.
Il rapporto tra l'atto e il bruciore è indicativo.
Ne parli con il suo urologo.
Cordialmente

Dott.Roberto Mallus

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Mallus,

la ringrazio per la celere risposta.
Ieri pomeriggio sono stata dalla ginecologa e, visitandomi, ha riscontrato la presenza di candida vaginale.
é possibile che la candida sia passata anche in vescica? I disturbi che accuso potrebbero corrispondere ad un'infezione da candida?

Il mio urologo sostiene che si debba procedere con infiltrazioni di nitrato d'argento per curare la leucoplachia nonostante nel referto della cistoscopia ci sia scritto "trigonite".

Ringraziandola porgo cordiali saluti
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
Gemt.le utente,
considerata la stretta contigutà tra l'infezione vaginale e il meato uretrale esterno è certo possibile che la candida abbia contribuito al quadro infiammatorio vescicale "trigonite".
Riguardo alla leucoplachia vescicale essa è soprattutto dovuto al perpetuarsi di infezioni.
Riguardo alla terapia consigliata non sono in grado di consigliarLa in quanto manca un carattere fondamentale che sta alla base di una diagnosi e della susseguente terapia e tra le prerogative di qs sito seriamente non vengono prescritte terapie .
Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Mallus,

le scrivo a distanza di tempo perché la mia situazione non si è ancora risolta. Ho fatto diverse visite ginecologiche, gastroenterologiche (per problemi di reflusso, diarrea e altro che sto curando) fino ad arrivare all'infettivologo.

Le scrivo per dirle questo: la mia urinocultura è "perfetta", clamidia assente (esame svolto attentamente e precisamente). Rimane sempre la Klebsiella pneumonie e candida glabrata sia in vagina che con tampone uretrale.
Queste possono essere la causa del mio bruciore uretrale?

Mi hanno spiegato che sono "elementi" provenienti dall'intestino e che trasmigrano in vagina e in uretra (sono mesi che mi astengo da rapporti sessuali onde evitare che lo "sfregamento" faciliti il passaggio)

é inutile combattere con antibiotico ( come monuril o altri) a questo punto, mi chiedo?

Forse non sarebbe meglio usare candinorm e d-mannosio? Dopo quanto si possono notare i miglioramenti?
Ho assunto tanti fermenti lattici (l'ultimo è lacteol forte) ma nessun effetto. Forse se si "mette a posto" la questione intestinale si aggiusta tutto il resto? non sono un medico e vorrei non cercare soluzioni su internet ma non ho altra soluzione a questo punto.

Si potrà guarire DEFINITIVAMENTE da questo incubo?

Grazie infinite
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Dr. Roberto Mallus Urologo 5.5k 109 4
E' bene che ne parli con il suo urologo che conosce molto meglio di me le sue condizioni
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La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.

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