Dolore retro coscia e gluteo destro persistente

Buongiorno dottori,
Soffro da circa 7-8mesi di un dolore saltuario non esagerato nel retro coscia destro che talvolta prende anche il gluteo destro, il dolore peggiora nettamente stando in piedi fermo, migliora o svanisce da seduto e da sdraiato.
Il mio medico di famiglia mi manda da un neurochirurgo che mi prescrive una rmn lombare ed una elettromiografia.

Dalla risonanza emerge scoliosi sinistro convessa con rotazione consensuale dei metameri, rettilinezzazione lordosi lombare, dischi tra L4 e S1 con ridotta intensità segnale e ridotto spessore in deidratazione, protusione tra L4 e L5, ernia migrata caudalmente, con impegno spazio epidurale anteriore e dei forami di coniugazione bilateralmente.
Elettromiografia negativa.

Torno dal neurochirurgo che di tutto questo quadro mi dice che la cosa peggiore è la rettilinezzazione perché causa il restringimento dei dischi tra L4 e S1 con conseguente sovraccarico in quella zona, scoliosi minima, ernia piccola per essere causa del dolore che se dovuto ad ernia sarebbe stato più continuo ed importante.
Mi consiglia percorso di fisioterapia incentrato sul recupero, per quanto possibile, di un minimo di lordosi lombare e rafforzamento muscolare soprattutto addominale, lombare e gambe/glutei.
Sono già precedentemente in cura da un osteopata e inizio la fisioterapia.

La fisioterapista si concentra fin da subito su una contrazione molto importante del muscolo piriforme destro, probabile causa principale del dolore e probabile conseguenza della perdita di lordosi; dopo 3/4 trattamenti eseguiti e con 3mesi di esercizi quasi quotidiani incentrati sull'allungamento della muscolatura delle gambe (primo passo verso un recupero della lordosi secondo fisioterapista) il muscolo si rilassa ma il dolore permane.
Iniziamo a questo punto esercizi improntati sull'allungamento della colonna e rafforzamento addominali senza trascurare i precedenti esercizi di allungamento gambe ma il quadro peggiora; infatti da un mesetto ad oggi mi capita di svegliarmi la notte, sempre dopo almeno 4ore di sonno con dolore che si propaga lungo la gamba destra e che sento soprattutto nella parte esterna della caviglia e del polpaccio superiore subito sotto il ginocchio che talvolta migliora con applicazione di crema arnica 98% nel gluteo, talvolta necessita di tachipirina da 1g.
Quadro peggiora ulteriormente nell'ultima settimana in seguito a tosse conseguente a covid che mi provoca dolore nella zona interessata nell'atto stesso del tossire e il dolore durante il giorno aumenta nettamente.
L'osteopata e fisioterapista credono che possa esserci anche contributo dell'ernia al dolore che anche se non espulsa potrebbe comunque dare pressione sufficiente se non altro per peggiorare il quadro e secondo fisioterapista l'ozonoterapia potrebbe avere un buon esito in questo caso.

Dopo 4 mesi di fisioterapia il quadro sarebbe dovuto migliorare o per lo meno non peggiorare, chiedo parere a chiunque voglia rispondere e ringrazio anticipatamente.
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Dr. Pier Francesco Eugeni Neurochirurgo 160 8
Il disturbo che descrive è un dolore meccanico tipico, probabilmente pelvico e non vertebrale, del quale lo sbilanciato sagittale (quello che il fisioterapista sta cercando di correggere "migliorando la lordosi") può essere l'effetto e non la causa.
Il suo quadro, in definitiva, può essere quello che è definibile con i termini (sinonimi tra loro) di sindrome sacroiliaca, sacroileopatia, sindrome pseudo sciatalgica.
Questa condizione clinica, molto comune malgrado ancora spesso non considerata tra le varie tra le quali fare "diagnosi differenziale", si individua esclusivamente con l'esame clinico del paziente e non ha nessun corrispettivo morfologico univoco (ovvero non c'è nessun esame strumentale che permette di fare questa diagnosi).
Da quello che leggo, questa eventualità non è stata minimamente considerata da chi l'ha osservata fino ad ora.
Fino a quando il trattamento si limita a quello fisico può anche andare bene.
È però essenziale che la sindrome sacroiliaca sia considerata se l'impatto che il dolore determina sull'esistenza del paziente induce a proposizioni di tipo chirurgico.
Spero di esserle stato utile.
Cordialità.

Pier Francesco Eugeni, MD
Specialista in Neurochirurgia - Chirurgia Spinale
Segreteria: 3296122118 – Portatile: 3208219474 - email: eugeni@inwind

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dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore, innanzitutto la ringrazio per la risposta e per la cordialità. Mi è stato utilissimo,infatti ritrovo nelle sue parole alcune mie sensazioni. Credo di aver capito che si tratti quindi molto più di un problema legato al bacino piuttosto che alla zona lombare e come dice lei nessuno ha mai preso in considerazione questa ipotesi probabilmente influenzati dalla rmn,diciamo così,non stupenda.
Non ho scritto precedentemente che non provo mai dolore nella zona lombare,solo un po' di stanchezza alla sera magari dopo un'intensa giornata di lavoro. Spesso trovo sollievo massaggiandomi nella zona della "cresta iliaca",faccio un lavoro dove sto praticamente quasi tutto il giorno in piedi e in alcune giornate, quelle dove alla sera sto peggio, devo spostare,senza sollevarli,tutto il giorno sacchi da 25kg da sinistra verso destra.
Trovo sollievo alle volte,girandomi di colpo verso destra,tipico movimento di quando in macchina ci si gira per guardare dietro o quando, sempre con la gamba destra,devo alzarla parecchio per evitare un ostacolo sul pavimento. Questi movimenti spesso sono accompagnati da strani "scricchiolii" nella zona lombare lato destro o del bacino sempre lato destro che però mi portano sollievo. La bicicletta anche è un'attività che mi dà sollievo.
Non so se in quello che scrivo può trovare ulteriori riscontri alla sua teoria. Secondo lei a quale specialista dovrei rivolgermi per trovare qualcuno che prenda in considerazione questa ipotesi non focalizzandosi esclusivamente sul risultato della risonanza? Purtroppo vedo che sono un po' troppo geograficamente distante da lei.Grazie mille.
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