Postumi dopo intervento macroadenoma ipofisario

Dopo due interventi effettuati a distanza di tredici mesi l'uno dall'altro, i sintomi che mi avevano portato alla scoperta del macroadenoma ipofisario,quali diminuzione del visus occhio sinistro, marcata astenia e stanchezza persistente e continua, sono rimasti praticamente invariati. La mancanza di libido( il livello di testosterone prima del primo intervento era di 0,31) è presumibilmente compensata dalla terapia ormonale sostitutiva.
Gli interventi sono stati effettuati con tecnica transfenoidale endoscopica.
Attualmente seguo terapia ormonale sostitutiva ( testoviron 250 mg) oltre all'assunzione quotidiana dell'eutirox ( 50 mg).
1) L'assunzione puntuale e/o un diverso dosaggio dell'eutirox può provocare un miglioramento nel mio stato attuale di astenia?
2) C'è una possibilità che l'ipofisi possa riprendere a funzionare senza ausilii?
3) C'è una possibilità che il campo visivo abbia con il tempo dei miglioramenti ( attualmente emianopsia o.s. e quadrianopsia o.d.- tabella optometrica o.s. 1/10 con ricerca o.d. 8/10 ).
In sintesi questa neoplasia benigna ha effetti invalidanti comunque irreversibili?
E' suggeribile intervenire sul residuo in radiochirurgia o si può pensare all'accesso transcranico o, in ultima analisi, è meglio star fermi fino ad un eventuale crescita del residuo attualmente vitale ma apparentemente quiescente ?

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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
L'esame istologico dell'adenoma quale era?

Se ho ben capito non ha fatto radioterapia.

Che differenza c'è fra la RMN pre- e post-operatoria dell'adenoma (dovrebbe trascrivere i due referti).

La terapia sostitutiva direi che è necessaria (sia per la tiroide che per altri organi, ad es. surrene...).
L'astenia è più dovuta ad un dosaggio basso della cortisolemia.

Un residuo di funzionalità può esserci nell'ipofisi per cui andrebbe fatta (o è già stato fatta?) una valutazione ormonale completa dall'Endocrinologo.

Sul miglioramento del campo visivo, il più titolato a rispondere è il Suo Neurochirurgo che ha visto il campo operatorio prima e dopo l'asportazione e sa cosa è stato possibile fare.
Gli effetti di questa neoplasia non sono necessariamente irreversibili.

E' meglio monitorare il residuo dell'adenoma e comportarsi di conseguenza (un accesso transcranico rischia di essere più traumatizzante del transfenoidale).
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294