Post operazione di ernia del disco l5-s1
Sono stato operato il 12/09/2012 di ernia del disco in l5-s1. Soffrivo di dolori continui al gluteo sinistro fino al trocantere, e di lombalgia stando in posizione eretta per diversi minuti. La RMN effettuata il 01/02/12 evidenziava la presenza di un'ernia discale mediana - paramediana sx a livello di l5-s1 con compressione del nervo.
Il neurochirurgo ha effettuato l'intervento di discectomia microchirurgica e posizionamento di dispositivo interspinoso.
Nei primi giorni dopo l'intervento si è verificata una lenta ma progressiva riduzione del dolore al gluteo e al trocantere. Ma da 2 giorni circa il dolore è ricomparso quasi come prima, soprattutto in posizione da seduto, e addirittura oggi al tatto fa male anche il gluteo destro, che non mi aveva mai dato fastidio.
Anche se non è passato molto tempo dall'intervento (3 settimane) comincio a preoccuparmi che il nervo, liberato dall'ernia, adesso sia toccato dalle aderenze cicatriziali che possono essersi formate. Ho la visita di controllo presso la struttura che mi ha operato il giorno 16 p.v., ma intanto sono molto preoccupato perchè dopo i primi miglioramenti, sembro essere tornato al punto di prima.
Inoltre, all'atto delle mie dimissioni, non mi era stata assegnata alcuna prescrizione circa i movimenti da fare o da non fare, le posizioni da assumere, ecc.ecc. Mi era stato detto genericamente di stare a riposo. Nei giorni scorsi ho fatto qualche breve tragitto in macchina, ma non credo che il mio peggioramento sia dovuto a questo. In attesa della visita di controllo, Vi chiedo se è possibile che la cicatrice possa avermi causato questi dolori ed eventualmente se e quali comportamenti dovrei evitare nel frattempo. Grazie
Il neurochirurgo ha effettuato l'intervento di discectomia microchirurgica e posizionamento di dispositivo interspinoso.
Nei primi giorni dopo l'intervento si è verificata una lenta ma progressiva riduzione del dolore al gluteo e al trocantere. Ma da 2 giorni circa il dolore è ricomparso quasi come prima, soprattutto in posizione da seduto, e addirittura oggi al tatto fa male anche il gluteo destro, che non mi aveva mai dato fastidio.
Anche se non è passato molto tempo dall'intervento (3 settimane) comincio a preoccuparmi che il nervo, liberato dall'ernia, adesso sia toccato dalle aderenze cicatriziali che possono essersi formate. Ho la visita di controllo presso la struttura che mi ha operato il giorno 16 p.v., ma intanto sono molto preoccupato perchè dopo i primi miglioramenti, sembro essere tornato al punto di prima.
Inoltre, all'atto delle mie dimissioni, non mi era stata assegnata alcuna prescrizione circa i movimenti da fare o da non fare, le posizioni da assumere, ecc.ecc. Mi era stato detto genericamente di stare a riposo. Nei giorni scorsi ho fatto qualche breve tragitto in macchina, ma non credo che il mio peggioramento sia dovuto a questo. In attesa della visita di controllo, Vi chiedo se è possibile che la cicatrice possa avermi causato questi dolori ed eventualmente se e quali comportamenti dovrei evitare nel frattempo. Grazie
[#1]
Gentile signore,
aspetti la visita di controllo.
Il primo mese sintomi dolorosi possono avere un andamento altalenante e pertanto non mi preoccuperei.
Solo se i sintomi attuali dovessero essere peggiorativi rispetto al pre-intervento e se non dovessero regredire entro 1-2 settimane,allora sarà necessaria una nuova rivalutazione specialistica.
L'uso di qualche antidolorifico può darLe giovamento,come anche evitare la posizione seduta soprattutto su giacigli molto comodi (poltrone e divani soffici)
Con cordialità
aspetti la visita di controllo.
Il primo mese sintomi dolorosi possono avere un andamento altalenante e pertanto non mi preoccuperei.
Solo se i sintomi attuali dovessero essere peggiorativi rispetto al pre-intervento e se non dovessero regredire entro 1-2 settimane,allora sarà necessaria una nuova rivalutazione specialistica.
L'uso di qualche antidolorifico può darLe giovamento,come anche evitare la posizione seduta soprattutto su giacigli molto comodi (poltrone e divani soffici)
Con cordialità
[#2]
Ex utente
Gentile Dr. Migliaccio, intanto la ringrazio per la risposta.
Aspetterò con ansia la visita di controllo, quello che mi fa preoccupare è che il dolore al gluteo, dopo essere quasi scomparso, è ritornato esattamente nello stesso punto di prima. Se il nervo fosse totalmente libero da pressioni, la parte, dopo 22 giorni dall'intervento, non dovrebbe più dolermi, a meno che per disinfiammarsi completamente, il nervo non necessiti di più tempo. Per quanto riguarda le posizioni da assumere, per lo più sono stato disteso in questi giorni, alternando brevi camminate e stando il meno possibile seduto.
Potrebbe giovarmi camminare di più al momento, o questo sforzerebbe la parte operata? E poi la posizione distesa da supino è ancora consigliabile o può essere anche causa di eventuali aderenze (cosa che io temo di più al momento)? Sono un po' disorientato anche perchè, come le ho detto, non mi è stato assegnato un programma specifico rispetto a movimenti da fare o da evitare.
Grazie ancora.
Aspetterò con ansia la visita di controllo, quello che mi fa preoccupare è che il dolore al gluteo, dopo essere quasi scomparso, è ritornato esattamente nello stesso punto di prima. Se il nervo fosse totalmente libero da pressioni, la parte, dopo 22 giorni dall'intervento, non dovrebbe più dolermi, a meno che per disinfiammarsi completamente, il nervo non necessiti di più tempo. Per quanto riguarda le posizioni da assumere, per lo più sono stato disteso in questi giorni, alternando brevi camminate e stando il meno possibile seduto.
Potrebbe giovarmi camminare di più al momento, o questo sforzerebbe la parte operata? E poi la posizione distesa da supino è ancora consigliabile o può essere anche causa di eventuali aderenze (cosa che io temo di più al momento)? Sono un po' disorientato anche perchè, come le ho detto, non mi è stato assegnato un programma specifico rispetto a movimenti da fare o da evitare.
Grazie ancora.
[#3]
Ex utente
Sono passati 6 mesi dall'intervento di microdiscectomia per ernia discale in L5-S1.
Volevo aggiornare la mia situazione a beneficio di eventuali altri pazienti e chiedere dei chiarimenti.
Prima dell'intervento soffrivo di dolori pressochè continui alla schiena ed al gluteo sinistro fino al trocantere.
Dopo l'intervento, il dolore alla schiena è praticamente scomparso, adesso posso stare anche molto tempo in piedi senza provare fastidio.
Invece il dolore al gluteo sinistro è si regredito ma non è mai del tutto scomparso. Si manifesta con intensità altalenante ed è localizzato nella parte alta del gluteo e fino alla parte posteriore del trocantere, dove alla pressione è particolarmente fastidioso.
Il neurochirurgo che mi ha operato mi ha visitato a gennaio ed ha escluso qualsiasi ipotesi di formazione di aderenze cicatriziali o di recidive, poichè mi ha fatto eseguire i movimenti classici sul lettino.
Mi ha prescritto Arcoxia compresse per 20 gg., che hanno avuto un effetto direi nullo, e mi ha detto che prima che il nervo sciatico si disinfiammi completamente può passare anche un anno dall'intervento.
Siccome inizio ad essere un po' scettico su tali affermazioni, visto il fastidio continuo che provo e visti i 6 mesi trascorsi, volevo chiedere se è verosimile quanto affermato dal neurochirurgo e se esistono dei farmaci, ad. es. neurotrofici, che possano risolvere o quanto meno alleviare il problema o terapie alternative, o effettuare una elettromiografia ovvero una ulteriore RMN al rachide lombare e/o al gluteo. Tutta la parte si presenta molto rigida e contratta e se provo a sollecitare i muscoli del gluteo (ad es. camminata in salita) il dolore si riacutizza. Gradirei un vostro parere su quanto esposto. Grazie
Volevo aggiornare la mia situazione a beneficio di eventuali altri pazienti e chiedere dei chiarimenti.
Prima dell'intervento soffrivo di dolori pressochè continui alla schiena ed al gluteo sinistro fino al trocantere.
Dopo l'intervento, il dolore alla schiena è praticamente scomparso, adesso posso stare anche molto tempo in piedi senza provare fastidio.
Invece il dolore al gluteo sinistro è si regredito ma non è mai del tutto scomparso. Si manifesta con intensità altalenante ed è localizzato nella parte alta del gluteo e fino alla parte posteriore del trocantere, dove alla pressione è particolarmente fastidioso.
Il neurochirurgo che mi ha operato mi ha visitato a gennaio ed ha escluso qualsiasi ipotesi di formazione di aderenze cicatriziali o di recidive, poichè mi ha fatto eseguire i movimenti classici sul lettino.
Mi ha prescritto Arcoxia compresse per 20 gg., che hanno avuto un effetto direi nullo, e mi ha detto che prima che il nervo sciatico si disinfiammi completamente può passare anche un anno dall'intervento.
Siccome inizio ad essere un po' scettico su tali affermazioni, visto il fastidio continuo che provo e visti i 6 mesi trascorsi, volevo chiedere se è verosimile quanto affermato dal neurochirurgo e se esistono dei farmaci, ad. es. neurotrofici, che possano risolvere o quanto meno alleviare il problema o terapie alternative, o effettuare una elettromiografia ovvero una ulteriore RMN al rachide lombare e/o al gluteo. Tutta la parte si presenta molto rigida e contratta e se provo a sollecitare i muscoli del gluteo (ad es. camminata in salita) il dolore si riacutizza. Gradirei un vostro parere su quanto esposto. Grazie
[#4]
Egr. signore,
credo che vadano fatti alcuni accertamenti, se a distanza di 6 mesi Lei riferisce sintomi, verosimilmente dipendenti da una sofferenza del nervo sciatico, anche se sembrerebbero di intensità minore rispetto a prima dell'intervento.
Credo che una RM lombo-sacrale sia utile.
Poi, a seguito di una valutazione clinica, si potranno prendere le decisioni terapeutiche più opportune.
Cordiali saluti
credo che vadano fatti alcuni accertamenti, se a distanza di 6 mesi Lei riferisce sintomi, verosimilmente dipendenti da una sofferenza del nervo sciatico, anche se sembrerebbero di intensità minore rispetto a prima dell'intervento.
Credo che una RM lombo-sacrale sia utile.
Poi, a seguito di una valutazione clinica, si potranno prendere le decisioni terapeutiche più opportune.
Cordiali saluti
[#5]
Ex utente
Grazie dott. Migliaccio.
Si in effetti adesso credo sia il momento di effettuare una nuova RMN lombosacrale, perchè il fastidio è continuo ed io non credo che ciò possa essere ancora dovuto alle conseguenze dell'intervento, dati i 6 mesi trascorsi. Il parere del neurochirurgo che mi ha operato era quello di aspettare fino all'estate, perchè per lui anche 1 anno di "sofferenza" del nervo sciatico sarebbe fisiologica. Ma siccome credo di saper ascoltare abbastanza bene i segnali che il mio corpo mi manda, ritengo che ci sia qualcosa che non va, ovvero un nervo sciatico non del tutto "libero".
La terrò informata sull'evolversi della situazione. Grazie
Si in effetti adesso credo sia il momento di effettuare una nuova RMN lombosacrale, perchè il fastidio è continuo ed io non credo che ciò possa essere ancora dovuto alle conseguenze dell'intervento, dati i 6 mesi trascorsi. Il parere del neurochirurgo che mi ha operato era quello di aspettare fino all'estate, perchè per lui anche 1 anno di "sofferenza" del nervo sciatico sarebbe fisiologica. Ma siccome credo di saper ascoltare abbastanza bene i segnali che il mio corpo mi manda, ritengo che ci sia qualcosa che non va, ovvero un nervo sciatico non del tutto "libero".
La terrò informata sull'evolversi della situazione. Grazie
[#6]
Ex utente
Mi rivolgo al dott. Migliaccio facendo seguito ai miei precedenti post. Operato a settembre 2012 per un'ernia discale in l5-s1, a distanza di quasi 9 mesi soffro ancora di dolori al gluteo sinistro fino al trocantere, con intensità e periodi variabili. Il dolore è particolarmente fastidioso se provo a pressare con le dita proprio sul trocantere.
Ho effettuato lo scorso aprile una rmn lombosacrale, il cui referto ha escluso recidive e aderenze cicatriziali, nonchè ernie in altre vertebre. Evidenzia solo una protrusione sempre in l5-s1 con lieve impronta sul sacco durale. Insomma il nervo sciatico dovrebbe essere "libero", se ho capito bene. E' possibile che questa lieve impronta sul sacco durale sia la causa dei miei dolori? E comunque i dolori che avverto sono compatibili con il percorso del nervo sciatico? Ho letto anche un suo articolo che spiegava che non tutti i dolori sono riconducibili a compressioni radicolari. L'articolo si riferiva alle sindromi pseudo radicolari e credo che si parli in questo caso di tendomiosi. Potrebbe essere questo il mio caso? E comunque a quale specialista dovrei rivolgermi per valutare attentamente la situazione? Grazie per la risposta.
Ho effettuato lo scorso aprile una rmn lombosacrale, il cui referto ha escluso recidive e aderenze cicatriziali, nonchè ernie in altre vertebre. Evidenzia solo una protrusione sempre in l5-s1 con lieve impronta sul sacco durale. Insomma il nervo sciatico dovrebbe essere "libero", se ho capito bene. E' possibile che questa lieve impronta sul sacco durale sia la causa dei miei dolori? E comunque i dolori che avverto sono compatibili con il percorso del nervo sciatico? Ho letto anche un suo articolo che spiegava che non tutti i dolori sono riconducibili a compressioni radicolari. L'articolo si riferiva alle sindromi pseudo radicolari e credo che si parli in questo caso di tendomiosi. Potrebbe essere questo il mio caso? E comunque a quale specialista dovrei rivolgermi per valutare attentamente la situazione? Grazie per la risposta.
[#7]
Caro signore,
per una risposta esauriente e obiettiva dovrei vedere le immagini e valutare direttamente i Suoi sintomi attraverso l'esame clinico.
Un impronta sul saco durale può essere la causa, ma la sola lettura non è sufficiente per decidere un percorso terapeutico.
Cordialmente
per una risposta esauriente e obiettiva dovrei vedere le immagini e valutare direttamente i Suoi sintomi attraverso l'esame clinico.
Un impronta sul saco durale può essere la causa, ma la sola lettura non è sufficiente per decidere un percorso terapeutico.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 80.4k visite dal 03/10/2012.
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