Ernie lombari

Buongiorno!
Eccomi, a quasi un anno di distanza, a chiedere un ulteriore consulto in merito all'esito dell'intervento di microdiscectomia subito da mia madre(63 anni, 1,61 mt. per 85 kg. di peso) nell'Aprile scorso.
Nel marzo del 2013 la RMN, precedente al suddetto intervento, dava il seguente risultato: "Nei limiti le dimensioni del canale rachideo.Alterazioni spondiloartrosiche a grossolana componente osteofitosica antero-laterale dx in L5-S1. Riduzione di segnale su base degenerativa dei dischi compresi nel tratto L3-S1. Il disco L3-L4 presenta ernia mediana-paramediana dx estrusa e discendente (per 15 mm) che comprime il sacco durale ed oblitera la tasca radicolare dx con relativa compressione sulla radice. Protrusione mediana del disco L4-L5 impronta il sacco durale. Protrusione concentrica del disco L5-S1 impronta il sacco durale e sporge nei forami radicolari in modo più apprezzabile a dx;si associano alterazioni degenerative delle limitanti somatiche. Normali il cono midollare e le radici. Si fa presente che il metamero considerato S1 ha caratteri transizionali."
Ora, a seguito di un peggioramento della sintomatologia dolorosa, più o meno acuta, della zona lombare,(invalidante a tal punto da non poter "sopportare" di stare in posizione eretta oltre un certo limite di tempo) e, invece, "costante" alla coscia dx, è stata eseguita un'ulteriore RMN, dalla quale è risultato:"L'esame odierno,confrontato con precedente del 07/03/2013 espletato in altra sede, fa rilevare tratto lombare in scoliosi sin convessa;conservata la fisiologica lordosi. Non significative alterazioni focali dell'intensità di segnale a provenienza del midollo endo-spugnoso dei corpi vertebrali esplorati.Alterazioni spondilo-artrosiche a carico delle apofisi articolari intervertebrali.Al passaggio L2-L3:procidenza discale mediana-paramediana bilaterale si porta a ridosso della superficie ventrale del sacco durale.Al passaggio L3-L4 procidenza erniaria postero-laterale responsabile di parziale impegno dello spazio foraminale.Al passaggio L4-L5 procidenza erniaria mediana-paramediana bilaterale con contatto sulla superficie ventrale del sacco durale. Il cono midollare è in sede, come di norma;regolari le radici della cauda. A tutti i livelli esaminati conservato il diametro sagittale cello speco vertebrale.Conclusioni:quadro RM compatibile con procidenza erniaria al passaggio L2-L3, L3-L4 ed L4-L5."
Aggiungo che, nel frattempo,mia madre ha eseguito una MOC, che ha confermato la presenza di una forte osteoporosi (prescritto ciclo di iniezioni a base di Acido clodronico) e che il neurochirurgo ha prescritto una Rx bacino ed una ECO renale e canale inguinale dx(per stabilire l'origine-causa del dolore alla coscia dx).
Alla luce di tutto quanto sopra esposto, cio' che più mi preme è avere un ulteriore parere medico per capire se un simile quadro clinico sia più o meno grave.
Ringraziando anticipatamente, l'occasione mi è gradita per porgere i miei più
Cordiali saluti!
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile signora,
la gravità di un caso clinico spesso non si giudica da ciò che viene descritto in un referto radiologico o dalla visione delle sole immagini, in quanto è la conoscenza dei sintomi, la valutazione clinica di un paziente che può consentire la diagnosi e la conseguente terapia.

Detto questo, non è quindi possibile, a distanza, giudicare la gravità o importanza di un reperto radiologico, soprattutto quando anche la trascrizione del referto appare lacunosa.
Infatti Lei non ci dice a quale livello della colonna lombare Sua madre è stata operata e nemmeno si legge la descrizione degli esiti di un intervento.
Stando così le cose non è possibile soddisfare il Suo quesito.
Si può solo confermare un quadro di spondilosicoartrosi il cui trattamento può essere medico-conservativo, prescrivendo un ciclo di fisioterapia oppure chirurgico, ma questo lo potrà stabilire solo lo specialista che visiterà la signora.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti
Osteoporosi

L'osteoporosi è una malattia dell'apparato scheletrico che provoca il deterioramento delle ossa. Come si riconosce, quali sono i fattori di rischio e come si cura?

Leggi tutto