Ernia del disco l5/s1 recidiva post intervento

Gent.mo Dottore,
sono una donna di 32 anni sottoposta nel 2013 ad intervento di microdiscectomia per ernia L5/S1 in seguito ad una caduta da cavallo risalente ad alcuni anni prima. L'intervento si è reso obbligatorio vista la mancanza di risultati effettivi a tutte le terapie effettuate nel corso degli anni. L'intervento è stato eseguito nell'aprile del 2013 e già nelle settimane successive all'intervento il dolore alla schiena era del tutto scomparso e anche la sciatalgia alla gamba destra.
E' andato tutto bene sino a circa sei mesi fa quando di punto in bianco ho ricominiciato a soffrire di mal di schiena. Una lombosciatalgia peggiore di quella sofferta negli anni precendenti all'intervento.
La terapia medica prescritta dal mio medico di base (iniezioni a base di cortisone) fanno effetto nelle prime settimane ma poi torna il dolore.
Ho così eseguito una successiva RM in data 17.12.2015 che ha dato il seguente responso:
" Si osservano esiti di pregressa microdiscectomia L5/S1 per trattamento di ernia discale. Il disco intersomatico L5/S1 è assotigliato ed ipotenso nelle sequenze T2 pesate; a tal livello si osserva la modesta presenza di tessuto solido di più verosimile natura discale in sede mediana - paramediana destra che impronta il sacco durale ed impregna parzialmente il recesso epidurale destro ove entra in stretto rapporto di contiguità con la tasca radicolare s1 omolaterale. Si associa una protusione circoferenziale dell'anulus fibroso discale che, lateralmente impegna i recessi inferiori foraminali. Sono presenti segni di edema spongioso reattivo adiacente alle limitanti somatiche affrontate."

Ora mi trovo qui a chiedere anche a Lei un consiglio. Non riesco a capire come possa essersi ripresentata una situazione del genere in quando dopo l'intervento ho osservato scrupolosamente quanto prescrittomi dal neurochirurgo a cui mi sono affidata. Essendo giovane e madre di due bambine di 5 e 6 anni non posso sempre essere costretta a ricorrere ad ausili per riuscire a camminare. La mattina fatico ad alzarmi autonomamente dal letto e a deambulare correttamente. Appena alzata mi devo sedere su una sedia e poi gradatamente le cose vanno meglio.
Quale terapia mi potrebbe consigliare? Secondo lei dovrò ricorrere nuovamente ad un intervento chirurgico? Sono abbastanza desolata da questa situazione perchè iniziavo finalmente a star bene dopo anni di continui mal di schiena....
Cosa si intende inoltre per edema spongioso? è grave la situazione secondo lei?
La ringrazio anticipatamente per la sua consulenza e Le porgo i miei più distinti saluti.
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
Gentile Signora,
dal referto della risonanza si evidenzia la presenza di una recidiva erniaria, peraltro sembra di modeste dimensioni, unitamente ad una degenerazione del disco o discopatia ( disco ed edema spongioso a carico dei corpi vertebrali adiacenti)) allo stesso livello. Premetto che una indicazione corretta sulla terapia puo' essere data solo con una visita diretta e la visione delle immagini. In particolare e' importante capire se i Suoi sintomi sono dovuti soprattutto alla presenza dell'ernia ( in questo caso con prevalenza della sciatalgia rispetto alla lombalgia), oppure alla presenza della discopatia ( in questo caso con prevalenza della lombalgia). In linea generale comunque si comincia con terapie conservative per un certo periodo, in caso di fallimento di dette terapie si prende in considerazione una soluzione chirurgica che puo' consistere nella semplice asportazione dell'ernia oppure nell'intervento di stabilizzazione vertebrale qualora si giunga alla conclusione che i disturbi sono causati prevalentemente dalla discopatia. Rimango a disposizione per ulteriori eventuali chiarimenti e La saluto cordialmente

dr. Pietro Brignardello
pietrobrignardello@gmail.com
www.pietrobrignardello.it
www.pietrobrignardello.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottore per la Sua celere risposta.
Diciamo che i miei sintomi sono l'unione tra la sciatalgia e lombalgia quindi può essere che siano concomitanti. L'unica cosa che so con certezza e che dopo l'intervento per un annetto è andato tutto bene. Dopo si è ripresentato il problema, in forma più grave di prima. Direi soprattutto a livello di sciatalgia (in quanto il dolore sciatico e unito anche a quello crurale, di cui prima io non soffrivo).
Ho prenotato per fine mese una visita dal neurochirurgo che mi ha preso in cura nel 2013 al fine di prendere in considerazione la terapia giusta.
Essendo così giovane vorrei risolvere definitivamente il problema perchè risulta per me davvero invalidante considerando la mole di attività fisica che affrontavo precedentemente ai miei problemi.
Vorrei sapere se la discopatia di cui Lei mi ha parlato può essere risolta con un intervento di stabilizzazione vertebrale anche se io ho solo 32 anni.
Il fatto che l'ernia si sia ripresentata può essere causata da una scorretta postura? In seguito al mio incidente da cavallo ho il bacino leggermente inclinato che mi porta scompenso anche a livello del ginocchio (peraltro già operato due volte per stabilizzazione rotulea) ed una tendinite cronica della zampa d'oca... magari il fatto che io zoppicchi ogni tanto può provocare scompenso così grave alla colonna?
Nel ringraziarLa per la cortesia che mi sta facendo La saluto cordialmente.
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Dr. Pietro Brignardello Neurochirurgo 391 27
La recidiva erniaria e' un evento che si puo' verificare per molteplici cause, una di queste puo' essere anche una scorretta postura. Per quello che riguarda l'intervento di stabilizzazione, in genere da' dei buoni risultati in termini di risoluzione o comunque diminuzione della sintomatologia dolorosa ed inoltre diminuisce anche il rischio di una ulteriore futura recidiva erniaria.In questo senso si puo' considerare piu' risolutivo rispetto alla semplice asportazione della recidiva erniaria.Ovviamente pero' l'indicazione a tale intervento deve essere posta correttamente. In linea generale tale intervento trova la sua indicazione quando il dolore e' particolarmente violento, dura da molto tempo ed e' resistente alle terapie farmacologiche. Il collega che eseguira' la visita e visionera' le immagini potra' consigliare la soluzione piu' adeguata. Rimango sempre disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti e La saluto cordialmente.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille davvero.
I dolori sono lancinanti davvero... ho subito tanti interventi chirurgici nonostante la mia età ma questi dolorori sono davvero invalidanti tant'è che alle volte non posso neanche prendere in braccio le mie bambine.
Certamente il neurochirurgo mi saprà indicare la strada giusta, o almeno lo spero. Purtroppo per miei problemi a livello epatico (già subito una decina di anni fa l'asportazione della coliciste) la somministrazione di FANS o altri medicinali sono controindicati. Come si dice "fanno bene da una parte ma male dall'altra).
Attenderò fine mese per la visita neurochirurgica e dopo il responso dello specialista Le farò sapere.
Grazie ancora. Buona serata e buon lavoro.
Distinti Saluti.