Il lavoro, sono dovuto stare due giorni

Pensavo di essere uscito dal tunnel, ma non è così. Dopo un anno libero da crisi emicraniche, appena terminate le ferie d'agosto e ripreso il lavoro, sono dovuto stare due giorni a casa con un mal di testa pulsante dalla nuca fino all'occhio. Ovviamente i comuni analgesici poco fanno in queste circostanze. Durante la crisi ho trovato la forza di farmi vedere anche da un neurologo che ha refertato quanto segue "pressione 115/75, peso 70 kg, esame neurologico negativo, a parte dolorabilità alla pressione del n.grande occipitale di dx. / F.O. nei limiti in O O."
Ora vivo nel terrore della prossima crisi, che mi costringerà a starmene in casa, al buio, senza mangiare per uno/due giorni. Ma non esiste una cura preventiva? Grazie.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Gentile Utente,

Le è stata fatta la diagnosi di emicrania e non Le è stato prescritto alcun farmaco per cercare di stroncare l'attacco? Certo che esiste una cura di prevenzione ma è indicata quando gli attacchi emicranici sono superiori a 2-3 al mese. Per l'attacco acuto i farmaci di elezione sono i triptani.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Veramente il neurologo mi ha prescritto ORUDIS. Io l'ho preso appena giunto a casa. Nonostante l'orudis l'inappetenza e lo stordimento mi sono rimasti fino alla sera, ovvero fino a quando verso le 22 mi sono svegliato affamato e ripreso. A quel punto l'attacco era cessato, ma credo che sarebbe cessato anche senza quel farmaco. Anche perchè ho notato (e questo già da alcuni anni) che mentre a 20 anni mi funzionava anche il Moment, ora è come prendere acqua fresca, soprattutto in caso di attacco forte. Una cosa che però vorrei approfondire riguarda la zona spalle/collo. Nei giorni precedenti l'attacco, ho notato una tensione muscolare notevole in questi distretti, forse dovuta al fatto che ho dormito con il condizionatore. Non vorrei che questa emicrania derivi da qui. Se c'è un farmaco per bloccare veramente l'attacco, me lo dica. Grazie.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Gentile Utente,

se la diagnosi è stata di emicrania il problema della contrattura non sarebbe rilevante ai fini della crisi.
Invece la contrattura muscolare potrebbe essere decisiva per scatenare una cefalea diversa, definita di tipo tensivo. Nulla vieta però che in un soggetto si possano presentare entrambe le forme configurando la cosiddetta "cefalea mista".
Sta al neurologo formulare la diagnosi.
Circa i farmaci per stroncare l'attacco emicranico (non funzionano nella cefalea tensiva) Le ripeto che i triptani sono i farmaci di elezione ma la prescrizione spetta al Suo medico curante o al neurologo che La segue.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Guardi dottore, Lei sembra essere stato nella sala del suo collega neurologo mentre mi visitava. Infatti anche lui ha usato il termine "cefalea mista", nella quale -a suo avviso- una "tira l'altra" (mi permetta questa terminologia profana). Anche lui ha detto che per prescrivere i triptani occorre la massima certezza di emicrania "pura", altrimenti non fanno effetto. Sicuramente nel mio caso c'è anche una nevralgia, però c'è stata pure emicrania, con tanto di "martellamento", inappetenza, sonnolenza, irritabilità, fotofobia e tutto quel "bel" pacchetto di sintomi che l'emicrania si porta dietro. Grazie di nuovo per l'attenzione e soprattutto per aver capito da poche righe dove fosse il problema. Speriamo che, in caso di un altro attacco, possa trovare un farmaco che tronchi l'emicrania e la cefalea mista in poco tempo, senza dover soffrire per uno o due giorni.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Glielo auguro sinceramente.

Buona serata

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