Cefalea, affanno

Gentilissimi medici,
grazie innanzitutto del servizio e della generosa disponibilità che offrite a chi necessità consigli, chiarimenti, aiuto. Vado ad esporvi il mio problema. Ho 36 anni, e per circa un anno e mezzo ho sofferto di attacchi di panico, forte stress e ansia generalizzata. Ho adottatto la terapia consueta con benzodiazepine (bromazepan) e antidepressivi (seropram). Gli attacchi di panico (tachicardia, sudorazione, ansia anticipatoria) si sono attenuati fino a scemare completamente. Ho avuto un solo episodio da allora. In compenso, da alcuni mesi soffro di un terribile disturbo che mi è stato diagnosticato come cefalea tensiva, con algie atipiche in tutto il cranio, soprattutto nella regione etmoidale-occipitale. E' un dolore avvolgente, continuo, stordente, che non si attenua in nessun momento del giorno. Si alternano momenti di compressione e di occlusione a fitte insopportabili, per la maggior parte nei seni paranasali (lo scorso anno ho fatto una Fess per la sinusite), come se il dolore derivasse dal profondo delle ossa, per espandersi a tutto il cranio con fitte generalizzate, angoscianti. Ho fatto gli esami del caso, dall'eco-cuore alla RM del cranio, alla fibroscopia, all'ecografia del collo e della tiroide. Tutti negativi. Sono da sei mesi in cura da un neurologo che mi ha prescritto prima Limbytril, poi Lyrica 75 mg (4 pastiglie al dì). Nessun effetto. In seguito a AngioRM dei vasi del poligono di Willis è stato riscontrato un 'possibile conflitto neurovascolare', ma il neurologo ha escluso possa essere all'origine dei miei disturbi. Questi ultimi non sarebbero di natura organica, bensì psicosomatica. In aggiunta alla cefalea, avverto un senso di grave e debilitante spossatezza, con un senso di occlusione e di dolore alla base della laringe, proprio sopra lo sterno (ma gli esami, ripeto, non hanno rilevato nulla) e il cuore che, almeno una-due volte al giorno, per brevissimi istanti, sembra affondare, soffocare, come se contratto in uno spasimo doloroso, oltre che aritmico. Soffro purtroppo, ancora, di ansia e stress. Mi chiedo, scusandomi per la prolissità, se non possa offrirsi una lettura del problema diversa da quella che, a detta degli specialisti che mi hanno visitato, è stata formulata: forte depressione con stato ansioso. Me lo chiedo sinceramente, dato che, sinora, nulla pare avere attenuato i miei sintomi.
Grazie, cordiali saluti e auguri a tutti.
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Dr. Davide Ventre Cardiologo 842 15 12
Salve,
tutti i sintomi che ci racconta sono riconducibili all'ansia.
Anche la cefalea.
Vorrei però avere un quadro più preciso possibile riguado quest'ultima ossia:
- da quanto tempo è insorta
- se è presente tutti i giorni, o se tutte le settimane quanti giorni alla settimana,
- se nei giorni in cui è presente l'avverte da quando si sveglia a quando si addormenta ininterrottamente, oppure se in certe situazioni, movimenti, sforzi, situazioni particolari, si attenua o scompare, o aumenta oltremodo.
- se ha provato un primo approccio con FANS e in caso positivo che effetto ha avuto.

Dott. Davide Ventre
Specialista in Cardiologia
Tel. 037483016 - 03094930891
e-mail: dott.davideventre@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Ventre,
grazie per la sollecita attenzione.
Rispondo alle sue domande.
La cefalea (con annesse le sue cosiddette 'algie') è insorta da quasi un anno. Da allora è stata - ed è - presente tutti i giorni, con intensificazione progressiva, fino allo stato attuale.
Si manifesta in forma ininterrotta, con fasi di irradiazione e ramificazione in diverse parti del cranio (naso, faccia, aree laterali, aree interne e, addirittura, con meno frequenza, alla gola; va da se' che in quest'ultimo caso non è più classificabile come 'cefalea'....). Queste fasi di 'crisi', preponderanti rispetto alla fase di normale 'presenza', non sono legate ad alcuno sforzo, movimento, situazione, eventuale stato d'animo.
I farmaci non-steroidei (segnatamente a ibuprofene, nimesulide, acido acetil-salicilico) non hanno purtroppo sortito alcun effetto.
La mia cefalea (o nevralgia... spesso tali definizioni lasciano il tempo che trovano) si è fatta tanto 'atipica' quanto invalidante. Per questo metto a nudo la mia condizione in forma così franca, e per di più su un forum: perchè il dolore è diventato talmente inspiegabile e insopportabile da spingermi a cercare di capire se l'interpretazione del mio neurologo sia univoca, o se vi possano essere diagnosi (o cure) diverse.
Grazie e cordiali saluti.
[#3]
Dr. Davide Ventre Cardiologo 842 15 12
Allora,
mi diceva che la RMN cranio era negativa è così?
Forse sarebbe il caso di integrare, già che ci siamo, anche con una TAC che possa vedere l'organo su più strati.
Per quanto riguarda la terapia le consiglio di rivolgersi ad un Neurologo che le possa prescrivere dei farmaci appositi per questa patologia. A tal proposito, a mio parere di cui gradirei conferma da chi è più nel campo di me, pensavo ad un trattamento con Pizotifene o in alternativa con Ergotamina.
Se i colleghi hanno qualcosa da aggiungere (o insegnarmi)...;)
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Ventre,
a cosa si riferisce quando parla di RM che possa vedere l'organo su più strati?
Grazie
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Dr. Davide Ventre Cardiologo 842 15 12
parlavo di TAC, non di RMN.
La TAC permette di osservare il cranio a strati, per vedere le varie parti per esempio (grossolano) dall'alto verso il basso, ogni 2-3 mm, in modo da verificare con prontezza (e visualizzare) se vi siano anomalie.
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