Disfagia orofaringea e/o anginofobia? Quali esami?

Scrivo per la prima volta, per cui ne approfitto per presentarmi (studio Medicina da 3 anni) e ringraziarvi anticipatamente per la cortesia e la puntualità con la quale mi ascolterete, e con la quale -da anni- rendete un prezioso servizio alla comunità degli internauti.

Proverò a spiegare con la maggior chiarezza e coerenza che mi sarà possibile, sperando sia sufficiente, la situazione di disagio che vivo da una decina di giorni.

Improvvisamente -come detto- circa una dozzina di giorni fa, inizio ad accusare una crescente fatica nel deglutire -paradossalmente- solo i liquidi, e queste iniziali difficoltà sembrano insinuarsi in un mio punto debole: la particolare delicatezza con la quale mi approccio a qualsiasi problema alla gola, quasi fobicamente.

Arrivato a sorseggiare con lentezza esasperante, mi autoconvinco di lavorare sulla componente ansiosa, e personalmente penso d'esservi riuscito: l'umore è tornato ottimo e, pur faticando, riesco ad arrivare ad almeno 1 litro di liquidi (esclusi ovviamente quelli dei cibi), spesso anche ad 1 e 1/2.

Ho provato, così, ad estrapolare tutti i dati possibili e, soprattutto, a razionalizzare il caso:
francamente, credo sempre meno ci sia un impulso fobico, ma inizio a notare un crescente disinteresse per i liquidi, particolarmente quelli scarsamente pungenti, quale ad esempio l'inodore ed insapore acqua.

Ecco, ho iniziato a sospettare di -se non erro- adipsia, mancanza di stimoli alla sete, a cui forse s'associa anche un ridotto (minimamente) appetito.

Inoltre, a causa anche di un non curato reflusso, ho sempre accusato di una certa disfagia, per cui mi chiedevo: potrebbe essere una disfagia orofaringea, perché -davvero- fatico ad incanalare l'acqua, il che mi pare piuttosto assurdo, soprattutto considerando che il problema -per fortuna!- non si ripresenta per gli alimenti solidi.

In breve, credo di aver riassunto la situazione.

Ora, a corollario, meramente soggettivo e sicuramente scarsamente valido, debbo aggiungere che -come immagino "fisiologico", anche se non propriamente salutistico, quantomeno per la mente- ho iniziato a speculare sulla presenza di sottaciute "cause primarie" che possano aver determinato questa risposta secondaria (in questo, nello sgomberare la mente, probabilmente, non m'aiuta lo studiare Medicina!):
e -debbo ammettere- ho iniziato a temere, ad esempio, qualora fosse disfagia oro-faringea, disturbi a carico del sistema nervoso.

Cosa ne pensate?
Soprattutto che esami mi consigliereste?

Per inciso, accuso da diverso tempo una diffusa dolenzia del fegato, e -soprattutto di notte- un suo ingrossamento, per il quale provvederò -proprio oggi- ad un'ecografia: credete possa inerire il problema di deglutizione per cui vi chiedo aiuto?

Scusandomi per la prolissità e ringraziandovi nuovamente per l'attenzione,
spero mi perdonerete l'aver inserito il quesito in "Neurologia", quando invece inerisce 3-4 rami della scienza medica.

Distinti Saluti.
[#1]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
la disfagia per i liquidi è più frequente di quella per i solidi, pertanto nulla di nuovo.
Se è affetta anche da un reflusso gastro-esofageo questo non la aiuta certamente.
Concordo con la considerazione "filosofica" che i primi anni di studi in medicina non aiutano certamente.
Come consiglio mi sento semplicemente di darle quello di farsi visitare da un collega neurologo ovvero da un collega ORL al fine di esplorare le varie fasi della sua funzione di degludizione (dalla sensibilità endo-orale al riflesso velo-palatino, se questo è simmetrico o meno, alla coordinazione di questo con la chiusura delle vie aeree, ecc).
Qualora fossero necessari esami strumentali sarà premura dei colleghi indicarli.
Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la celere ed esaustiva risposta,

ne approfitto per chiederLe se è regola che una disfagia insorga così rapidamente...
e se -mi rendo conto che è domanda abusata e fine a sé stessa- crede che la situazione, presa per le redini quanto prima, dia speranza di risoluzione del problema, perché in tal senso so che la disfagia può essere anche un problema debilitante e cronico.

Saluti.
[#3]
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
La regola circa la insorgenza di una disfagia, come potrà ben comprendere, è direttamente proporzionale alla sua etiopatogenesi.
Analoga valutazione circa il secondo quesito circa la prognosi.
Cordialmente.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio davvero.

Ma crede che il reflusso ne possa essere semplice concausa, o anche causa primaria?

[#5]
dopo
Utente
Utente
Vorrei porLe all'attenzione un aggiornamento:
negli ultimi 2 giorni si è evidenziata una violenta eruzione di un dente del giudizio con annesso, per ora lieve, trisma.

Crede possa esserci un collegamento con la sintomatologia disfagica?

RingraziandoLa anticipatamente,
Saluti.
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