Problematiche da alcol

Salve, come spesso mi capita approfitto dle vostro spazio. Vorrei chiedervi delle informazioni e dei chiarimenti riguardo alla mia storia di rapporti con l'alcol: le prime esperienze le ebbi a 15 anni, per le solite fesserie e stupidaggini adolescenziali, ma siccome mi sono sentito male un paio di volte, dopo queste prime "bruciature" mi sono subito fermato e per molti anni mi sono regolato abbastanza bene. Qualche anno fa, tra i 21 e i 22 anni, ho avuto un incremento delle mie problematiche di ansia e frustrazioni varie che, sommate a un carattere molto introverso,mi hanno caratterizzato si può dire da sempre.Allora purtroppo ho perso il mio equilibrio con l'alcol: ho scoperto che quando ero troppo stressato psicologicamente, bere mi dava l'illusione di "allentarmi'", quando dovevo affrontare determinate situazioni sociali l'alcol mi scioglieva....Insomma, periodicamente mi capitava di prendere, magari involontariemente, delle belle ciucche, specialmente nei fine settimana tra amici o in varie occasioni di compagnia. Da solo non ho mai bevuto.Nell'ultimo anno e mezzo quadi ogni settimana andavo in stato di ebbrezza, più o meno pesante, a volte solo leggera alterazione, altre volte sproloqui e testa molto "confusa". Fisicamente non sono mai stato male, né durante questi eccessi nè i giorni seguenti, anzi devo dire che dopo averci dormito su mi sono sempre svegliato come se niente fosse successo. Accorgendomi che la situazione mi stava sfuggendo di mano e che il mio rapporto con l'aclol da un paio d'anni non ra più equilibrato, qualche mese fa ci ho dato un taglio brusco e da gennaio sono quasi astemio. In questi tre mesi ho provato anche la soddisfazione di essermi sveglaito in tempo, fino a pochi giorni fa quando ho letto un articolo che mi ha molto inquietato: ho letto infatti che secondo alcune ricerche il cosiddetto binge drinking e le bevute occasionali provocherebbero danni :irreversibili in poco tempo alla memoria ( ho letto di perdite di capacità mnemoniche dal 10 al 20%). Ora, io non ho mai bevuto con l'intenzione di stare male-come avviene nel cosiddetto binge drinking-, ma molte volte ho esagerato, sbronzandomi magari oltre la mia volontà. Vi scrivo dunque per sapere se sia il caso di verificare questi eventuali danni con degli accertamenti e se sì come muovermi e da dove cominciare.
Agggiungo che io non ho accusato disturbi particolari, anzi ad oggi riesco ancora a studiare bene come sempre, raggiungendo anche alti risultati all'università . La mia forte paura è quella di non riuscire in un futuro più o meno prossimo a fare una delle cose che mi appassione di più ciòè studiare, oltre a quella di aver causato danni irreversibili al mio cervello. Ho sempre rifiutato di fumare erba o hashish proprio per il terrore di danni al cervello e ora rischio di trovarmi fregato da un altro lato...sono molto inquieto. In attesa di una vostra rispsota vi rngraizio per l'attenzione che presterete e mi scuso per la lunghezza del post. Un caro saluto
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Ragazzo,

se Lei adesso sta bene e non ha nessun problema relativo alla sfera cognitiva in generale, non si faccia prendere dall'ansia per eventuali potenziali problematiche future. Con la sospensione dell'alcol ha fatto la scelta migliore, adesso si tranquillizzi e viva la Sua vita serenamente.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
si, adesso sto bene e non accuso (o per lo meno non me ne sono accorto) problemi cognitivi; il fatto è che credevo che tali problemi correlati all'alcol scattassero con una cronicità significativa e continuata...per cui mi lasciavo andare, dal momento che bere mi creava delle sensazioni piacevoli; ho smesso quando stavo perdendo il controllo, e tali situazioni da piacevoli diventavano imbarazzanti o comunque percepite da me come fastidiose. Ora, però, venire a sapere che problematiche più o meno estese possono insorgere anche in forti bevitori occasionalie/o periodici ha scardinato le mie certezze. Da quello che ho capito io- nei limiti della mia ignoranza in materia e di un'intervista- questi comportamenti rischierebbero di provocare un danno rreversibile sin da subito che però emergerebbe in maniera progressivamente sempre più evidente sommandosi col tempo al naturale invecchiamento del cervello. Tutto questo mi ha dato non pochi pensieri. Quindi lei sostanzialmente mi consiglia di accantonarli e, almeno per adesso, di non procedere con degli accertamenti? E in futuro, è' opportuno farli comunque o solo se si presenteranno dei problemi? la ringrazio ancora per l'attenzione.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
La risposta all'alcol è molto variabile da soggetto a soggetto, personalmente Le consiglio di stare sereno e di non fare nulla.
Qualora si dovessero manifestare dei problemi si penserà (non vorrei però che la suggestione li facesse avvertire!).

Cordialmente
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Utente
Utente
ok, la ringrazio ancora per l'attenzione. spero di non fissarmi troppo, perché in questi giorni sono andato a rivangare in maniera approfondita tutta la mia adolescenza e post adolescenza alla ricerca dei periodi in cui ho avuto i comportamenti più a rischio. Ma ormai che ci sono, pur consapevole della variabilità delle situazioni e risposte individuali, ma considerando il fatto che altri prima di me si saranno trovati in situazioni simili, approfitterei ancora della sua pazienza per chiederle un'altra cosa: in generale, chi riesce a fermarsi e a non ricascarci più...che rischi corre per gli errori passati? ripeto che nel mio caso i peridodi più a rischio sono stati un 6 mesi durante il secondo anno di scuola superiore (15 anni) , periodo in cui nonostante cercassi di mi controllarmi discretamente alcune volte mi facevo fregare trascinato dal gruppo, e soprattutto il periodo compreso tra i 22 e i 24 anni, periodo in cui i miei eccessi hanno avuto cadenza se non proprio settimanale quantomeno frequente.
Non le sto chiedendo una risposta precisa ma una risposta generale sulle possibilità di rischio per situazioni simili alla mia. Ancora un cordiale saluto..
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Non è possibile dare una risposta precisa al Suo quesito, in linea molto generale, considerato ciò che scrive, il rischio dovrebbe essere basso ma, sottolineo, è una risposta approssimativa.

Cordialità
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Utente
Utente
Certo, capisco la difficoltà e la quasi impossibilità di una risposta...
Comunque, se riesco a non farmi condizionare troppo da questo pensiero,per il momento seguirò quanto consigliatomi nelle prime due risposte, tanto qualora avessi provocato dei danni...credo ci sarebbe ben poco da fare per eliminarli....in futuro si vedrà....La ringrazio ancora per l'attenzione. Un cordiale saluto.
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Utente
Utente
Scusate se ritorn ancora su questo consulto dopo giorni...ma vorrei chiedere un'altra cosa: questi eventuali deficit cognitivi causati dall'abuso di alcol in giovane età sono reversibili o meno? Se sì, in che misura? Dai diversi articoli reperiti online non sono riuscito a farmi un'idea, visto che alcuni parlano di meccanismi di recupero lenti ma presenti ed altri invece definiscono irreversibili tout court tali deficit.
Inoltre, vorrei chiedervi se, oltre all'astinenza, ci sono delle cure per ridurre questi eventuali deficit. Capisco bene che il mio è un tipico atteggiamento da "penitente tardivo" e che forse mi sto fasciando la testa prima di sapere se si è rotta o meno...pertanto vorrei capire lo "stato delle cose", per cosi dire, non con risposte particolari sul mio caso ma risposte indicative basate sull'esperienza medica generale. Ancora un saluto.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Mi pare di capire che il Suo problema fondamentale sia di tipo ansioso, il porsi queste domande in maniera continuativa, andare a cercare articoli on line, denota appunto questo tipo di disturbo.
Lei ha avuto rassicurazioni da questo sito ma queste durano poco (normale che sia così), poi riprendono i dubbi e le preoccupazioni, tipiche di questa condizione psichica.
Pertanto, a mio avviso, le nostre rassicurazioni non servono, deve affrontare il disturbo d'ansia, che rischia di tramutarsi in ossessione, rivolgendosi a figure professionali idonee (psichiatra, psicologo).

Cordiali saluti
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Utente
Utente
purtroppo temo che questo rischio lo corro davvero ...con tali inquietudini (non solo riguardanti la salute ma anche altri aspetti) ci convivo ormai da una vita, che io ricordi cominciarono già dai primi anni delle elementari e a periodi alterni mi hanno sempre accompagnato... quando sto più sereno quasi quasi mi preoccupo di stare sottovalutando qualcosa! ( e non è una battuta, purtroppo) ..talvolta queste ansie si sono diradate da sole (quando basate su supposizioni obiettivamente deboli)...altre volte, quando supportate da dati più o meno evidenti, dopo dei controlli...stavolta ad aggravare la situazione c'è il forte rimorso che avverto, dato che l'eventuale danno dipenderebbe quasi esclusivamente da me stesso (dico "quasi" perché alcuni pericoli del mio comportamento li ignoravo del tutto, fino a poco tempo fa credevo che a provocare questo tipo di danni fosse soltanto l'uso continuativo da alcolista o comunque da forte bevitore quotidiano). Valuterò il suo consiglio, anche perchè alcune volte in passato, nei periodi più grigi, questa ipotesi mi era venuta in mente. Mi permetto però, sperando di non risultare insistente o fastidioso, di riproporle la domanda del mio penultimo post, almeno per vederci, se è possibile, un po' più chiaro su questo punto. La ringrazio ancora per l'attenzione e mi scuso se risulto insistente.












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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Mi fa piacere che anche Lei abbia consapevolezza della presenza del disturbo di tipo psichico, questo aiuta certamente ad affrontare adeguatamente il problema senza lasciarlo sedimentare, cosa che ha già fatto in passato.
Ci pensi prima che il disturbo diventi cronico, poi anche la risposta terapeutica può risultare non del tutto efficace.

Per il resto non si può dare una risposta precisa essendo variabile l'evoluzione (se reversibile o meno) ma nel Suo caso l'ipotesi del deficit cognitivo è poco probabile.
In ogni caso non esistono terapie specifiche di prevenzione.

Focalizzi però l'attenzione sulla prima parte di questo post, la seconda lascia il tempo che trova........perchè non è questo il problema!

Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile dottore, oggi ho avuto il primo incontro con uno psichiatra: non ci ho perso tempo per non rimandare ancora una volta. Abbiamo discusso un po' e anche se ancora non posso trarre conclusioni, volevo chiedere a lei un parere su un aspetto: ho esposto la mia "storia psichica" personale (ovviamente dal mo punto di vista, che, come presumo, non necessariamente debba coincidere con quello del medico) centrando al ricostruzione attorno al problema alcol. Io ho poi insistito un po' per verificare strumentalmente l'esistenza di eventuali danni già in atto, ma il medico è contrario: a suo parere, in assenza di sintomi esami come rmn o simili non sono né necessari né consigliabili. Ora, anche se al momento, almeno apparentemente, non noto niente di particolare,tuttavia ho sempre il timore che un eventuale danno possa essere presente ma che, almeno per ora, si mantenga sotto la soglia di "percettibilità".
Più ripenso al mio passato, più mi tornano in mente le occasioni in cui ho esagerato: se i periodi più "carichi" e preoccupanti sono stati quelli di cui ho parlato sopra (alcuni periodi del mio 15 anno di età e il periodo compreso tra i 22 anni e i 24), anche nei periodi più equilibrati qualche volta (sporadicamente, ad esempio per i capodanno o qualche festa particolare) mi capitava di esagerare un po', magari involontariamente (intendo per esagerare un'alterazione di stato d'animo più o meno intensa).
Preciso che le ubriacature con sintomi pesanti (amnesia più o meno estesa, nausea, perdita del controllo ecc..) in tutta la mia vita sono state tre, mentre nella stragrande maggioranza delle bevute degne di nota sono riuscito a fermarmi ad uno stato di alterazione moderata e facilmente "rientrata" ( per intenderci: allenamento dei freni inibitori, maggiore scioltezza, euforia, amplificazione delle emozioni ecc...) In un numero limitato di occasioni ( tra un 5 e un 8 volte massimo ) concentrate fra i 22 e i 24 anni tale alterazione è stata più che moderata, con comportamenti inopportuni (sempre a livello verbale) .
Alla luce di questo, lei crede che sia giusta la scelta del medico di non voler approfondire con indagini strumentali l'eventuale portata del danno?
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Utente
Utente
p.s. chiarisco che negli ultimi due anni gli eccessi sono stati molto superiori a queste 5 o più bevute più forti di cui ho avvertito maggiormente gli effetti di alterazione, con cadenza quasi settimanale (con qualche periodo breve di pausa) finivo in uno stato di ebbrezza, quando appena percettibile quando moderato quando più intenso...
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Condivido la decisione dello psichiatra di non effettuare esami strumentali considerata l'assenza di sintomi, peraltro sarebbero prescritti soltanto per venire incontro ai Suoi desideri, dal punto di vista medico non è razionale perchè verrebbe incontro alle Sue ansie e preoccupazioni.
Anche la descrizione meticolosa del numero delle bevute, di ciò che le bevute causavano, la descrizione dettagliata dei sintomi sono tipici di uno stato ansioso.

Se non ci resta male, Le dico che il post #11 è già indicativo di ansia, da solo potrebbe essere anche diagnostico.

Cordialità