Problemi di memoria

Salve, sono una ragazza di 22 anni, studentessa universitaria. Da circa tre mesi avverto intorpidimenti e formicolii simili a mille aghi che si conficcano un pò ovunque e si concentrano in particolar modo su mani e piedi. Inoltre mi sento continuamente stanca, sono sempre esausta e poco concentrata, ho disturbi visivi come offuscamenti e macchioline nere che compaiono all'improvviso, senza contare poi i continui tremori agli arti e le dita che scattano da sole. Preoccupata, mi sono rivolta ad una specialista che mi ha prescritto una risonanza cervicale e una cura con nicetile e ansiolitici (bromazepam). Nel frattempo sono iniziati anche problemi di insonnia e mi sveglio molte volte durante la notte. La risonanza cervicale non ha evidenziato nulla di preoccupante e con il nicetile i formicolii sono diminuiti a scapito però dei tremori che sono aumentati. Il mio dottore ha ricondotto tutto ad un disturbo di natura ansiosa, tuttavia da circa un mese ho interrotto gli studi e cerco di dedicarmi ad altre attività, non mi sento per nulla depressa o in ansia. Sono tranquilla e rilassata, ma proprio nei momenti più inaspettati il tremore interno che sento quasi sempre diventa evidente e mi preoccupa non poco, non solo, sono sempre più "confusa" non ricordo più nulla e dimentico ogni cosa, sbaglio a scrivere, a parlare e soprattutto a leggere, mai successo in vita mia!
Questa cosa mi spaventa molto, fatico a ricordare cose semplici e necessarie. Dimentico di aver pranzato due ore dopo averlo fatto, quando mi viene in mente qualcosa da fare devo scriverla altrimenti la dimentico due secondi dopo. Fatico a trovare le parole, attività come la scrittura e la lettura da sempre affini al mio campo di studi iniziano a diventare impraticabili ed io sono sempre più lenta, in questo e in tutte le altre cose.
Vorrei quindi richiedere un consulto sulla mia situazione, avrei intenzione di fare un elettroencefalogramma e soprattutto vorrei davvero cercare di capire cosa mi sta succedendo.
Grazie mille per l'attenzione.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

alla Sua giovanissima età generalmente una sintomatologia di questo tipo lascia pensare un disturbo d'ansia. A tal proposito Le ricordo che non è necessario riconoscere di essere ansiosi per somatizzare determinate condizioni. Lo specialista a cui si è rivolta è un neurologo?
In questi casi l'EEG non è un esame particolarmente utile, in caso di dubbi diagnostici e di diagnosi differenziale è indicata una RM encefalo, se consigliata dallo specialista.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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dopo
Utente
Utente
Salve dottor Ferraloro, grazie per la risposta. Mi sono rivolta ad una neurologa e lei mi ha dato da fare una risonanza cervicale mentre il mio medico di base voleva rifare l'encefalo, alla fine ho scelto di seguire il consiglio della neurologa. Dico rifare perché due anni fa ho fatto una risonanza cervello ed encefalo per un problema di vertigini, avevo attacchi molto forti che mi costringevano a stare stesa al buio, in assenza di luci rumori. Adesso prendo ibuprofene al bisogno e l'otorino mi ha diagnosticato una vertigine emicranica. Comunque non ho attacchi così forti da almeno un anno.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Le confermo quanto scritto precedentemente, il disturbo sembrerebbe di origine psichica ma se dovesse persistere sarebbe indicata una valutazione neurologica, se negativa può orientarsi sul versante psichico del problema.

Cordialmente
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Utente
Utente
Salve dottore, le scrivo nuovamente per aggiornarla sulla situazione e chiederle gentilmente un parere. Ho fatto un'altra risonanza all'encefalo che non ha evidenziato nulla di negativo. Questo mi ha tranquillizzata i tremori sono molto diminuiti, i formicolii cessati e mi sento molto più serena. Continuo a fare sport, le mie amicizie sono appaganti e mi rendono felice, non solo ho anche iniziato ad alimentarmi in maniera più sana e misurata. Il mio corpo sta cambiando mi sento meglio fisicamente e psicologicamente, posso quindi dire di essere in pace con me stessa. Tuttavia, uno dei sintomi da me già descritti, non solo persiste ma va ad aggravarsi, parlo della perdita di memoria. Ho difficoltà a parlare e a leggere, pronuncio parole che non c'entrano niente, non capisco più quello che leggo e non solo, a volte ho dei veri e propri vuoti di memoria, dimentico il rubinetti e gas aperti non so più cosa fare, a fatica ricordo cose come pettinarmi o prendere la borsa (pensieri naturali per una donna), non so più come fermare questo disturbo.
Grazie per l' attenzione
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

l'esito negativo della RM encefalica dovrebbe tranquillizzarLa.
Le dico pure che non è necessario avere la consapevolezza di essere ansiosi per avere sintomi derivanti da questa condizione.
Un approccio di tipo psicologico ritengo che possa servirLe, inoltre anche i test neuropsicologici inerenti la memoria potrebbero essere utili.

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Salve dottore, La ringrazio nuovamente per la risposta.
La mia neurologa mi ha prescritto una cura di lexotan (che già assumo regolarmente) e cipralaex. Tuttavia, l'idea di prendere antidepressivi a ventidue anni, mi spaventa decisamente, lei cosa mi consiglia? dovrei provare a reagire con le mie forze oppure è bene che inizi ad assumere il cipralex?
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

tra il cipralex ed il lexotan il farmaco da "temere" è quest'ultimo che pertanto va assunto per un breve periodo, ritengo che la neurologa l'abbia prescritto in tal senso.
Non abbia timore ad assumere l'antidepressivo, non è vero che altera la personalità o che una volta iniziato non si possa più farne a meno.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Dottore non so come ringranziarLa!
Se posso un'ultima domanda, perché il lexotan è da "temere" e va assunto per poco tempo?
E' da più di quattro anni che assumo otto/ dieci gocce la sera e devo dire che i tremori sono iniziati proprio quando ho cercato di smettere di assumere il lexotan.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Il lexotan, come tutte le benzdiazepine, può causare dipendenza ed assuefazione e come effetto collaterale può incidere negativamente sulla memoria. Sarebbe razionale che, una volta iniziato l'effetto terapeutico del cipralex, iniziasse a ridurre molto gradualmente il lexotan fino a sospenderlo.
Poi è sufficiente l'antidepressivo ad esercitare un effetto ansiolitico, antidepressivo che può, anzi deve, essere assunto per lungo periodo.

Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile dottor Ferraloro, dopo il Suo commento sulle benzodiazepine, ho riflettuto su una serie di fattori e ne ho parlato con mia madre, la quale ha ricordato che ho iniziato a lamentarmi dei sintomi sopraesposti proprio durante un periodo in cui io avevo involontariamente sospeso drasticamente il lexotan (Il flaconcino era ormai vuoto e avevo dimenticato di ricomprarlo). Ho quindi deciso di ridurre la dose di lexotan da otto a cinque, se la carenza mnemonica è rimasta, ho constatato un miglioramento su altri aspetti: non ho più l'insonnia e mi sento molto meno "ottenebrata". In altri termini, mi addormento più velocemente e mi sento più serena e rilassata, anche se in minima parte.
Avendo preso 8/10 gocce di lexotan per cinque anni questo può aver inciso negativamente sulla mia memoria? E' reversibile?
Ho letto inoltre, in una breve ricerca, che le benzodiazepine possono portare all'insorgere dell'halzaimer, devo considerarmi un soggetto a rischio oppure nel corso degli anni (cioè fino all'età minima di insorgenza) le benzodiazepine saranno smaltite?
Mi scuso per la quantità di domande e la ringrazio infinitamente per la Sua disponibilità.
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

eventuali effetti negativi sulla memoria possono essere reversibili.
L'uso prolungato e a dosaggi elevati di benzodiazepine rappresenta un fattore di rischio per un deterioramento cognitivo precoce, ma parliamo di fattore di rischio, non di una conseguenza obbligata. E' come l'ipertensione, è un fattore di rischio per l'ictus ma, fortunatamente, solo una piccola percentuale di ipertesi svilupperà un ictus cerebrale.

Buona domenica
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dopo
Utente
Utente
Dottore non so davvero come ringraziarla!
C'è qualcosa che posso fare per disintossicarmi? e riacquistare almeno parte della memoria persa?
Le auguro una buona domenica!
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

con l'aiuto del Suo medico curante o dello specialista deve gradualmente ridurre la dose del lexotan fino alla sua sospensione. In questi casi non esistono "disintossicanti".
Il disturbo della memoria non è detto che sia causato dall'uso protratto del farmaco, alla Sua età questi problemi sono generalmente causati da stress, ansia, disturbi dell'umore.

Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Ferraloro, la contatto nuovamente per informarla sugli sviluppi della mia situazione e porre alla sua cortese attenzione un altro problema. Ho sospeso il lexotan e molti dei problemi che avevo si sono attenuati, ho inoltre deciso di non assumere il cipralex, forse per paura. Non dico di non sentire più ansia o tristezza, ma considerando la mia età cerco di gestire il tutto da sola, cerco di non lasciarmi andare, ho ripreso gli studi e mi piace sempre più fare sport. La memoria non è tornata come quella di un tempo, tuttavia cerco di non pensarci e di adattarmi. Adesso la mia più grande perplessità restano le fascicolazioni, differentemente dai tremori che si manifestano di tanto in tanto ma non continuativamente, le fascicolazioni si sono attenuate ma non sono mai sparite. Quando meno me l'aspetto mi iniziano a "singhiozzare" i muscoli e non passa nemmeno se mi sposto. Molto spesso interessano labbro e parte destra del viso; la sera quando mi stendo per leggere, le fascicolazioni alla natica destra sono inevitabili.
In conclusione dottore, le vorrei chiedere se devo preoccuparmi e se avere le fascicolazioni per quasi un anno può farmi male.
Grazie mille per l'attenzione
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.1k 2.3k 20
Gentile Utente,

le fascicolazioni sono nella stragrande maggioranza dei casi benigne. Possono riconoscere diverse cause ma non è raro che queste non si riescano ad individuare.
Spesso è frequente l'origine psichica, ansia e stress in primis.
In ogni caso la loro presenza non procura danni all'organismo.

Cordiali saluti
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