Un possibile trapianto

a mio fratello down gli è stato diagnosticato solo vedendolo senza effettuare una visita approfondita,il cheratocono ad un occhio.noi abbiamo notato da una settimana che aveva davanti alla pupilla un grumo trasparente gelatinoso e così l"oculista è venuto a casa.per ora mette 2 gocce x 4 volte al dì di exocin collirio,sa sera la pomata exocin e prima di dormire 2 gocce di pilocarpina.ora dobbiamo aspettare un ricovero in narcosi x approfondire la situazione,visto che il ragazzo non può effettuare una visita normale x non starebbe fermo.il dott.mi ha anche detto che probabilmente da quell"occhio non ci vede.poi mi ha parlato di un possibile trapianto di cornea.ma allora la situazione è così grave?che altra soluzione ci può essere oltre al trapianto?per quali motivi gli è venuto questo cheratocono?ma chi ne soffre sente dolore?aspetto risposte.grazie
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
spesso ,a seconda dello stadio e della sua progressione,il trapianto di cornea o cheratoplastica perforante è l'unica terapia possibile per il cheratocono!
Il termine cheratocono è formato da due parole greche kerato=cornea konos=cono:cheratocono=cornea conica è una condizione nella quale la cornea ha perso la sua forma sferica normale e presenta una deformazione a forma di cono che compromette la nitidezza della visione. Questa malattia della cornea è progressiva, e può fermarsi ad uno dei quattro stadi che viene abitualmente classificata. Quando il cheratocono progredisce,la cornea si deforma e in prossimità del rigonfiamento si assottiglia,diventando irregolare può portare alla formazione di piccole pieghe e di cicatrici in seguito. Non è una malattia molto comune, ma nemmeno rara, colpisce generalmente soggetti giovani in pubertà e sino ai 20 anni di età. Solitamente il primo occhio ad essere colpito subisce una evoluzione più veloce, registrando un difetto visivo maggiore, l'altro occhio può anche non presentare un cheratocono con la stessa evoluzione restando ad uno stadio inferiore. Sono state ampiamente dimostrate nella eziopatogenesi del cheratocono alterazioni a carico della struttura del collagene corneale, della sua organizzazione, della sostanza intercellulare con alterazioni a carico dello stroma anteriore — centrale: tutto questo rende ragione di una struttura debole nella componente stromale.
La metodica del cross-linking o intreccio del collagene corneale consiste nella foto-polimerizzazione delle fibre stromali per aumentarne la rigidità e la resistenza alla estasia corneale attraverso l'azione combinata di una sostanza fotosensibilizzante ( riboflavina-vitamina B2 ) con l'irragiamento mediante luce ultravioletta.
Ovviamente tale metodica è valida nelgi stadi iniziali!!
il cheratocono si presenta in quattro stadi di evoluzione.
“Nel primo stadio siamo davanti ad una leggera deformazione della cornea e quindi è sufficiente un paio di occhiali per correggere la deformità della vista. Per il secondo e terzo stadio siamo davanti ad una deformazione più pronunciata; gli occhiali non sono più sufficienti e c’è bisogno di ricorrere a lenti a contatto oppure a interventi chirurgici “meno invasivi” come la “cheratoplastica lamellare” dove le lamelle superficiali malate della cornea vengono sostituite oppure si interviene con l’inserzione degli “anelli intrastromali”, elementi di materiale sintetico che regolarizzano la superficie della cornea e correggono così il difetto visivo. Nel quarto stadio siamo all’evoluzione finale della malattia e l’unica terapia efficace è il trapianto di cornea”.Attualmente la ricerca su nuove tecnologie di costruzione di lenti a contatto ha fatto un grande passo avanti grazie appunto all'aiuto dei topografi . Si è infatti potuto portare un innovazione alla ricerca di geometrie della superfice posteriore della lente, quella che appoggia sulla cornea, per rendere confortevole il porto della lente. Non dobbiamo dimenticarci che c'è sempre un periodo di adattamento che varia da soggetto a soggetto e che deve essere supportato sempre da una grande motivazione del paziente. L'importante è anche l'assistenza che il contattologo deve prestare come garanzia alla integrità della salute del paziente e il paziente deve seguire scrupolosamente le indicazioni del contattologo.
Questo riduce i rischi di patologie che possono compromettere il porto delle lenti a contatto, che per chi è affetto da cheratocono può essere estremamente debilitante.

Mi ricontatti per ogni chiarimento!!
Un caro saluto
[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per la info.ma secondo Lei la terapia che sta effettuando va bene ed a cosa serve?ma se non si interviene con la chirurgia cosa succede?essendo un ragazzo down,il dopo intervento sarebbe critico per lui sicuramente cercherà di levarsi la benda e toccarsi l"occhio.Lei cosa ci consiglia?ma il dopo intervento è doloroso?il ragazzo purtroppo non si sa spiegare bene.simo molto preoccupati!!!!!grazie ancora.
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
per ora faccia controlli cadenzialli per percepire se esiste o meno una progressione e poi vediamo!
Un caro saluto
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