Cellule staminali & maculopatie

Vorrei porvi una domanda: ma si potrebbe ipotizzare in un futuro prossimo l'utilizzo di staminali per la cura di maculopatie? Oppure sono solo chiacchiere da bar? Mi piacerebbe avere una risposta perchè avere speranza in qualcosa è già un passo verso la guarigione.
Andrea
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
caro Andrea
cellule staminali per le maculopatie
per le retinopatieper le neuriti ed anche per la retinopatia pigmentosa...
sperando che la legge e i capi religiosi ci lascino lavorare
con serenita' e da scienziati come sappiamo fare
in scienza e coscienza

Comunque ottimo spunto
preparero'
un MININFORMA
Sulla MIA ESPERIENZA

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

[#2]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo Andrea,
non è ancora del tutto chiaro in che modo le cellule staminali del midollo osseo contribuiscono alla guarigione. Per molto tempo si è ritenuto che le cellule staminali semplicemente rimpiazzassero le cellule difettose. In misura minima questo è pur vero, tuttavia negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato che le cellule staminali molto più spesso effettuano l'azione di stimolare i tessuti malati indirizzandoli verso la guarigione e non mettono in atto una completa sostituzione. Esse liberano delle sostanze messaggere che stimolano le cellule danneggiate e soprattutto quelle ancora sane, rafforzando così tutto quanto il tessuto (per esempio un muscolo cardiaco). I ricercatori suppongono che le sostanze messaggere liberate forniscano il segnale di avvio alla rigenerazione da parte dell'organismo stesso; mettono cioè in atto dei processi che hanno funzione antinfiammatoria o iperemizzante, stimolando ad esempio la formazione di nuovi vasi sanguigni.
Gli studi sulle staminali sono numerosissimi e su svariati tessuti.
La ricerca si concentra in modo intensivo anche nell'ambito della neurologia: L'impiego di cellule staminali adulte offre una nuova strategia di trattamento per malattie sinora incurabili come il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson o la sclerosi multipla. Anche qui l'obiettivo dichiarato è quello di sostituire o di rigenerare le cellule nervose malate tramite le cellule staminali. Uno sbocco particolarmente interessante per i pazienti affetti da ictus: nel corso di sperimentazioni animali i ricercatori del Frauenhofer-Institut per la terapia cellulare e l'immunologia di Lipsia hanno già potuto presentare dei successi di guarigione con le cellule staminali adulte.
Sicuramente un domani potranno essere usate non solo per le malattie degenerative del sistema nervoso centrale,ma anche per la retina che in definitiva è parte essenziale di esso!!!
Ora tutto è a livello sperimentale per la fattispecie!
Le cellule staminali della retina umana si rigenerano una volta trapiantate negli occhi di pollo e di topo secondo uno studio di alcuni scienziati dell'Universita' di Toronto, le cui conclusioni sono state rese note dall'Accademia Nazionale delle Scienze. Il passo successivo sara' quello di verificare se avviene la stessa cosa in occhi malati, sempre con la prospettiva di trattare in futuro occhi umani.
I ricercatori hanno prelevato cellule staminali umane e le hanno trapiantate negli occhi dei topi e dei polli nati da un giorno. Le cellule trapiantate si sono sviluppate come fotorecettrici.
I risultati aiuteranno i ricercatori a scoprire se le cellule staminali possono essere utilizzate per trattare malattie degenerative della retina, come la retinite pigmentosa o la degenerazione maculare, che sono le cause piu' comuni di cecita' nei Paesi sviluppati.
Come risposta alla sua domnda,userei quindi le parloe di uno dei più attivi ricercatori del settore e della ricerca su riportata,ovvero r il dottor Stephen Minger, direttore del laboratorio di biologia di cellule staminali al King's College di Londra,che dice: "come primo passo credo che questa ricerca sia superba". Ora sara' importante verificare, ha aggiunto, che le cellule impiantate funzionano normalmente o che funzionano anche nelle diverse fasi della malattia. Inoltre occorre verificare se sia possibile generare un numero sufficiente di cellule per riparare i danni negli uomini.

Un caro saluto
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