Tentativo di recupero dente o sua immediata estrazione

Buongiorno a tutti e grazie per l'attenzione. I fatti: ho 44 anni, maschio, e il dente è il 36. Circa 25 anni fa ha subito un'otturazione per carie, e 2 anni e mezzo sono cominciati i "dolori": tre ascessi fino ad oggi.

Al primo ascesso il mio allora dentista ha devitalizzato, facendomi notare che c'erano due principi di frattura ai lati del dente, uno di rimpetto all'altro; al secondo ascesso il dentista ha fatto un nuovo trattamento, al terzo mi ha detto di estrarre, facendomi notare che c'è frattura. Un altro dentista che ho nel frattempo consultato invece vorrebbe fare un tentativo di recupero del dente.

La radiografia riporta una "sfumata raiotrasparenza periapicale" sia tutto attorno al dente, sia sotto, in mezzo alle radici, giù quasi fino all'intera estensione delle radici. La mia domanda è: il base alla vs esperienza e conoscenze, ci sono buone probabilità di riuscita in un tentativo di recupero che passi attraverso il drenaggio del pus attuale, l'eventuale recupero di tessuto osseo, e l'applicazione di una capsula (considerando anche che l'antagonista, il molare in alto, è già una capsula)? O è nettamente maggiore la probabilità che riesca solo a tamponare per il momento, e alla lunga debba comunque estrarre e quindi mettere un impianto?

Inoltre, dal un punto di vista batteriologico e di contenimento/prevenzione infettiva, cosa mi consigliate? Grazie mille!
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Dr. Armando Ponzi Dentista, Anatomopatologo, Gnatologo, Medico estetico 2.1k 56 18
Gentile paziente,
talvolta il termine 'recupero' in sé positivo, può essere usato in maniera 'estrema' compatibile col termine di 'accanimento terapeutico'.
Le domande giuste da fare sono:
-In che percentuale posso aspettarmi la guarigione del dente?
-quale sarà la sua durata nel tempo?.
La risposta del suo dentista è la chiave per la sua decisione.
Cordiali saluti

Dr. Armando Ponzi
www.sgfmedical.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la immediata risposta Dr Ponzi. Il punto sta proprio qui: sono di fronte a due risposte diverse da parte di due professionisti con uguale conoscenza del caso, per cui non so cosa fare.

Inoltre, come ho cercato di sottolineare, a me preme innanzitutto - oltre alla migliore soluzione dal punto di vista anatomico/meccanico/funzionale - la migliore soluzione dal punto di vista della profilassi infettiva e quindi della totale estirpazione del focolaio batterico (e sono ben note le problematiche causate da un focolaio "sotterraneo" d'infiammazione cronica).

A tal proposito, anzi, mi è stato anche suggerito, da un terzo specialista che però vede la cosa non dall'aspetto strettamente odontoiatrico, di fare un tampone da far analizzare, e da cui trarne un antibiogramma (fermo restando che forse sono allergico all'amoxicillina), in modo da fare uno o più cicli di antibiotici specifici, e debellare più a fondo il focolaio patogeno. Cosa fare?
Grazie.
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Dr. Armando Ponzi Dentista, Anatomopatologo, Gnatologo, Medico estetico 2.1k 56 18
Gentile paziente,
il dente se irrecuperabile si comporta come un corpo estraneo. Per farle un esempio è come se lei avesse uno spino nella pelle che fa infezione e pus.
Magari potrebbe fare uno studio sul germe che causa l'infezione o più semplicemente rimuovere lo spino, stare meglio e debellare l'infezione senza antibiotici.
E' una prospettiva che va valutata dopo visita ma scarterei l'idea di campionare il germe: è un divagare sul tema.
Cordiali saluti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dr Ponzi, il concetto che ha espresso mi è chiaro. Effettivamente se il dente arriva a essere visto dall'organismo come un corpo estraneo, va rimosso. E' un elemento di valutazione importante che terrò presente.
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