Adenocarcinoma appendicolare terapia ..si o no ?

Buongiorno,

Vorrei un Vs gentile consiglio sul da farsi, mia madre è stata recentemente operata al colon dx, il risultato istologico è il seguente:
A pezzo operatorio di emicolectomia DX comprendente ileo terminale di 2 cm, appendice, cieco e colon ascendente di 10 cm . la parete dell'appendice a livello dell'inbocco, appare ispessita e di consistenza aumentati.
Al taglio è presente materiale mucoide. microscopicamente si osserva Adenocarcinoma di tipo colico ben differenziato (G1) infiltrante a tutto spessore, la parete con focale estenzione nel tessuto adiposo periappendicolare minore di 5 mm, senza affioramento alla sierosa.
la neoplasia ha un pather di crescita di tipo infiltrativo ed evoca una dicreta reazione infiammatoria stromale.
Non evidenti aspetti di angioinvasione margine di sezione indenni.
dal tessupo adiposo periviscerrale si isolano 14 linfonodi esenti da metastasi.
DIagnosi: adenocarcinoma di tipo colico dell'ostio dell'appendice vermiforme, G1, infiltrante focalmente il tessuto adiposo periappendicolare 14 linfonodi esenti da metastasi pT3 pN0 pMX G1.

Hanno consigliato a mia mamma di seguire la cura con Xeloda 5oo mg 6 al dì per 14 giorni, sette di riposo da seguire per 6 mesi.
Altri hanno consigliato di non fare nulla .

Siamo un pò confusi...
[#1]
Dr. Vito Barbieri Oncologo 1.6k 57 1
Gentile Utente,
anche se raro il carcinoma dell'appendice viene curato come i più comuni carcinomi del colon.
La confusione è generata dal fatto che in effetti, dopo un ventennio di studi, non c'è ancora una dimostrazione che la chemioterapia postoperatoria in questo stadio (e senza fattori aggiuntivi sfavorevoli, almeno dalle notizie indicate da lei) riduca veramente il tasso di recidive che comunque è relativamente contenuto.
Alcuni si spingono a consigliare lo stesso la chemioterapia precauzionale, sopratutto da quando è disponibile in forma orale.
Finisce per contare il bisogno individuale del paziente, se ben informato, di ricevere qualcosa di precauzionale comunque, anche se non sicuramente utile, oppure la richiesta di altri pazienti di affrontare una cura solo con la prova di poter ricevere consistenti benefici.

Dr Vito Barbieri
direttore Struttura Complessa di Oncologia
Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio - Catanzaro