Un carcinoma del rinofaringe classificato

Mia madre è stata ricoverata nel luglio 2009 a causa di forti dolori all’orecchio presso il policlinico Gemelli di Roma e dopo i vari esami (risonanza magnetica, pet tac, scintigrafia ossea e biopsia) è stato diagnosticato un carcinoma del Rinofaringe classificato in seguito come un T4N2M0 (scarsamente differenziato). In seguito, nei mesi di agosto e settembre gli è stato inserito un Catetere Venoso Centrale ed è stata sottoposta ad un trattamento chemioterapico secondo lo schema TPF. Quindi ha eseguito 3 cicli di chemioterapia ogni 21 giorni (dosi totali per ogni ciclo: citoplatino 120 mg e.v., Taxotere 120 mg e.v., 5-FU 4800 mg i.c. per 96 ore). Nella successiva risonanza magnetica di ottobre, vi è stata una cospicua riduzione volumetrica della voluminosa formazione espansiva ad origine dal versante paramediano destro e posteriore del rinofaringe. Nel mese di novembre, è stata sottoposta ad un trattamento radiochemioterapico, quindi ha eseguito altri 3 cicli di chemioterapia con Cisplatino (100 mg/mq q21 + RT Dose Totale per ogni ciclo: 155 mg e.v) intervallati da 21 giorni e in più dal lunedì al venerdì eseguiva la radioterapia che ha avuto inizio il 9/11/2009 terminato il 12/01/2010 per una dose totale di 7020 Gy con frazionamento giornaliero di 180cGy su sede di malattia e 6400 Gy con frazionamento giornaliero di 200 cgy su linfonodi e sottoclaveori. Nel mese di Marzo ha eseguito un’altra risonanza magnetica che evidenzia ancora la presenza del tumore. Ora siamo a giugno e ancora nessuno ha deciso cosa fare. Si parla di un altro ciclo di chemioterapia ma intanto sono passati 3 mesi. Ma potrei sapere qual’e` il miglior centro d’Italia, d’Europa o del Mondo per curare questo tipo di tumore? Sono disperato e non so cosa fare. Tra l’altro e` sotto cura costante di antidolorifici come Oxycontin, lyrica e spesso sente comunque dolore.
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133
Gentile Utente,

direi che la prima cosa da fare è valutare la possibilità di un intervento chirurgico citoriduttivo. Se si potesse procedere nell'asportare la maggior parte della massa residua, si potrebbe poi impostare un nuovo trattamento di chemioterapia abbinata ad ipertermia locoregionale.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/