Caelyx

Buongiorno,

Nel 2003 scoperto tumore primario al seno con metastasi ossee nelle colonna vertebrale. Da allora trattata con radio e ormonoterapia sino al 2007 in seguito chemioterapia.
Nel 7 2010 lesioni metastatiche al fegato che hanno fatto decidere ai medici nuovo trattamento con CAELYX (dopo aver fatto una pet che non mostrava altro)poiché marcatori erano in aumento. Dopo 3 sedute (una ogni due settimane) é stato fatto il marcatore CA 15.3 che ha mostrato un aumento del marcatore da 60 a 120. É stata in seguito fatta ecografia al fegato per monitorare attività metastatica e l'esito é stato positivo poiché non vi era alcuna attività nonostante l'aumento del marcatore.
Si é quindi deciso di procedere con altre due chemio caelyx sempre una ogni due settimane poiché si ipotezzava che questo particolare farmaco agisse inizialmente aumentando i valori per poi diminuirli nel tempo. Ciononostante dopo la 5 chemio sono stati rifatti gli esami del marcatore ca 15.3 che ha mostrato una situazione invariata, ovvero marcatore CA 15.3 SEMPRE A 120,

cosa consiglia di fare a questo punto?

Da sua esperienze CONCRETA ha già assistito a casi del genere?

Possiamo prenderla come una notizia positiva nel senso che il marcatore non é aumentato e ci vuole ancora tempo per la diminuzione o dovremmo preoccuparci poiché dopo 5 sedute di chemio DOVEVA obbligatoriamente scendere?

Vorrei riscontri scientifici/ricerche/sperimentantazioni su tale farmaco da poter paragonare, é possibile?

Grazie per una sua gentiule risposta.
ps: ho giaö inviato questa domanda ma non riuscivo a rispondere al Dott. Pastore per ringraziarlo della risposta e per chiedere se,nonostante la gentile risposta, abbia visto casi simili o paragonabili con esito positivo o cosa consiglierebbe di fare?
grazi emilla






[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Cara Emilia,

data la presenza di malattia a livello epatico e quindi il rischio di ulteriore diffusione effettuerei una TC total body + cranio con mdc ed una scintigrafia ossea. Questo per verificare se effettivamente non vi è evidenza di malattia.
Esistono numerosi studi riguardanti le antracicline liposomiali nelle neoplasie mammarie in fase diffusiva che testimoniano una buona efficacia.

Cari saluti

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/