Una quadrantectomia della mammella sinistra + linfoadenectomia ascellare omolaterale

Gentili Dottori,
Mia moglie di 46 anni ha subito in data 5/02/2009 una quadrantectomia della mammella sinistra + linfoadenectomia ascellare omolaterale per carcinoma
definito da un precedente esame istopatologico come:
Carcinoma invasivo della mammella di tipo duttale (E-caderina +), scarsamente differenziato (G3). Presenti immagini di infiltrazione perivasolare.

Il data 21/02/2009 siamo stati riconvocati dal chirurgo che l'ha operata perchè ha ricevuto il risultato dell'esame istologico e ci ha detto che secondo lui era necessario provvedere nel giro di pochi giorni ad un nuovo intervento alla mammella prospettandoci n.4 alternative:
n.1) Fare cicli di chemio e radio;
n.2) Non ricorrere alla radio e riaprire la ferita per andare più in profondità asportando almeno 0,5 centimetri di muscolo pettorale;
n.3) Non ricorrere alla radio e fare una mastectomia con successiva ricostruzione con protesi mammaria;
n.4) Non ricorrere alla radio, fare una mastectomia con successiva ricostruzione con protesi mammaria intervenendo anche sulla mammella destra con mastectomia + asportazione di n.2 linfonodi + protesi (questo a causa delle alta familiarità della malattia, sia la madre che una sorella hanno gia avuto un carcinoma mammario);
Il risultato dell'esame istologico è:
MATERIALE INVIATO
1) Reperto operatorio di quadrantectomia di cm 10X9 con losanga di cute di cm 7X3. Al taglio, a cm 0,8 dal margine profondo, si reperta area biancastra e margini stellati di cm 2X2, distante cm 2 dagli altri margini.
2) Frammento di tessuto adiposo di cm 8X7,5 in cui si repertano linfonodi.
3) Frammento di cm 0,3.
P.1)Neoplasia vs margine profondo 2) Neoplasia 3-4) Margini laterali 5-6) Aree mastopatiche vicino al margine profondo 7) Cute 8-14) Linfonodi 15) in toto
P.15C
MICROSCOPIA
Parenchima mammario sede di due focolai di carcinoma duttale infiltrante ben differenziato (tubuli2, pleomorfismo 2, mitosi 1) secondo il sistema di Bloom-Richardson modificato Nottingham, il maggiore dei quali di cm 2,2 distante cm 0,2 dal margine profondo e l'altro di cm 0,4 (prelievo n.5).
La cute appare esente da infiltrazione neoplastica.
Si repertano n.18 linfonodi esenti da infiltrazione neoplasica.
La valutazione dei recettori e marcatori tumorali su inclusione I/924-1/09 ha rilevato:
ER: positivo nel 95% delle cellule neoplastiche.
PR: positivo nel 95% delle cellule neoplastiche.
Ki67: positivo nel 20% delle cellule neoplastiche.
Cerb-b2: debole e discontinua positività di membrana nel 30% delle cellule neoplastiche.
II pTNM è pT2, N0, Mx.
Mia moglie, confortata dal parere del chirurgo, è orientata verso la soluzione radicale n.4 per ridurre al minimo il rischio di recidive, ma io credo che un'intervento più conservativo sia per lei più indicato, essendo lei una donna attiva, una limitazione nei movimenti dovuta all'incisione dei muscoli pettorali, credo possa creargli notevoli problemi di ordine psicologico.
Detto questo, spero in un Vs. consiglio per chiarirci le idee.
Cordiali saluti
Raffaele
[#1]
Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Caro Raffaele,

a mio avviso la soluzione più idonea è un trattamento chemioterapico con radioterapia sulla parete toracica dove è stata effettuata la quadrantectomia. Prospetto questa soluzione poichè il nodulo maggiore era di 2.2 cm (non piccolissimo) ed il primo esame bioptico evidenziava delle aree G3 (cioè malattia scarsamente differenziata). Vero è anche che il secondo istologico presentava neoplasia ben differenziata con recettori ormonali fortemente positivi (quindi fattori favorevoli) ma sul piatto della bilancia pesa anche la giovane età. In sostanza a mio avviso un ombrello ampio andrebbe aperto per maggior sicurezza e tale copertura potrebbe essere chemioterapia + radioterapia sulla parete e successiva ormonoterapia.

Sempre a disposizione, cari saluti

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Pastore,
La ringrazio per la cortese e veloce risposta, che conforta la mia ipotesi, ma La prego di fornirmi altri elementi per aiutarmi a distogliere mia moglie dal suo proposito fornendomi il suo parere sui seguenti quesiti:
1) Il fatto che i noduli erano abbastanza vicino al gran pettorale, secondo il chirurgo, porta a ritenere prudente incidere più in profondità asportando anche una parte del muscolo;
2) Mia moglie è spaventata per la radio che vorrebbe evitare, perchè ha sentito dire che puo causare anemia o leucemia, inoltre lei avendo ricorrenti bronchiti di origine allergica teme che possa causargli pleurite o pericardite;
3) Nell'ipotesi di mastectomia bilaterale, quale sono le possibili limitazione che si avrebbero negli arti superiori.

Resto in attesa di una sua risposta e Le porgo cordiali saluti.
Raffaele
[#3]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Concordo con il collega Pastore

1)Tutti i tumori profondi sono "vicini" al muscolo pettorale. Nel suo caso è vicino ma NON INFILTRA il muscolo. Con questo criterio non si farebbero più quadrantectomie, ma solo mastectomie.

2)Le preoccupazioni per la radioterapia sono ingiustificate

3)Le limitazioni cui si riferisce sono in relazione allo svuotamento ascellare e non all'intervento sulla mammella.

Cordiali saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio infinitamente il dott. Pastore e il dott.Catania per le utilissime informazioni, e Vi pregerei ancora di informarmi su quali esami sono utili per:
- avere maggiore controllo sulla possibilità di recidive
- valutare una predisposizione genetica/ereditaria

Cordiali saluti
Raffaele
[#6]
Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
La radioterapia sulla regione mammaria NON provoca ANEMIA o LEUCEMIA.
Sugli effetti collaterali "reali" della radioterapia sui tessuti molli del torace(es:rossore cutaneo, eritema, disepitelizzazione, fibrosi, telengectasie capillari,ecc) le consiglio il seguente link da cliccare per ulteriori maggiori delucidazioni:

www.medicitalia.it/02it/notizia.asp?idpost=61035

Concordo naturalmente con la strategia terapeutica conservativa auspicata dai miei colleghi che mi hanno preceduto nel risponderle.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

[#7]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
Vi sono infinitamente grato per i preziosi consigli, ma Vi prego di dissipare un' ultimo mio dubbio che mi rende profondamente inquieto.
Dalla analisi microscopica del reperto operatorio noto che i n.2 focolai di carcinoma risultano distanti dal margine profondo solo:
- il maggiore cm 0,2
- l’altro cm.0,4
quindi, Vi chiedo se questa distanza, nella norma, è ritenuta sufficiente a isolare i focolai di carcinoma dal tessuto sano?

Cordiali saluti
Raffaele
[#8]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Infatti farà la radioterapia.
[#9]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
In data 9 Marzo 2009, siamo stati riconvocati dal chirurgo che ha operato Antonietta e ci ha mostrato i risultati della seguente RM:

RM Mammella Bilaterale del 25/02/2009:
L'esame è stato eseguito con sequenze T1, T2 pesate ed a soppressione del grasso e completeto con sequenze dinamiche THRIVE prima e dopo somministrazione di mdc paramegnetico endovena.
Esiti di pregresso intervento chirurgico a livello del quadrante supero esterno di sinistra ove in sede medio ghiandolare si apprezza formazione ovalare , a margini regolari, a contenuto fluido, delle dimensioni di 68mm X 51mm, nel cui contesto si apprezzano delle aree ipointense aderenti alla parete come per componente corpuscolata.
Dopo somministrazione di mezzo di contrasto non si apprezza enhancement interno ma minimo enhancement periferico compatibile con condizione infiammatoria.
Il reperto sovradescritto depone per grossolana raccolta che necessita di videat chirurgico.
A destra si osserva la presenza di alcune aree di enhancement senza evidente significativo substrato nelle immagini morfologiche più numerose a livello paraareolare superiore e al passaggio dei quadranti inferiori che presentano cinetica con rapido ed intenso wash-in con presenza di wash-out.
Tali reperti non trovano riscontro all'esame mammografico del 14.01.2009.
In relazione al dato anamnestico, non potendo escludere eventuali focolai in situ, si consiglia videat chirurgico.
Minuta raccolta fluida in corrispondenza del cavo ascellare di sinistra riferibile a pregresso intervento chirurgico.

Quindi vi chiedo:
1) E' prudente avviare subito la terapia (Chemio + Radio + Ormonoterapia) e rivedere la situazione evidenziata dalla RM tra sei mesi, come richiesto da mia moglie?
2) In che consiste il videat chirurgico indicato nella RM?
3) Ci consigliate qualche altra azione?

Infinitamente grazie
Raffaele
[#10]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Non sono in grado di darle alcuna risposta perchè non
mi è chiara la ragione per eseguire una Risonanza Magnetica a distanza di 20 giorni dall'intervento chirurgico.
[#11]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno Dr. Catania,

La RM è stata richiesta dal chirurgo per conoscere anche lo stato del seno DX, nella eventualità di effettuare una mastectomia bilaterale con ricostruzione (come da proposta n.4).

Grazie
Raffaele


[#12]
Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Intendevo sul seno appena operato.

[#13]
dopo
Utente
Utente
La richiesta relativa alla RM è partita dal reparto di chirurgia d'urgenza del Policlinico, in regime di ricovero, e non da noi, quindi non conosco il motivo di tale scelta.

Raffaele

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