Chemioterapia per edenocarcinoma retto
Vi scrivo per avere un vostro parere professionale.
Mio padre ha un adenocarcinoma al colon-retto e viene trattato mediante chemio e radioterapia.
Oggi ha avuto circa 7/8 scariche diarroiche protrattesi sino a questo pomeriggio. Ha chiamato la radioterapia ove effettua le sedute nel tardo pomeriggio che gli ha comunicato che per oggi avrebbe dovuto sospendere la seduta.
Per la chemioterapia ( Xeloda 3 pastiglie mattino-sera ) come e' meglio comportarsi secondo Voi? Deve sospenderla oppure, stante il fatto che ha assunto fermenti lattici e medicinali allo scopo di fermare la dissenteria, puo' provare a continuarla nella speranza che si arrestino le scariche o rimangano confinate entro tale "sopportabile" casistica?
Fermare l’assunzione delle pastiglie di chemioterapia in questi casi (per uno o due giorni) e’ giusto o e’ meglio sopportare le conseguenze (entro un limite…lo capisco) e perseverare con la chemioterapia giornaliera?
Di contro è magari assurdo continuare ad avere una “stoica continuità quotidiana” quando magari gli effetti del rilascio per tempistiche cosi corte sono ininfluenti?
Ridurre le dosi potrebbe avere una logica?
Un ringraziamento anticipato a chi vorra’ rispondere ed un caro saluto a tutti.
[#1]
sicuramente con la presenza di diarrea profusa conviene sospendere la chemioterapia e consultare l'oncologo per valutare l'integrazione con terapia antidiarroica idonea ed eventuale modulazione di dose.
Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.3k visite dal 07/08/2009.
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