Formicolio anulare sx a seguito di frattura scapola

Egregio dottore,
il 21 Febbraio ho riportato una "frattura al 3° mediale" della clavicola dx con "presenza di frammento osseo dislocato" a seguito di un incidente di sci.

L'ortopedico che mi segue, anche a seguito di un secondo parere di un suo collega, ha deciso di non operare e di gestire la frattura tramite immobilizzazione con tutore a 8.

Nel frattempo ho fatto un paio di radiografie che evidenziavano "focolaio di frattura con distasie scomposizione di frammenti accavallati e con voluminosa scheggia ossea sul versante inferiore del focolaio".

L'8 marzo dopo un viaggio in auto per lavoro (accompagnato da un amico) mi si e' gonfiato il braccio. Al pronto soccorso mi hanno suggerito di togliere il tutore per una notte e questo si e' sgonfiato.

L'ultima radiografia del 17/3 da "segni di modico consolidamento del III frammento di focolaio di frattura in corrispondenza del margine inferiore del III medio della clavicola"

Un'ecografia del 29/3: "fra i monconi disassati si interpone tessuto riferibile a callo fibroso del diamentro di 1,5cm con presenza di poli vascolari. Poco rappresentata componente calcifica. Subslussazione carnaile dell'estremo acromiale.

A seguito di una visita il 30/3 in cui l'ortopedico mi ha detto che "la clinica indica una notevole consolidamento della clavicola" e "non dolore alla pressione e mobilitazione della spalla" mi ha tolto il tutore.

Ha inoltre suggerito una Rx tra 3 settimane e quindi f.k.t. di fissazione della scapolo toracica consigliando inoltre di continuare ad evitare ogni forma di sforzo col braccio Dx.

Il mio problema e' che ho un persistente fastidio sotto l'ascella (soprattutto lato posteriore) ed un formicolio del dito anulare (anche medio e mignolo ogni tanto) oltre ad una sensazione di fastidio quando chiudo la mano (che si accuisce se non la chiudo a lungo come ad esempio la mattina appena sveglio).

Ho avuto questi fastidi in maniera altalenante anche quando avevo il tutore ma allora l'ortopedico attribuiva la colpa alla pressione del tutore stesso.

Non vorrei che ci fosse una compressione del nervo ulnare.

Attendo i suoi commenti.

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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Anche a me pare molto verosimile che si sia trattato proprio del tutore.
Se così è, non deve spaventarsi se il disturbo non è ancora passato, in quanto potrebbero volerci parecchie settimane.
Si interessi presso il Suo medico curante: esistono numerosi integratori alimentari neurotrofici che possono aiutarLa ad accelerare il processo di guarigione.
In ogni caso, per sicurezza, eseguirei una EMG degli arti superiori.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it