Dolore cronico post traumatico caviglia

Ringraziando espongo la mia situazione.
Maschio, 72 kg, 175 cm sportivo.
Il 1 novembre 2009, correndo, prendo una distorsione alla caviglia dx. Al PS non riscontrano fratture e prognosi di 10gg. A dicembre RM non riscontra niente di anomalo ma permanendo dolore e zoppia faccio ginnastica, terapia fisica (laser e ultrasuoni) e FKT.
Ad oggi permane dolore in corrispondenza del malleolo, posteriormente e nella pianta del piede sino all'alluce. Per il resto la caviglia non è bloccata, è stabile e forte anche se porduce un "clock" forte localizzato nella parte anterione ad ogni passo.
In data 4 giugno altra RM di cui risporto l'esito:
"Al controllo attuale il pegamento peroneo astragalico anteriore appare di aspetto disomogeneo e ispessito in esiti fibro-cicatriziali post-traumatici. Residua, ridotta, modesta artrosinovite teattiva in sede tibio peroneo astragalica e sotto-retroastragalica con modesta, ridotta, deistensione liquida peritendinea dei tendini tibiale posteriore e flessore lungo delle dita; permane minimo edema dei tessuti molli sul versante esterno. Minima disomogeneità delle fibre profonde del legamento deltoideo, integro. Restanti reperti sovrapponibili e nei limiti".

Fermo restando che a breve farò l'ennesima visita e che capisco come non sia possibile una diagnosi completa via telemativa,
chiedo gentilmente un consulto ed in particolare se sia da valutare un'intervento artroscopico di pulizia dell'eventuale impingement.
Grazie e buon lavoro.
[#1]
Dr. Gianluca Cusmà Ortopedico 122 9
Buongiorno,
il fatto che a distanza di 6 mesi da una distorsione di caviglia il legamento peroneo astragalico anteriore sia ispessito da una cicatrice è assolutamente normale, non così invece per il versamento nelle 2 articolazioni (sopra e sotto l'astragalo) nè per il clank che avverte camminando nè per gli altri sintomi, di cui l'unico che fatico a spiegarmi è il dolore plantare.
Indispensabile che lei si sottoponga ad una visita che valuti la stabilità della caviglia su tutti i piani, l'escursione articolare (un conflitto/impingement anteriore vero dovrebbe dare una limitazione nella dorsiflessione -movimento del collo del piede verso l'alto) ed i punti dolorosi alla palpazione.

Inoltre proiezioni radiografiche dei piedi e delle caviglie eseguite sotto carico (peso del corpo) darebbero senz'altro un contributo per comprendere se il trauma si sia instaurato su una condizione pre esistente (per esempio un piede piatto, cavo o altro) tale da modificare il decorso e la ripresa dopo il trauma.

Per quanto riguarda la sua domanda sull'intervento... evidentemente qualcuno le ha già parlato di impingement:
perchè sia necessario rimuoverlo bisogna prima essere sicuri che ci sia veramente e che, soprattutto, sia causa del disturbo e non condizione accessoria.

Spero di esserle stato utile,
un saluto

Dr. Gianluca Cusmà
Chirurgia Protesica ed Artroscopica
di Anca e Ginocchio www.orthopedia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Grazie Dottore,

molto gentile e chiaro sul punto.
La domanda sull'impingement nasce da una visita fatta con uno specialista, piuttosto rinomato, che nel giro di pochi minuti mi ha prospettato l'intervento di rimozione del tessuto cicatriziale in artroscopia...nella mia ignoranza, in effetti, credevo che i sintomi di tale patologia dovessero essere più evidenti, in particolar modo nella limitazione di movimento (permane solamente un piccolo gap in flessione plantare sotto vincolo, che peraltro mi sembra diminuire col tempo), considerando che faccio col piede in parola i medesimi movimenti che eseguo con quello sano...
Ovviamente farò a breve un'ulteriore visita da un altro specialista, poichè sono ben disposto a qualsiasi intervento purchè necessario e risolutivo.
Grazie ancora.