Ginocchio dx operato che stenta a guarire

Buongiorno a tutti i Dottori, i pazienti, e complimenti per il sito, che diventa sempre più bello. Arrivo al problema, allora, questo non è il mio primo consulto, né il primo in questa categoria riguardo a questo problema...reduce da un'operazione al gnicchio dx per una lesione totale LCA, lesione menisco laterale a manico di secchia. Avendo la copia della cartella clinica posso riportarVI la descrizione intervento:
Si opera a dx- Paziente in decubito supino e in anestesia, gen , arto inferiore dx
Posizionato su leg-holder, cosciale pneumatico alla radice dell'arto,
per ischemia temporanea. Praticati i fori di accesso standard, si posiziona lo strumentario artroscopico e, previa irrigazione con soluzione perfusionale a caduta libera, si procede al bilancio articolare:
-Menisco mediale: sano
-LCA: lesione totale
- Menisco laterale: lesione a manico di secchia
-Condrite: 2° c.f.i
Si procede regolarizzazione menisco laterale, prelievo tendine rotuleo con 2 pasticche ossee, preparazione dello stesso.
Plastica della gola. Con opportuno strumentario si procede alla preparazione dei tunnel ossei tibiale e femorale. Si passa il neo-legamento, buono l'orientamento, si ancora lo stesso con 2 Pin trasversali riassorbibili al femore e vite ad interferenza riassorbibile alla tibia.
Buona la stabilità, lavaggio articolare, sutura, redon, medicazione a piatto, fasciatura elasto-compressiva.

Tra una settimana è un anno dall'operazione, e il mio stato di recupero penso sia marcatamente insoddisfacente. Ammesso che questo anno, e i giorni dello stesso, non sono stati dedicati tutti e interi, alla ripresa della forma, ho comunque eseguito le fisioterapie presrcrittomi, con serietà e assiduità, in un contesto privato che comunque includeva il rischio di un mancato diploma, poi preso a pieni voti, per un totale di assenze che inibiva il solo accesso all'esame di Stato. Il medico che mi ha operato non è il medico che oggi "diciamo" mi segue, per motivi che sarebbe inutile riportare in dettaglio, ma sono tutti inglobabili nella sfera dell'incomunicabilità tra 2 persone. Sotto consiglio di un medico, ho effettuato 2 risonanze magnetiche all'arto in oggetto, intervallate da cicli di fisioterapia (rieducazione motoria, TENS, ultrasuoni), per una durata di 3 mesi. Vorrei di sotto riportarVi i referti accompagnatori dlle 2 risonanze, e se possibile, avere un Vostro parere.
La prima risonanza effettuata ai primi di agosto dice:
Conservata morfologia ed intensità dei menischi; esiti di ricostruzione del legamento crociato anteriore; neo legamento continuo sui piani di studio con marcati fenomeni reattivi sinoviali circostanti.; nella norma il legamenbto crociato posteriore. falda fluida intrarticolare; ai gradi di flessione dell'esame rotula in asse.

Quella post fisioterapie, effettuata qlc giorno fa dice:
Esiti di ricostruzione del LCA; non evidenti alterazioni focali del segnale midollare a carico dei segmenti scheletrici esaminati.
Menisco interno regolare per forma e struttura. Assottigliato il corno posteriore del menisco esterno.Normali per spessore ed intensità di segnale il crociato posteriore, i collatewrali e il tendine rotuleo.Assenza di versamento intrarticolare.

Ignoro il significato esatto di queste parole dei referti, ma se può esserVi d'aiuto, vorrei riportare invece le mie sensazioni empiriche: la mia difficoltà più grande è stendere il ginocchio, e più di difficoltà parlerei di impossibilità, perchè il dolore me lo impedice, e in più una sensazione interna come se ci fosse qualcosa che facesse ostruzione, con un dolore nell'eseguire quest'atto, che si localizza nella regione imemdiatamente vicina a sud-est della rotula, verso l'interno. Nemmeno la massima flessione è raggiunta, posizioni accovacciate, o che impogno il pieno angolo dei 140° gradi, mi sono impedite, a loro volta con un dolore invece che, si fa sentire nella zona proprio dietro la rutola, cioè nel vertice dell'angolo che femore e tibia formano. Ma queste sensazioni non sono sempre oggettive, per esempio, guidando in auto o stando seduto, comuqnue non stendendo l'arto per un po' di tempo, poi farlo diventa puù difficile e doloroso; farlo invece di seguito ad una passeggiata per esempio, oppure qnd il tempo non è rigido, ma mite, riesce più facile, come il ginocchio fosse più libero, come se il lubrificante avesse bisogno di entrare in calore, infatti ser associamo il calore al movimento, e il freddo alla staticità, nel primo caso, ho qualche giovamento. Infine do poca importanza ai quotidiani schiocchi che il ginocchio fa, ma per abitudine, non per altro.
Attendo ansioso una Vostra risposta, cordiali e affettuosi saluti.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Dalle risonanze magnetiche non emerge nulla di preoccupante.
Da quanto riferisce invece sembra che lei abbia una rigidità da mancata adeguata fisiochinesi terapia.
Non mi sento di aggiungere altro in quanto non ho il piacere di visitarla.
Faccia pertanto riferimento al collega
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Grazie tante Dottore...ci sto male per questa cosa, perché vorrei tornare a calcio, e ci sto male più che per il problea in sè per seè, perché mi sento un incapace a volte, a non saperlo risolvere.
Cordiali saluti
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
ha 19 anni. Certo che risolverà il problema
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dopo
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Grazie ancora. Settimana prossima, iniziero un ciclo di terapie private domiciliari con un terapista, molto bravo dicono, che visitandomi, ha detto che il primo passo, è ripristinare la grandezza del muscolo, ossia il quadricipite, e più in generale, tutta la muscolatura delle gambe, così almeno potremmo escludere una prima ipotesi dei motivi per cui non raggiungo l'iperestensione. Mi affiderò anche all'ortopedico che lo coordina, cercando così una situazione di stabilità di riferimento. Vorrei associare a questa terapia, il nuoto, e più in generale il movimento in acqua, sottolineo che non so nuotare, quindi, dovrei prima imparare, cioè, sarebbe più un miglioramento di un'abilità che strutturale alla fine. quindi avendo sentito parlare di corsi acquagym, hydrofitness ecc..vorrei sapere, cosa mi consigliereste, come movimento in acqua, sia come attivazione geenrale di tutto l'organismo al movimento, sia focalizzato al problema del ginocchio. Poi vorrei associare a questo, un programma in palestra, leggero, non pesante, e mirato solo al rinforzo della muscolatura degli arti inferiori. ovviamente tutto questo di comune accordo col terapista, e a condizione che non intralci nel suo operato e negli effetti di qst ultimo. Cosa ne pensate? Affettuosi saluti
Luigi
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Si attenga a quello che le consiglia sia l'ortopedico che il fisiatra (conoscono meglio di me la situazione visto che hanno la possibilità di visitarla)
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dopo
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Egregi dottori, come detto nela riposta mia di prima, ho iniziato queste terapie domiciliarie, sono al quarto giorno; la terapia si sta svolgendo principalmente nel rinforzo del quadricipite, e faccio 3 quarti d'ora al giorno di questi esercizi col terapista, che a mio dire è abbastanza bravo. Ma io mi tormento su alcune cose, il ginocchio comunque non si stende, né ne vuole sapere, e incosciamente, anche se so che il quadricipite si deve riprende, sento dentro di me, che non dipende dalla grandezza del muscolo, perché io mi sento bloccato a livello dell'articolazione, la forza non è molta nel muscolo, ma basterebbe a portarmi in iper-estensione, anche solo per pochi secondi, invece il ginocchio non ci arriva. E leggendo su internet alcune cose, alcuni siti, paralleli a questo per esempio, leggo cose che riguardano il mio problema, o interamente, o in modo parziale, che non ho mai sentito prima. Cioè, la risonanza magnetica dà i menischi normali, e poi leggo che la perdita di estensione è dovuta a lesioni meniscali; poi rileggo il referto, vedo che i menischi sono tutto sommato buoni, ed escludo questa ipotesi. Poi ritorno a pensare che sia il muscolo, ma come detto prima, non me lo sento dentro di m che sia così. E poi lego altre cose che mi sconvolgono, esami che non ho mai fatto, anche semplici, come una lastra all'articolazione, o una TAC. Leggo di problemi a livelli rotulei, che nessumo mai mi ha accennato; e prima il terapista mi ha anche detto, che questa fitta che sento cercando di stendere il ginocchio, è dovuta ad una possibile, anzi per lui certa, artrosi...ma è possibile che in nemmeno un anno, io abbia preso l'artrosi...cioè vedendo Ronaldo rompersi 2 volte il rotuleo, e ora gioca di nuovo, io ho sempre un pallido barlume di speranza, ma ora queta parola artrosi, mi ha davvero buttato giù di spirito, perché so che gli effetti sono irreversibili...Come posso fare per escludere questo caso, la radiografia è l'esame per verificare questo tipo di sintomatologia? grazie
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Gentile utente,
mi permetta... ho l'impressione che legga troppo!
Si affidi al suo ortopedico e al suo fisioterapista. Lavori intensamente... anche per conto suo. E soprattutto si armi di buona pazienza... I risultati verranno
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dopo
Attivo dal 2006 al 2009
Ex utente
Guardi, mi permetta Lei, io il fisiatra non ce l'ho, e mai ci sono andato, l'ortopedico, anzi, un ortopedico invece, lo sto ancora cercando, altrimenti non avrebbe senso chiedere talune cose qui, alla Vostra attenzione. E' comunque rimane sempre un onore in un'Italia definita ignorante, essere detto che si legge troppo.
Cordiali saluti
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Vedo che il mio commento non è stato preso per il verso giusto.
Ci sono determinate informazioni che ormai sono a disposizione di tutti. Basti collegarsi su internet: ed in questo modo una banalissima tendinite può essere confusa con un osteosarcoma. Ad ognuno la propria competenza. Se lei scrive qui per sostituire una visita da uno specialista ortopedico, ha proprio sbagliato sito. Nessuno dei consulenti di medicitalia può sostitursi ad una visita specialistica, semplicemente perchè la diagnosi non si fa con un referto di una risonanza o con il riferire della sintomatologia. Il prof. Guido Terzilli esiste solo nei film (non si fa diagnosi per telefono). Per avere una diagnosi esatta bisogna VISITARLA, toccarla, sentire dove a male, stressare il suo ginocchio, capire se quanto emerge dalla risonanza abbia un riscontro clinico.
Per cui, lasci perdere il fai da te, e si rivolga a chi l'ha operata (è un consiglio sincero mi creda)
Le rinnovo gli auguri