Encondroma

Salve, mia mamma di 71 anni da tre mesi è in preda a dei dolori atroci al ginocchio che le impediscono persino il riposo notturno, anzi di notte peggiorano.Il medico di base le ha, dopo terapie con antinfiammatori e antidolorifici risultati inutili, prescritto una radiografia che ha messo in evidenza una malattia chiamata condrocalcinosi. E' stata inviata da un reumatologo dell'ospedale reumatologico di Jesi che le ha prescritto una cura con colchicina e medrol da 16 mg al dì a scalare.Ha effettuato anche una ecografia fegato reni intestino pancreas poichè secondo il medico la condrocalcinosi a volte può simularea altre patologie. L'eco è risultata negativa se non per la presenza di un calcolo renale. Nel frattempo la mamma peggiorava e il ginocchio continuava a gonfiarsi sempre più. Per ben tre volte siamo dovuti ricorrere all'aspirazione del liquido, che non ha mai ridotto il dolore, e a infiltazioni per 2 volte.Tengo a precisare che mia mamma ha una soglia alta di sopportazione del dolore, ma siamo dovuti ricorrere anche al pronto-soccorso perchè le somministrassero qualcosa di più forte. (La mamma lo scorso anno ha avuto delle ischemie celebrali che ora sta trattando con cardioaspirina, è ipertesa e ha il colesterolo alto, prende anche farmaci per queste patologie, pertanto prima di prendere qualunque antidolorifico o antinfiammatorio, deve chiedere ad un medico).Quindi dopo nostra insistenza, poichè a dir suo era superflua, il medico di base le ha prescritto una RM. Le scrivo qui l'esito:
"Gonartrosi con prevalente impegno in sede femoro-tibiale compartimentale mediale ove si apprezza una significativa osteofitosi marginale e sofferenza osso sottocondrale localizzata nel versante di carico del condilo femorale interno e nella superficie articolare tibiale.Il menisco presenta segni di sfaldamento degenerativo nella regione posteriore e nel corpo-corno posteriore con presenza di impegno flogistico;il bordo libero del menisco è usurato a livello della giunzione corpo-corno posteriore.Il guscio postero-mediale appare modicamente disomogeneo.Ridondanza del versante capsulare antero-mediale.Irregolarità delle contrapposte superfici articolarifemoro-patellari come per condropatia di alto grado.Nel cavo articolare allo stato attuale è presente un diffuso impegno reattivo sinoviale con abbondante versamento che si raccoglie prevalentemente in sede peripatellare;si noti che la flogosi sembra esprimere minimi caratteri organizzativo-iperplastici.In corrispondenza della regione metafisaria mediale del femore si apprezza una lesione ossea focale di circa 19mm di diametro riferibile verosimilmente ad encondroma.Utile una valutazione radiografica per uno studio delle eventuali calcificazioni meniscali e della regione ossea che dovrebbe presentare calcificazioni nel contesto."Può aiutarci a capire il problema e darci consigli su ulteriori esami e/o cure? Anticipatamente ringrazio.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Senza visitare sua madre e vedere in prima persona le immagini è impossibile risponderle.
In via generale il quadro descritto è suggestivo per una infiammazione della membrana sinoviale (una membrana interna al ginocchio con funzioni simili al rene e al fegato dell'articolazione...).
Dirle ora se questa infiammazione sia primitiva o secondaria a distanza è impossibile. Le consiglio una valutazione da parte di un ortopedico.
Cordialità
Dr.A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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dopo
Utente
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Grazie per la risposta, il medico di base ci ha sempre detto che il suo problema era di origine reumatologica e ha escluso l'ortopedico come invece noi pensavamo di dover andare fin dall'inizio. Per quanto riguarda le immagini della risonanza mi hanno rilasciato il Cd.....Siamo di Pesaro, in base alla sua esperienza, conosce in zona qualche specialista a cui rivolgerci?Grazie ancora
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
No non posso indicarle nessuno in quanto si tratta di una patologia relativamente comune trattata in tutte le strutture Ortopediche del SSN.