Domande su cifosi dorso-lombare

Salve sono un ragazzo di 19 anni , 20 a dicembre, oggi mi sono deciso di scrivere delle domande che mi pongo tutti i giorni.
A luglio del 2009 dopo continui mal di schiena decido di farmi una radiografia del rachide da dove emerge:
Scoliosi dorsale destro convessa e lombare sn convessa con rotazione dei corpi vertebrali. L’anca sn è sopraelevata di circa un centimetro rispetto alla controlaterale.
Dopo questa radiografia mi rivolgo a un centro dove l’ortopedico dice che ho una scoliosi dl dx L sx e cifosi del passaggio dl.
E mi prescrive un corsetto ortopedico tipo cheneau su modello gessato spinte paravertebrali simmetriche finestra sulle spinose e fisioterapia in un piccolo gruppo.
Il corsetto nonostante molte modifiche continuava a darmi problemi alla gamba destra facendomela addormentare così l’ortopedico ha deciso di non farmelo più mettere perché sospettava una protusione.
La fisioterapia non ha giovato per nulla.
Mi sono rivolto ad un osteopata ma cambiato nulla.
Nel Gennaio del 2010 ho fatto un'altra radiografia dove si considerava invariata la radiografia precedente.
Da una radiografia della cervicale è emersa una riduzione della lordosi cervicale. Non lesione a focolaio, lieve scivolamento anteriore c4.
A gennaio 2011 ho fatto un’altra radiografia consigliata da un altro ortopedico da dove è emerso che le curve erano come prima ma c’era una maggiore dismetria delle creste iliache e delle teste femorali con lieve incremento della sopraelevazione a sinistra.
Così ho fatto altra fisioterapia in un altro centro ma anche questa non ha cambiato nulla.
Ultimamente ho fatto anche una radiografia al torace per altri motivi da dove è emerso: rettificazione della cifosi toracica con inflessione scoliotica dx-convessa al passaggio dorso-lombare e deformazione “a cuneo” di T11.

Io ho sempre dolore a livello dorso-lombare che si aggrava sempre più quando mi alzo dal letto provo molto meno dolore solamente stando sdraiato,( in più ultimamente ho anche dolore sacrale) so che non posso fare nulla per cambiare la mia condizione ma le speranze sono sempre le ultime a morire, quindi vi chiedo è proprio verò che non c’è nulla nulla da fare? La ricerca non ha scoperto nulla? Lo scoprirà? Voi cosa fareste foste in me a chi vi rivolgereste per avere una vita come ogni ragazzo?

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Gentile utente, la prima cosa da sapere è la CAUSA del dolore, e questo si può fare solo con una accurata visita. Se fosse la cuneizzazione di T11, che non necessariamente è di origine traumatica ma può essere espressione di una scoliosi che fa fulcro in quel punto, allora tanta ginnastica posturale e tanto nuoto, uniti a consigli su come stare seduti e su come gestire la propria schiena, nella mia esperienza possono aiutare.
Faccia una visita da un bravo fisiatra che possa valutare il suo corpo da capo a piedi e capire come muoversi per farla stare meglio.
Cordialità.

Gianni Nucci, Chirurgo Ortopedico
Responsabile U.F. Ortopedia Santa Rita Hospital - Montecatini T.
Riceve a Lucca, Montecatini, Pistoia, Follonica

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Salve, sono già andato da una fisiatra che mi ha appunto fatto fare 10 sedute di fisioterapia.
Ma non ha cambiato nulla.
Devo rivolgermi ad un altro fisiatra?
[#3]
Dr. Gianni Nucci Ortopedico 4.4k 122
Se il dolore c'è da tanto tempo, non credo che dieci fisioterapie possano fare un miracolo. Si tratta di riconsiderare il suo stile di vita, iniziare a fare uno sport come il nuoto in maniera graduale e costante, stare attento ai vizi posturali durante la giornata, eccetera. Questo in linea generale, perché non l'ho visitata e non posso conoscere il caso particolare. Ma il messaggio che voglio farle arrivare è che alcune alterazioni (non guaribili) del rachide possono essere trattate e migliorate dal punto di vista dei sintomi con un piano riabilitativo mirato e lungo. Deve solo trovare una guida (un fisiatra appunto, ma anche un ortopedico) che la segua nel percorso riabilitativo. Sempre che lo specialista non ravvisi la necessità di un intervento non conservativo ma chirurgico, anche se non credo.
Cordialità.