Frattura scomposta malleolo peroneale

Buongiorno. E' la seconda volta (ahimè) che mi trovo a dover chiedere un consulto su questo sito davvero ben curato.

6 giorni fa mi sono fratturato il malleolo esterno praticando sport.
Sul momento ho sentito non troppo dolore, tanto che lì per lì pensavo addirittura di essere in grado di andare a casa "zoppicando" un po' e nient altro. Solo l'insistere dei miei amici mi ha fatto andare in ospedale.

Qui mi è stata eseguita una radiografia.
Il medico di turno mi ha detto che si trattava di una frattura scomposta "al limite" , e che probabilmente era necessario (oltre a 40 giorni di gesso e iniezioni di clivarina 4.200) anche un intervento chirurgico.
mi ha escluso (senza neanche osservarmi il piede) qualsiasi lesione anche minima ai legamenti. cosa a mio parere alquanto strana (effettuerò una RM appena possibile in ogni caso)

Non essendo sinceramente in buonissima fede coi medici di questo pronto soccorso (in cui ero gia stato in passato, e al posto di una frattura dei legamenti mi avevano solo diagnosticato una "distorsione di 2 grado") sono andato il giorno seguente in un ospedale ortopedico molto rinomato. Qui il medico (decisamente più alla mano e gentile nei miei riguardi rispetto all'altro) mi ha detto che si tratta di una frattura che quasi sicuramente andrebbe a posto senza nessun intervento chirurgico.

Ora sono al sesto giorno. la gamba continuo a tenerla alzata sopra il livello dell'anca, non carico assolutamente e cammino quasi esclusivamente in stampelle (no saltellare ecc)

ora veniamo al punto: sono uno sportivo semi professionista, e dato che gia risento parecchio di un grave infortunio ai legamenti dell altro piede, che non mi permette ancora di sentirmi sicuro, e che al minimo tocco mi da dei problemi assurdi, tanto da rendere,avvolte,faticoso anche il camminare.
vi chiedo per favore se potreste darmi qualche suggerimento sulla riabilitazione, cosa sarebbe bene fare, una minima guida dei programmi ecc.

inoltre (molto importante) vorrei approfittarne per chiedere se,a vostro parere,a distanza di quasi un anno è ormai inutile ri iniziare una seria riabilitazione per i legamenti di cui ho accennato sopra (al momento l unico interessato è il peroneo astragalico che è ancora parzialmente leso)

grazie in anticipo per qualunque risposta.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Una frattura scomposta di un malleolo non consente una valutazione dei legamenti: le manovre per testarli risultano inutilmente dolorose, ma soprattutto non danno risposte soddisfacenti proprio per la presenza della frattura (che tra l'altro rischia di scomporsi ulteriormente). Segua i consigli dell'Ortopedico di Sua fiducia, che in seguito valuterà anche i legamenti. In quell'occasione valuterà anche la stabilità dell'altra caviglia. A distanza e con i soli elementi forniti non ci è possibile esprimere pareri più approfonditi.
A frattura consolidata e una volta escluse lesioni legamentose il Fisiatra deciderà, in base al quadro clinico presente a quel momento un programma riabilitativo specifico per il Suo caso.
Ricordi che fino a che non avrà ripreso il carico completo e senza bastoni, dovrà continuare le iniezioni di eparina a basso peso molecolare nella pancia che Le sono state prescritte.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinitamente per l'immediata risposta!
Grazie anche delle indicazioni sulla durata del trattamento con l'eparina, probabilmente non fosse stato per lei non avrei protratto la cura oltre i 10 giorni.

Visto che mi ha detto che gli elementi forniti riguardo la mia situazione ai legamenti dell' altra gamba sono insufficienti allego qui il risultato di una risonanza magnetica eseguita circa 2 mesi e mezzo fa.
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RM tibiotarsica dx:
Minima falda di versamento intrarticolare della tibio-tarsica.
Minima lesione parziale del legamento peroneo-astragalico anteriore.
Non ulteriori lesioni tendinee e legamentose.
Non si osservano alterazioni RM evidenziali del trofismo osseo.
Regolare spessore e segnale RM dei profili cartilaginei.
Regolare aspetto RM del seno del tarso e del legamento a siepe.
Normorappresentanti i tendini del comparto estensorio, i flessori del tunnel tarsale e i peronei.
Normorappresentanti i retinacoli.
Regolare aspetto RM del tendine d'achille e del triangolo adiposo di kager.
Regolare la fascia plantare e i tessuti molli sottocutanei.
Non distensione pseudocistica delle guaine sinoviali e delle borse.
Non segni RM di espansi in sede intraarticolare.
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per quanto possa sembrare poco seria come situazione mi crea non pochi problemi, e mi chiedo se ciò sia normale. ogni qual volta che "atterro" col peso un po sbagliato,anche se leggermente, la caviglia "tira" e si gonfia, e sento come se ci fosse un sasso all interno (da qui mi sorge anche il dubbio che si tratti di calcificazioni?)
la mia fisiatra mi ha prescritto 30 sedute di ionoforesi e 30 di kinesiterapia, che farò sicuramente appena possibile.
crede che sia sufficientemente efficace come terapia? o mi terrò in ogni caso dei postumi degni di nota?

grazie mille di nuovo e scusi se sto approfittando troppo della sua gentilezza e di quella dei colleghi, ma anche ricevere "brutte" notizie sarebbe meglio di non riceverne affatto, e al momento non so dove andare a cercarne.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Non è con il solo referto RMN che si decide un trattamento, oltre tutto la RMN è per il referto quella di una caviglia normale a parte la parziale lesione del PAA. Bisogna valutare clinicamente la stabilità della caviglia, e questo lo si può fare solo direttamente.
Non sono in grado di giudicare una terapia proposta da chi almeno L'ha visitata. Per quanto riguarda le presunte calcificazioni sarebbero emerse alla RMN ma il referto non ne parla. Per questo è opportuno, come ho già detto portare all'ortopedico referto e immagini della RMN.
La ionoforesi ha senso in base al farmaco utilizzato: si tratta di una corrente in grado di trasportare al di sotto della superficie cutanea vari principi attivi. Senza dire con che farmaco sarebbe come dire "un ciclo di iniezioni".
Viste le condizioni attuali aspetterei di sentire l'ortopedco dopo che avrà valutato entrambe le caviglie: è possibile che possa fare se necessario cure fisiche a entrambe le caviglie, con risparmio di tempo e di fatica.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite!

Si avrei dovuto precisare che le sedute di ionoforesi andrebbero eseguite con voltaren

Oggi pomeriggio ho appuntamento per la seconda radiografia. Purtroppo non mi hanno lasciato alternative al farla dopo soli 8 giorni (invece dei 10 che mi avevano raccomandato) dal momento che le prenotazioni al completo, e non è possibile eseguirle il giorno stesso del consulto, ma lei saprà sicuramente meglio di me come funzionano queste cose. Il "consulto" (non so come altro definirlo) per stabilire se avrò bisogno o no dell'operazione chirurgica si terrà a data da definirsi (ovviamente il prima possibile).

Intanto mi chiedo se sia una cosa saggia pretendere che un paziente si rechi "con mezzi propri" al pronto soccorso quando anche la più semplice deambulazione casalinga si rivela problematica a causa dei problemi che causa la circolazione del sangue nell'arto infortunato (dolori lancinanti, senso di gonfiore fino ad esplodere ecc ecc). Tanto che mi viene da chiedermi se sia normale effettivamente che io abbia ancora questi dolori.

Intanto la ringrazio per la gentilezza. Se sarà il caso mi permetterò ancora di scrivere in questa pagina, speranzoso che lei sia ben volente e disponibile.

Sentiti ringraziamenti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Una frattura di un malleolo peroneale non richiede il ricovero ospedaliero. A quel punto però non penso che nessuno pretenda che Lei si "rechi con <mezzi propri>" al Pronto Soccorso, potendo tranquillamente utilizzare un'ambulanza, oviamente con spese a Suo carico.
In tale occasione, insieme alle radiografie, potrà chiedere un controllo per la presenza dei dolori, in genere abbastanza normali, ma non lancinanti. Può essere che il gesso sia stretto o che Lei non abbia tenuta l'arto in scarico limitando al massimo la stazione eretta, ma occore escludere possibili problemi vascolari.
Cordiali saluti
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