Amputazione gamba sx

Vi scrivo per sottoporvi il problema di mio zio
Circa un anno fa è stato investito da un'auto mentre attraversava la strada, a seguito dell'urto oltre a numerose altre fratture ha subito anche la frattura scomposta della diafisi tibiale sx con perdita di sostanza all'altezza del malleolo.
la frattura è stata trattata con un fissatore esterno, ma dopo circa 7 mesi la frattura non si è per nulla consolidata ed inoltre gli è stata trovata un infezione da pseudomonas aeruginosa; quindi gli è stato rimosso il fissatore effettuate terapie antibiotiche ma al successivo tampone risultava ancora positivo allo pseudomonas;
ci sono state prospettate due possibili strade: 1) intervento di pulizia dell'osso e terapia antibiotica con prognosi di almeno un anno con il dubbio di riuscire a debellare lo pseudomonas; 2) amputazione dell'arto con applicazione di una protesi tempi molto più brevi . Intimamente veniva consigliata l'amputazione; Mio zio ha scelto per l'amputazione; tuttavia sono stati trascurati due fattori: l'età perchè mio zio ha 79 anni ed inoltre soffre di diabete mellito. L'intervento di amputazione è stato fatto a fine settembre avendo dei problemi di ossigenazione dei tessuti sta effettuando terapia iperbarica da dieci giorni con due sedute al giorno, ieri mi hanno riferito che al controllo del tampone è risultato ancora positivo allo pseudomonas, alcuni medici mi parlano di disarticolazione, altri di chirurgia plastica, altri di continuare con la terapia iperbarica, VI Prego non sappiamo più cosa fare,
All'ultimo controllo la carica batterica dello pseudomonas è di 3000
Grazie a quanti prenderanno in esame questa richiesta di chiarimenti
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Dr. Emanuele Caldarella Ortopedico 1.8k 79 40
Caro utente,

purtroppo questi casi sono davvero di difficile trattamento.
Anzitutto Le devo dire che la mia impressione non è la stessa che ha Lei: suggerire l'amputazione significa tenere conto del fatto che il paziente è anziano e diabetico: il diabete riduce di molto le possibilità di risolvere l'infezione senza amputare, e inoltre l'amputazione è per un paziente anziano più facile da affrontare rispetto alla miriade di interventi di toilette-fissatori vari-interventi di ch. plastica.
Certo, in ogni caso si deve fare il possibile per salvare l'arto, e forse anche io nel suo caso avrei scelto di tentare il salvataggio, ma questo non toglie che sia l'età che la patologia diabetica suggerirebbero l'amputazione.

Il suggerimento è quello di rivolgersi ad uno specialista in malattie infettive per la rivalutazione della terapia antibiotica, e ad un centro ortopedico importante che sia dotato di un servizio di ortopedia del piede diabetico. Esistono esami particolari e specialistici che possono essere utili per capire se è necessario radicalizzare l'amputazione o se bisogna insistere con le terapie conservative.

Distinti saluti

Dr. Emanuele Caldarella

Chirurgia dell'anca e del ginocchio
emanuele.caldarella@medicitalia.it

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