Referto rmn ginocchio sn

Buongiorno.

L'8 ottobre ho subito un intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore con semitendinoso gracile e meniscectomia parziale a flap del menisco laterale.
Passati questi mesi ho continui dolori al ginocchio, specie in fase di massima flessione e estensione.
Ho problemi soprattutto nell'estensione.
Faccio fatica a camminare normalmente xk quando cerco di appoggiare la gamba col tallone sento un forte dolore interno, pertanto per fare la camminata il ginocchio mi rimane leggermente flesso.

Ho effettuato una RMN di controllo:

In esiti di pregresso intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore dopo prelievo dei tendini di gracile-semitendinoso il neolegamento è mal riconoscibile in piani intercondiloidei, esile, con, all'altezza dell'eminenza intercondiloidea tibiale, anteriormente al suo presunto decorso, presenza di immagine rotondeggiante di circa 1 cm circondata da liquido, a profili irregolari, priva di segnale o appena intensa in tutte le sequenze e con modesto artefatto da suscettibilità magnetica posteriormente ad essa.
Potrebbe essere compatibile con esiti di pregresso intervento ma non è possibile escludere del tutto ragionevolmente un aspetto di tipo patologico a tipo fibrosi.
Necessaria correlazione clinica ed approfondimenti diagnostici, eventualmente anche con RM con mezzo di contrasto.

All'altezza del corno anteriore del menisco laterale si osserva immagine di difetto circondata da liquido come per la presenza di flap meniscale.

Areola focale con caratteristiche di intensità di segnale di tipo liquido, di circa 1 cm, si osserva pure all'altezza dei tessuti molli adiacenti al piatto tibiale laterale, sul versante medio-posteriore.
Disomogenea la cartilagine femoro-tibiale mediale con iniziali zona focale di sofferenza sottocondrale del condilo femorale mediale.


Preciso che già in precedenza con ricostruzione legamentosa sul ginocchio destro, sempre con gracile- semitendinoso, ho avuto la sindrome del ciclope.
Successivamente con la ricostruzione col rotuleo invece non si è verificato.


è possibile ci sia di nuovo la sindrome anche sul sinistro?
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Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Caro utente,

confermo quanto lei dice, sembra proprio una sindrome del ciclope e soprattutto che ci sia una lesione meniscale laterale.
Sarebbe il caso, a situazione covid risolta, di eseguire un'artroscopia per rimozione del "ciclope" (che limita l'estensione) e regolarizzare o suturare la lesione mensicale.
L'estensione è fondamentale per la biomeccanica del ginocchio quindi non è una cosa da sottovalutare.

Cordiali Saluti,
Dott. Daniele Tradati

Regalami un minuto del tuo tempo come io ho fatto con te, valuta la qualità della riposta lasciando una recensione.Il modo migliore per dire grazie

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta tempestiva.
Volevo porle un'ulteriore domanda:
per quanto riguarda la dicitura "il neo legamento è mal riconoscibile, esile" ritiene che il legamento possa essere a rischio rottura completa?

In precedenza nell'altro intervento mi era stato riferito che la sindrome del ciclope si crea nel momento in cui il legamento si inizia a sfilacciare/rompere (infatti avevo una rottura al 70%).
È possibile che anche in questo caso il legamento sia parzialmente rotto e ci siano gli estremi per una nuova ricostruzione?

Grazie per l'attenzione
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Dr. Daniele Tradati Ortopedico 596 164
Il legamento è difficilmente valutabile alla RMN, spesso viene segnalato come lesionato quando in realtà non lo è. La sindrome del ciclope si sviluppa dal residuo del legamento crociato anteriore originale che diventa ipertrofico formando un nodulo a livello della camera anteriore del ginocchio.
Limitando conseguentemente l'estensione del ginocchio.
Occorre sempre correlare la clinica con gli esami RMN e non viceversa, anche per evitare incovenienti al paziente.