Mancanza di forza nelle mani/polsi

Buongiorno, spero che mi possa dire qualcosa, è una cosa che dura da tempo e non passa. In seguito ad una scoliosi destro dorsale convessa, mi è venuta (secondo il medico ortopedico da cui sono andata è stata una conseguenza) una verticalizzazione delle vertebre cervicali che ho da 6 anni. Ciò che noto è che contemporaneamente ad allora ho cominciato ad avere dolori come fitte ai due avambracci nella zona del polso e da quel momento ho meno forza nelle mani, le sento come staccate dal resto del corpo. La causa potrebbe essere quella? Mi da fastidio questa situazione perchè almeno un paio di volte alla settimana mi si ripresentano le fitte e mi fa sempre male il collo e faccio fatica a fare lavori che implicano il sollevamento di oggetti, ad esempio faccio fatica a sollevare un cuscino con una sola mano mi devo aiutare con l'altra. Sarebbe consigliata una EMG per scongiurare una patologia neuromuscolare? Grazie.
[#1]
Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signorina,
è possibile che una scoliosi dorsale soprtattutto se alta può indurre una condizione di stress del tratto cervicale per la concentazione dei carichi che si manifesta in questi casi a carico dei residui segmenti mobili soprastanti il tratto dorsale rigido. Tradotto = è possibile che si manifesti una cervicalgia.
Che tutto ciò comporti di per sè una sintomatologia agli arti superiori è però tutto da dimostrare.
I disturbi da lei lamentati possono essere anche dovuti ad altre ragioni che non sono da riferire necessariamente al rachide, ad esempio eventuali disturbi vascolari.
Pertanto per valutare una eventuale indicazione ad esami come l'EMG e prima di sottoporsi a qualsiasi altro tipo di esame è bene che lei si faccia visitare da un ortopedico.
Dalla valutazione che le verrà fatta le sarà possbile avere le informazioni e i consigli che lei ci chiede e che noi via internet non possiamo fornirle.
Cordialmente
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante