Frattura tibia

Salve,
Mi chiamo Marika ho 25 anni il 18 febbraio ho avuto un incidente con la moto dove mi sono fratturata la tibia, una frattura esposta e dove ho perso 6 cm di osso.

Fino ad oggi ho fatto 3 interventi.
3 mesi fa mi anno messo un fissatore esterno con delle stecche prossimali e distali da regolare 2 volte al giorno per fare l'allungamento dell'osso.

Ieri ho fatto la radiografia l'osso si è unito e ortopedico mi ha detto di fare l'intervento e inserire il chiodo endomidollare, la mia domanda è!
Ma inserendo il chiodo il fossatore esterno viene rimosso??

I tempi di recupero dopo l'intervento??

Quando posso riprendere a camminare come una volta??
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Prof. Enrico Pelilli Ortopedico 211 20
Cara Marika,
Ho capito che lei ha avuto una frattura complicata, per cui è stato necessario rigenerare circa cm 6 di osso perduto.
Tale metodica, per sua conoscenza, fu ideata dal prof. Ilizarov, medico geniale russo, che lavorò per anni, nell'oscurità della Siberia, nella seconda metà del secolo scorso, con pochi mezzi ma grandissimo ingegno.
La sua specialità fu risolvere casi disperati, allora, come il suo, con apparecchiature rozze (le uniche che il regime comunista consentiva per i non eletti della nomenclatura) ma con una tecnica e conoscenza biologica, che rendeva apparentemente "normale" quello che agli altri ortopedici del resto del mondo pareva allora arduo, se non impossibile.
Egli, comprese che l'osso risponde agli stimoli fisiologici della compressione e della distrazione, attuano meccanismi generativi.
Il suo fissatore era circolare, il suo non lo ha specificato, ed elastico, ma contemporaneamente solido, tant'è che i suoi malati, durante i periodi lunghi delle cure (lei ha dovuto muovere delle viti per recuperare circa mm 1 di osso al giorno, per 2 mesi fa cm 6 che aveva perso), venendo da posti molto lontani (in Siberia Km 1.000 è essere vicini) si fermavano nell'Istituto e diventavano braccia lavorative, aiutando nella manutenzione e nella cura dei giardini.
Negli anni avvenne che anche un papavero del regime, a Mosca, si trovò in una situazione da cui non sembrava poterne uscire con le tecniche allora in uso negli ospedali all'avanguardia e, anche portato dalla disperazione, venuto a sapere, attraverso quelle voci del popolo, che oggi il Mainstream bollerebbe come fakes, che c'era questa specie di santone, che utilizzando attrezzi rudimentali faceva "miracoli" si volle fidare.
Fu, da Ilizarov, curato come le migliaia di pastori o contadini che normalmente affollavano il suo reparto. Fu montato il suo fissatore, senza neanche rimuovere i ferri e le viti che erano state applicate ("la ferraglia che c'è la tolga chi la messa", le sue parole), quindi senza neanche incidere la pelle, e nel giro di 2 mesi, la sua frattura infetta, apparentemente inguaribile, era guarita, senza l'uso di nessun antibiotico.
Ovviamente da quel giorno, da oscuro medico della provincia, Ilizarov divenne il simbolo della medicina comunista. Questo non cambiò le sue abitudini e mai rinunciò a un buon sigaro o a un bicchierino di Vodka.
Quindi, in pratica, nessun allettamento, ma ripresa immediata della deambulazione, con il fissatore quale sostituto dell'osso, per conservare, quanto più possibile il trofismo muscolare.
La distrazione applicata sul focolaio di frattura, a distanza di circa 10 giorni dalla frattura, tempo necessario alla guarigione del danno vascolare, è uno stimolo incredibile al processo rigenerativo, che è, inizialmente vascolare, con la produzione di un neo ricco supporto vascolare che garantisce, localmente, l'apporto di ossigeno e nutrienti che subito dopo provocheranno la formazione di un osso completamente nuovo. In questa maniera, giornalmente si produrrà nuova matrice vascolare e quindi nuovo osso.
Questo osso nuovo, che allora ci sembrava un miracolo, è come un neonato.
Sicuramente è ricco di vita ma deve imparare a fare il suo mestiere di osso adulto (cioè maturo).
Qui, il fissatore, stabile ma elastico, riusciva a trasmettere a quest'osso immaturo quegli stimoli a cui l'osso abitualmente deve far fronte quotidianamente.
E, siccome l'osso è fatto dalla natura per fare l'osso, nel giro di qualche mese impara il mestiere, maturando.
Quanti mesi?
Generalmente 3/4 mesi. Importante in tale periodo fare una vita attiva, possibilmente normale. Proprio questa normalità addestrerà l'osso aiutando la sua maturazione.
A tale punto il fissatore viene rimosso e, nel giro di un anno, l'osso rigenerato acquisterà anche l'aspetto dell'osso normale, da cui non sarà più distinguibile.
Fin qui abbiamo parlato del fiore, ma come si dice, non c'è rosa senza spine.
Le spine del fissatore, penso, le conosca: sono le medicazioni e le piccole infezioni che spesso si creano a livello dell'uscita dei ferri dalla pelle, che possono essere causa di dolori, bruciori e fastidio.
In questo caso, il fissatore può essere rimosso e sostituito dal chiodo endomidollare, in attesa della maturazione dell'osso rigenerato, liberando dal fastidio e ingombro del fissatore e riacquistando una più rapida "normalità".
Queste sono, diciamo, varianti rispetto alla "ricetta" originale, che possono sicuramente essere prese in considerazione, ritengo, però, prima parlandone con Lei, che, alla fine ha diritto di decidere e il medico il dovere di rispettare.

Dr. Enrico Pelilli
Specialista in Ortopedia e Traumatologia Infantile