Acufene peggiorato
Buongiorno
da circa 17 anni ho un acufene all'orecchio destro (sibilo molto acuto, percepito all'interno della testa) al quale mi ero abituato, fino quasi a non percepirlo più. Da qualche mese a questa parte, senza motivi spiegabili, è però improvvisamente peggiorato, diventando parecchio fastidioso (sensazione di uno o più sibili, che alcune volte "partono" improvvisamente, per poi diminuire, alcune volte pulsanti, più spesso stabili). Il medico, sospettando un problema di pressione alta, mi ha consigliato un holter pressorio e una visita audiometrica e impedenzometrica. I risultati sono stati negativi: la pressione media misurata nelle 24h è 81-135, gli altri esami non hanno rilevato nulla di particolare all'udito.
Da qualche tempo percepisco inoltre qualche lieve formicolio al viso (specie fra il labbro e il mento, ma tende a "girare" per il viso e per la testa) e qualche lieve capogiro, ma niente di eccezionale.
Il medico ha concluso che, in sostanza, l'acufene me lo devo tenere. Tuttalpiù mi ha prescritto Otofisk, (che devo ancora prendere), ma senza che mi debba aspettare particolari vantaggi. Ha invece puntato più sulla perdita di peso (105 kg per 1.83) per ridurre le pressione, ma dubitando che la cosa sia relazionata all'acufene.
La mia preoccupazione primaria, comunque, è che l'aumento improvviso nell'intensità del disturbo non possa nascondere qualcosa di più serio (anche se il medico tende ad escluderlo, stante mancanza di cali d'udito).
Per escludere ogni dubbio, è sensato procedere con tac/risonanza, o sono da ritenere esami troppo impegnativi? Inoltre, su internet ho letto di casi di acufeni curati e risolti, e in altri casi migliorati. Non è quindi così irrimediabile? Aver saputo di gente che ha tentato il suicidio per acufeni insopportabili mi rende di sicuro ansioso.
Grazie dell'attenzione
da circa 17 anni ho un acufene all'orecchio destro (sibilo molto acuto, percepito all'interno della testa) al quale mi ero abituato, fino quasi a non percepirlo più. Da qualche mese a questa parte, senza motivi spiegabili, è però improvvisamente peggiorato, diventando parecchio fastidioso (sensazione di uno o più sibili, che alcune volte "partono" improvvisamente, per poi diminuire, alcune volte pulsanti, più spesso stabili). Il medico, sospettando un problema di pressione alta, mi ha consigliato un holter pressorio e una visita audiometrica e impedenzometrica. I risultati sono stati negativi: la pressione media misurata nelle 24h è 81-135, gli altri esami non hanno rilevato nulla di particolare all'udito.
Da qualche tempo percepisco inoltre qualche lieve formicolio al viso (specie fra il labbro e il mento, ma tende a "girare" per il viso e per la testa) e qualche lieve capogiro, ma niente di eccezionale.
Il medico ha concluso che, in sostanza, l'acufene me lo devo tenere. Tuttalpiù mi ha prescritto Otofisk, (che devo ancora prendere), ma senza che mi debba aspettare particolari vantaggi. Ha invece puntato più sulla perdita di peso (105 kg per 1.83) per ridurre le pressione, ma dubitando che la cosa sia relazionata all'acufene.
La mia preoccupazione primaria, comunque, è che l'aumento improvviso nell'intensità del disturbo non possa nascondere qualcosa di più serio (anche se il medico tende ad escluderlo, stante mancanza di cali d'udito).
Per escludere ogni dubbio, è sensato procedere con tac/risonanza, o sono da ritenere esami troppo impegnativi? Inoltre, su internet ho letto di casi di acufeni curati e risolti, e in altri casi migliorati. Non è quindi così irrimediabile? Aver saputo di gente che ha tentato il suicidio per acufeni insopportabili mi rende di sicuro ansioso.
Grazie dell'attenzione
[#1]
Mi pare di capire che non si è mai sottoposto ad una visita specialistica, ma che viene seguito solo dal suo Medico di Famiglia.Se cosi' fosse, le consiglio un Consulto di uno Specialista. Probabilmente utile una RM con mezzo di contrasto dell'orecchio interno. Mi farà piacere ricevere sue notizie dopo la visita. Un cordiale saluto
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Grazie della pronta risposta.
ho fissato un appuntamento con l'otorino il prossimo 17 gennaio. Il medico di famiglia ha preferito che fosse lo specialista ha prescrivermi la RM con contrasto (sempre che lo ritenga utile), dato che lo ritiene un esame "impegnativo".
Ho già fatto in passato una RM (senza contrasto) per valutare problemi di schiena, e la cosa non mi ha dato alcun problema.
L'uso del mezzo di contrasto può dare qualche problema o fastidio?
Comunque la tengo aggiornata in merito.
A presto
ho fissato un appuntamento con l'otorino il prossimo 17 gennaio. Il medico di famiglia ha preferito che fosse lo specialista ha prescrivermi la RM con contrasto (sempre che lo ritenga utile), dato che lo ritiene un esame "impegnativo".
Ho già fatto in passato una RM (senza contrasto) per valutare problemi di schiena, e la cosa non mi ha dato alcun problema.
L'uso del mezzo di contrasto può dare qualche problema o fastidio?
Comunque la tengo aggiornata in merito.
A presto
[#3]
E' giusto, come già le evevo esposto, pensare ad una visita specialistica otorinokaringoiatrica, nel suo caso. Giustamente, sarà il Collega, dopo l'esame clinico, a prescriverle o meno l'indagine radiologica che, come ben sa, viene eseguita in presenza di un Anestesista, previo accertamenti diagnostici di routine. Per questo, la posso tranquillizzare. Buona giornata
[#4]
Utente
Buongiorno
lo scorso 23 aprile mi sono sottoposto a RM Rocche per Cai, senza mezzo di contrasto.
Lo specialista, in effetti, mi aveva detto che la risonanza sarebbe avvenuta "con e senza mezzo di contrasto".
In effetti gli specialisti dell'ospedale dove ho svolto la rm hanno deciso che l'esame dovesse essere senza mdc.
L'esito è questo:
"Regolari le cisterne del'angolo ponto-cerebellare.
Nei limiti i pacchetti cocleo vestibolo facciali.
Non formazioni occupanti spazio nei condotti uditivi interni o nelle cisterne dell'angolo ponto cerebellare.
In estemporanea viene eseguito lo studio di minima dell'encefalo solo con sequenza FLAIR in assiale non significative alterazioni focali di intensità di segnale a carico del tessuto encefalico sia a sede sovra che sotto tentoriale.
Complesso ventricolare e spazi periencefalici nei limiti."
Da quel che posso capire ("regolari.." "nei limiti.." "non formazioni occupanti..") non mi sembrano essere emersi problemi.
Lei condivide? Il fatto che l'esame non sia stato fatto con mdc è significativo?
Dato che la mia paura era quello di rilevare un neurinoma, è possibile affermare con sicurezza che questo problema non si pone?
La ringrazio per il suo parere.
Saluti
lo scorso 23 aprile mi sono sottoposto a RM Rocche per Cai, senza mezzo di contrasto.
Lo specialista, in effetti, mi aveva detto che la risonanza sarebbe avvenuta "con e senza mezzo di contrasto".
In effetti gli specialisti dell'ospedale dove ho svolto la rm hanno deciso che l'esame dovesse essere senza mdc.
L'esito è questo:
"Regolari le cisterne del'angolo ponto-cerebellare.
Nei limiti i pacchetti cocleo vestibolo facciali.
Non formazioni occupanti spazio nei condotti uditivi interni o nelle cisterne dell'angolo ponto cerebellare.
In estemporanea viene eseguito lo studio di minima dell'encefalo solo con sequenza FLAIR in assiale non significative alterazioni focali di intensità di segnale a carico del tessuto encefalico sia a sede sovra che sotto tentoriale.
Complesso ventricolare e spazi periencefalici nei limiti."
Da quel che posso capire ("regolari.." "nei limiti.." "non formazioni occupanti..") non mi sembrano essere emersi problemi.
Lei condivide? Il fatto che l'esame non sia stato fatto con mdc è significativo?
Dato che la mia paura era quello di rilevare un neurinoma, è possibile affermare con sicurezza che questo problema non si pone?
La ringrazio per il suo parere.
Saluti
[#5]
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, e cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento. In questo senso si è espresso anche il suo medico, concludendo che se lo deve tenere.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo).
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#6]
In effetti, dalla RM cui si è sottoposto non è emersa alcuna patologia. Giustamente, in queste condizioni, non serviva procedere con il mezzo di contrasto
Puo' essere tranquillo per quanto riguarda l'assenza di un neurinoma. Un cordiale saluto.
Puo' essere tranquillo per quanto riguarda l'assenza di un neurinoma. Un cordiale saluto.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 10.4k visite dal 01/01/2013.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.