Normoacusia ed acufene

Gentili Signori,
in data 10 febbraio sono stato esposto a musica forte durante una serata in discoteca. Mi era capitato di avere fastidi alle orecchie (soprattutto al destro, in cui soffrivo lievemente percependo le vibrazioni sonore come un "gracchiare") durante simili serate -peraltro rarissime- in seguito alle quali permanevano per qualche ora ronzii e fischi spesso bilaterali, destinati a sparire il giorno seguente. Nel caso di cui Vi parlo, il fastidio delle vibrazioni mi era parso tranquillamente tollerabile. Solo uscendo dal locale mi sono reso conto che l'acufene, bilaterale, era molto più intenso e fastidioso nell'orecchio destro (distinguevo i suoni con una certa difficoltà). Al risveglio il sinistro era sparito, il destro si era fortemente attenuato ma permaneva sotto forma di sibilo acuto e continuo. Suoni di intensità normale come le voci mi davano fastidio, ma quest'ultimo sintomo è passato dopo circa due giorni. Stupidamente ho sperato che passasse anche il fischio, dopo 7 giorni il medico di base mi ha prescritto visita orl che è stata effettuata subito (9 giorni dopo l'evento). Il medico ha verificato l'assenza di infezioni e mi ha fatto fare sul momento audiometria tonale ed impedenzometria, con esito: "Normoacusia bilaterale. Esame impedenzometrico nella norma bilateralmente". (Se necessario, posso riportare in dettaglio i valori numerici del referto). Il medico ha concluso che fortunatamente non avevo danni permanenti e che potevo stare tranquillo, esclamando con una certa sicurezza che il fischio è una mia impressione. Ad oggi, 14 giorni dopo, il fischio all'orecchio destro rimane. Lo percepisco nel silenzio come un fischio continuo di lieve intensità ad alte frequenze, con l'impressione di una certa modulazione (come il sibilo di un impianto audio quando non riproduce suoni); prestandovi attenzione, riesco a sentirlo anche con la musica o la tv mentre i rumori di fondo come quelli in un luogo affollato lo coprono. A volte mi pare di sentire anche un fruscio simile al vento, molto lieve e transitorio, meno fastidioso. Gli stati d'ansia rendono il fischio meno sopportabile (immagino che ad aumentare sia la consapevolezza del disagio) e mi pare che i suoni acuti lo amplifichino in qualche modo.
Altre problematiche in sintesi: soffro di molte allergie non alimentari, con rinite allergica cronica; setto nasale leggermente deviato; mai avute infezioni alle orecchie, frequenti le infezioni alla gola; dolore e clic all'ATM dopo trauma, (accentuato da bruxismo) rientrato dopo uso bite. Ho sempre avuto difficoltà a comprendere bene parole, sopratutto femminili, in luoghi rumorosi.
Ora il disagio non è invalidante ma temo un peggioramento della qualità della vita se fosse permanente e se peggiorasse (sono uno studente e ho già una bassa soglia dell'attenzione, posso evitare i concerti ma non voglio vivere sempre con un suono fastidioso di background). Aspetto vostre delucidazioni e consigli sul da farsi.
Con fiducia Vi ringrazio

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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Indipendentemente dal problema all'articolazione temporo-mandibolare che deve essere risolto con un Odontoiatra esperto in gnatologia, ti consiglio di riparlarne con l'Otorino che ti segue,informandolo sulle tue condizioni attuali. Mi pare di aver capito che non ti è stata data alcuna terapia farmacologica per l'acufene, cosa che, generalmente viene prescritta. In questi casi, prima si agisce e prima c'è la possibilità della remissione del sintomo.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
La ringrazio prima di tutto per la solerte risposta.
Le confermo che non ho ricevuto alcuna prescrizione di terapia farmacologica: il mio problema infatti è stato liquidato come "un'impressione" (testuali parole). Il medico non ha prestato troppa attenzione a ciò che dicevo, si è fidato degli esami che sono nella norma. A questo punto mi chiedo, è possibile che ripetendo l'esame audiometrico, magari con un campionamento più fine in frequenza, emerga una "banda" in cui soffro di ipoacusia, non rivelata nell'esame già fatto?
Di sicuro ripeterò la visita, magari da uno specialista privato, esigendo la calma e l'attenzione che, nonostante fossi in un Ospedale di eccellenza della mia città, non mi sono state offerte.
Buon lavoro
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Condivido la tua decisione di chiedere un Consulto di un altro Specialista. Non è importante che tu debba sottoporti ad una visita privata: fondamentale è che avvenga in uno stretto giro di giorni. Fammi sapere
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
La informo sulla mia situazione ringraziandoLa per l'interesse.
Giovedì 27 ho consultato finalmente un altro Specialista, un professionista cordiale, molto attento alle mie parole e disponibile nel rispondere ai miei dubbi (voglio dire che mi ha ispirato molta fiducia e ritengo che questo sia il primo passo nel rapporto medico-paziente).
Abbiamo ripetuto impedenziometria ed esame audiometrico che hanno confermato il risultato precedente: tutto nella norma. Mi ha prescritto Deltacortene 25 mg per sette giorni in associazione con Betotal e, qualora non passasse in questo tempo, un calmante per conciliare il sonno (per ora, a causa delle mie cattive abitudini il problema non si è presentato: vado a dormire tardi e stanco, dunque mi addormento subito).
Il Medico si è mostrato perplesso riguardo l'apparente assenza di una causa oggettiva al mio problema (non vi sono, appunto, danni apparenti al mio sistema uditivo). Mi ha detto che potrei fare RMN o TAC, ma che nel mio caso (palese rapporto di causalità tra esposizione al rumore e conseguente, immediato acufene) avremmo poco altro da cercare in termini di altre cause, magari più gravi. Ha accennato che potrei avere un danno sulle frequenze che non vengono prese in considerazione dall'esame audiometrico (anche se si mostrava scettico, anche perché il danno "da discoteca" si manifesterebbe di solito @4000 Hz); non mi è chiaro se una tale situazione potrebbe essere causa di acufene "spostato" però a frequenze udibili (potrebbe chiarire Lei questo punto? Gliene sarei grato). Mi ha illustrato le modalità della TRT, anche per sottolineare l'importanza dello stress in questo tipo di problematiche (l'essere ansioso è stata la prima confessione fatta da me), qualora l'acufene non andasse via. In quest'ultimo caso ci riaggiorneremo a terapia conclusa (18-20 gg a partire dall'inizio, ieri mattina), sperando che ciò non occorra.
Attualmente noto una variazione del tono del fischio, spostato a frequenze più alte rispetto all'inizio (il classico fischio della pentola a pressione), più fastidioso, con intensità variabile, meno intenso in particolare al risveglio; mi provoca una sensazione che ricorda vagamente il giramento di testa o l'emicrania che si propaga da qualche cm in profondità nell'orecchio destro (chiaramente queste sono sensazioni/impressioni). Sono comunque consapevole che, anche nel migliore dei casi, la guarigione, servirebbe tempo (non mi aspetto di star bene domattina). Cerco di non pensarci.
La ringrazio per l'attenzione e per il tempo che dedica ai Consulti.
Con stima e fiducia.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Concordo in pieno con il Collega e la terapia prescritta: speriamo nel buon esito della cura!
Buon fine settimana
Acufeni

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