Acufene, scricchiolio orecchie, bruxismo

Buongiorno,
sono alle prese con un acufene da 2 mesi e mezzo, e fino a poco tempo fa fa ero convinto fosse dovuto ad un trauma acustico (avevo infatti già chiesto preziosi consigli con un altro consulto in merito "Acufene variabile post trauma acustico" del 26/01).
A fine dicembre 2013, infatti, a seguito di trauma acustico ho avvertito questo fischio che, seppur lievemente, è diminuito nel corso delle settimane (la cosa certa è che il fastidio, avvertito nelle settimane immediatamente successive al trauma, in concomitanza con rumori e suoni elevati è diminuito un po'; per quanto riguarda invece l'acufene in condizioni di silenzio, non saprei se si tratta di un effettivo miglioramento, oppure il mio cervello ci si sta abituando lentamente...). Ho eseguito le visite di rito dall'ORL, che ha constatato l'assenza di danni uditivi con la prova audiometrica e con il timpanogramma, e mi ha prescritto una cura di cortisone di 12 gg, e l'assunzione di Acuval Audio. La cura non ha fatto apparentemente effetto, ed il miglioramento di cui sopra è avvenuto solo a distanza di 8-9 settimane.
Il fatto è che, facendo mente locale, posso sostenere con certezza di avere avvertito l'acufene, seppur di intensità più lieve rispetto a quella attuale, anche prima del trauma acustico. In particolare, nei mesi precedenti al trauma, mi capitava in condizioni di particolare silenzio (ad esempio in camera da letto al mattino al risveglio, oppure alla sera, di avvertire questo sibilo, che nella mia ignoranza attribuivo a qualche fattore legato alla pressione (pur avendo comunque in genere la pressione sempre a posto, ho 36 anni e faccio comunque molta attività fisica). Faccio una premessa: tra il 2011 ed il 2013 ho utilizzato un apparecchio dentale per modificare le arcate (si tratta del sistema mobile denominato Invisalign), ed a seguito di questo, a partire dall'autunno 2013, utilizzo un bite per contenere il fenomeno di bruxismo, che per anni mi portavo dietro, la notte.
Altra cosa: all'atto della deglutizione sento uno scricchiolio in entrambe le orecchie (questa per la verità è una cosa che avverto da tantissimi anni, credo dall'età di 15-16 anni), in maniera più consstente dall'orecchio in cui avverto l'acufene.
L'acufene peraltro aumenta di intensità con la masticazione (questa cosa però non avveniva in precedenza al trauma acustico).
Secondo voi, vista la situazione potrebbe darsi che l'acufene in realtà abbia una causa diversa dal trauma acustico, e magari quest'ultimo lo abbia enfatizzato? L'origine dell'acufene potrebbe essere dovuta a imputabile a qualche problema legato alle tube di Eustachio, oppure alla modificazione delle arcate dentali avvenuta negli ultimi tre anni? Quali accertamenti mi consigliate di fare? Dal momento che quando sono stato visitato dall'ORL non avevo fatto presente i problemi di bruxismo, scricchiolio delle orecchie, e dell'utilizzo di bite, potrebbe avere un senso rifare una visita ORL, questa volta non mirata solo a prova audiometrica
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
"Secondo voi, vista la situazione potrebbe darsi che l'acufene in realtà abbia una causa diversa dal trauma acustico, e magari quest'ultimo lo abbia enfatizzato? "

Lo ritengo decisamente probabile.
La modifica delle arcate dentali di questi anni ha probabilmente portato ad una compressione del condilo della mandibola contro la fossa cranica la dove queste due strutture anatomiche si incontrano.
Condilo e orecchio sono separate da una sottilissima lamina ossea interrotta in un paio di punti.
Questa è la base anatomica dell'acufene, confermata dal fatto che si accentua quando la mandibola mastica, cioè quando il condilo va a sbattere contro tale lamina ossea durate la funzione.
Ancora da definire il ruolo del "bite" per contenere il bruxismo.
Se per bite lei intende la mascherina di contenzione consegnata a fine trattamento con invisalign, essa non è un bite, e contiene solo la posizione dei denti, non il bruxismo; potrebbe addirittura esasperarlo, con peggioramento dei sintomi riferibili all'articolazione temporo-mandibolare.

Lo scricchiolio alle orecchie che lei sente è riferibile anche questo ad una disfunzione dell'articolazione temporo-mandibolare.

La cosa che, secondo me, ha più senso oggi sia una visita presso uno gnatologo per verificare tutta la situazione.

Lo gnatologo è la figura professionale descritta sotto:
www.medicitalia.it/sergioformentelli/news/439/Lo-gnatologo-ma-chi-e-costui

Informazioni maggiori sul bruxismo le trova su questo portale:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1363-bruxismo-diagnosi-e-terapia.html e sui miei siti citati in calce.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
grazie innanzitutto della risposta.
Il bite che menzionavo è una mascherina in plastica rigida, dotato di una serie di agganci metallici terminanti con una piccola sfera, che durante la notte metto all'arcata superiore. tale dispositivo mi è stato raccomandato ed è stato eseguito dall'odontotecnico da cui ero in cura per il trattamento di invisalign, per contenere il digrignamento notturno dei denti (bruxismo?), cui sono soggetto (me lo dice chi dorme con me, e me ne accorgo io stesso, soprattutto nei momenti di "dormi-veglia"), con segni evidenti di abrasione sui denti.
Come dicevo l'utilizzo di questo bite è iniziato circa 5-6 mesi fa, e in effetti, andando a memoria, l'insorgenza dell'acufene (che poi dall'evento traumatico in poi è aumentato di intensità) risale a poche settimane dopo l'inizio dell'utilizzo del bite.
Per quanto riguarda la visita che mi consiglia, consentirebbe di stabilire con certezza se esiste questa situazione di compressione anomala del condilo a cui faceva riferimento (senza pretendere di avere la certezza che sia la causa unica dell'acufene), oppure si potrebbe comunque solo ipotizzare tale eventualità?
Se fosse confermata questa ipotesi, per risolvere il problema sarebbe necessario ri-modificare la conformazione delle arcate con altri apparecchi? (mi auguro di no...)
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Quasi sicuramente si, si riesce a capirlo.
Occorre una panoramica eseguita correttamente, e un cervello acceso con l'interruttore posizionato su "ON".
Non serve nient'altro, né TAC, risonanze, stratigrafie o altro ancora.

Il bruxismo può essere misurato con idoneo strumento di misura, perchè in questo campo ci sono più incertezze.
Non tanto che lei bruxi (se chi dorme con lei se ne accorge, non c'è alcun dubbio), ma su quanto bruxa e di che tipo è il bruxismo (legga il secondo link).

Altre info sul mio sito www.grindcare.it


SU cosa occorre fare, al momento, potrei solo tirare a indovinare.
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