Acufeni post-concerto perdita uditiva 6000 hz entro i 20 db
Buongiorno dottori,mi presento,mi chiamo Marco,ho 28 anni e sono di Roma.
Purtroppo vi scrivo perchè,a seguito di un concerto,esattamente due settimane fà,ho probabilmente subito uno shock acustico con comparsa di acufeni che mi stanno,letteralmente,rendendo la vita un inferno.
L'otorino che mi ha visitato,una settimana dopo purtroppo perchè speravo il problema fosse,erroneamente solo temporaneo, ha riscontrato una leggera ipocausia in remissione (ora,a mio parere visto che non ho più nessun disturbo uditivo nè fastidio nei suoni forti scomparsa), e un calo uditivo sui 6000 Hz entro i 20 Db all'orecchio sinistro,mentre il destro si staziona in una linea retta sui 10 Db,quindi per lui in "normocausia". Il mio tipo di acufene sembrerebbe centrale e bilaterale,con provenienza indistinta dal cervello. Mi ha inoltre prescritto "Flantadin 30 Mg" 1 compressa a pranzo e 1 a cena per sette giorni,per poi scalare come ogni cortisone , vessel vasodilatatore due volte al giorno,per dormire EN in gocce che è un tranquillante e infine Acufen Plus e glutatione in pastiglia. Devo dire che,dalla loro insorgenza,il rumore (il mio acufene lo percepisco come tensione elettrica corrente senza interruzione) si è notevolmente abbassato,ma purtroppo quando sono solo in casa o cerco il silenzio per dormire si fà ancora pesantemente sentire. Io mi chiedo... un danno cosi' leggero può aver causato un acufene? E se si,seguendo questa cura,ho possibilità di remissione totale,se non ora ma tra mesi? Inoltre ho tolto caffeina e alcool e stò evitando l'esposizione a qualsiasi rumore forte. Mi è stato consigliato di togliere anche le sigarette,ma smettere di colpo ora in un periodo difficile come questo..sinceramente non me la sento ( lo farei giusto fossi sicuro dei suoi effetti).Inoltre mi è stato detto che sono ancora in tempo per ossigenoterapia iperbarica,ma vi chiedo: è totalmente sicura ed ha effetti positivi? Non vorrei aumentare i miei acufeni proprio ora che sono sopportabili,ma se c'è possibilità di stroncare definitivamente l'acufene sul nascere,ben venga e in caso devo sbrigarmi visto che il tempo non è mio amico (di norma,per un effetto positivo,quanto tempo posso lasciar passare per una camera iperbarica? Non è cosi semplice trovarne disponibili).Chiedo inoltre:
-se prese le dovute precauzioni,l'acufene peggiorerà per forza col tempo o anzi il contrario?
-posso far qualcosa a livello psicologico per migliorare la guarigione?
-ci sono casi VERI di persone con acufeni da shock acustico completamente guariti col tempo e con le mie cure?
-terminato il ciclo di acufen plus,mi consigliate di continuare con questo integratore o passare ad acuval audio in bustine?
Sinceramente posso sperare in una guarigione completa dai dati da me forniti( acufene bilaterale che sembra provenire dal cervello in modo continuo,ma affievolito in due settimane)?E si si, in che tempi?Scusate le molteplici domande,ma ormai mi sento leso a 28 anni. Grazie mille in anticipo,vi prego rispondete.
Purtroppo vi scrivo perchè,a seguito di un concerto,esattamente due settimane fà,ho probabilmente subito uno shock acustico con comparsa di acufeni che mi stanno,letteralmente,rendendo la vita un inferno.
L'otorino che mi ha visitato,una settimana dopo purtroppo perchè speravo il problema fosse,erroneamente solo temporaneo, ha riscontrato una leggera ipocausia in remissione (ora,a mio parere visto che non ho più nessun disturbo uditivo nè fastidio nei suoni forti scomparsa), e un calo uditivo sui 6000 Hz entro i 20 Db all'orecchio sinistro,mentre il destro si staziona in una linea retta sui 10 Db,quindi per lui in "normocausia". Il mio tipo di acufene sembrerebbe centrale e bilaterale,con provenienza indistinta dal cervello. Mi ha inoltre prescritto "Flantadin 30 Mg" 1 compressa a pranzo e 1 a cena per sette giorni,per poi scalare come ogni cortisone , vessel vasodilatatore due volte al giorno,per dormire EN in gocce che è un tranquillante e infine Acufen Plus e glutatione in pastiglia. Devo dire che,dalla loro insorgenza,il rumore (il mio acufene lo percepisco come tensione elettrica corrente senza interruzione) si è notevolmente abbassato,ma purtroppo quando sono solo in casa o cerco il silenzio per dormire si fà ancora pesantemente sentire. Io mi chiedo... un danno cosi' leggero può aver causato un acufene? E se si,seguendo questa cura,ho possibilità di remissione totale,se non ora ma tra mesi? Inoltre ho tolto caffeina e alcool e stò evitando l'esposizione a qualsiasi rumore forte. Mi è stato consigliato di togliere anche le sigarette,ma smettere di colpo ora in un periodo difficile come questo..sinceramente non me la sento ( lo farei giusto fossi sicuro dei suoi effetti).Inoltre mi è stato detto che sono ancora in tempo per ossigenoterapia iperbarica,ma vi chiedo: è totalmente sicura ed ha effetti positivi? Non vorrei aumentare i miei acufeni proprio ora che sono sopportabili,ma se c'è possibilità di stroncare definitivamente l'acufene sul nascere,ben venga e in caso devo sbrigarmi visto che il tempo non è mio amico (di norma,per un effetto positivo,quanto tempo posso lasciar passare per una camera iperbarica? Non è cosi semplice trovarne disponibili).Chiedo inoltre:
-se prese le dovute precauzioni,l'acufene peggiorerà per forza col tempo o anzi il contrario?
-posso far qualcosa a livello psicologico per migliorare la guarigione?
-ci sono casi VERI di persone con acufeni da shock acustico completamente guariti col tempo e con le mie cure?
-terminato il ciclo di acufen plus,mi consigliate di continuare con questo integratore o passare ad acuval audio in bustine?
Sinceramente posso sperare in una guarigione completa dai dati da me forniti( acufene bilaterale che sembra provenire dal cervello in modo continuo,ma affievolito in due settimane)?E si si, in che tempi?Scusate le molteplici domande,ma ormai mi sento leso a 28 anni. Grazie mille in anticipo,vi prego rispondete.
[#1]
Buongiorno,
la sua storia ricalca quella di milioni di persone nel mondo. La diagnosi e la terapia dell'acufene non è semplice, ma vi sono anche molte possibili terapie.
La perdita uditiva residua da Lei riferita sembra veramente molto modesta, quindi poco preoccupante, ma le sue molte domande possono solo trovare soddisfazione con una valutazione ambulatoriale fatta da uno specialista di sua fiducia.
Con questo metodo comunicativo non è possibile risolverle il problema, si affidi a uno specialista.
Nel frattempo può documentarsi leggendo : https://www.medicitalia.it/minforma/audiologia-e-foniatria/1998-a-proposito-di-acufeni.html
cordiali saluti
la sua storia ricalca quella di milioni di persone nel mondo. La diagnosi e la terapia dell'acufene non è semplice, ma vi sono anche molte possibili terapie.
La perdita uditiva residua da Lei riferita sembra veramente molto modesta, quindi poco preoccupante, ma le sue molte domande possono solo trovare soddisfazione con una valutazione ambulatoriale fatta da uno specialista di sua fiducia.
Con questo metodo comunicativo non è possibile risolverle il problema, si affidi a uno specialista.
Nel frattempo può documentarsi leggendo : https://www.medicitalia.it/minforma/audiologia-e-foniatria/1998-a-proposito-di-acufeni.html
cordiali saluti
Dr. GIANCARLO CASSANI
[#3]
Utente
Oggi ho parlato con l'otorino responsabile del CIR,centro iperbarico romano,il quale mi ha chiaramente detto che le percentuali di recupero nel mio caso sono del 3% con ossigeno-terapia. Ho infine fatto la fatidica domanda "ma vista la sua specializzazione,ci sono casi di remissione completa dopo i 15 giorni,magari con il tempo?" la risposta è stata come un colpo di pistola "no,mi spiace". Mi confermate la cosa? Dovrò vivere per sempre con questo male? Perfavore,rispondetemi,anche negativamente ma datemi una risposta....
[#4]
Buongiorno,
i trattamenti possibili sono molti, come può aver letto nella pagina che le ho consigliato e qualche risultato lo si ottiene, ma impegna sia la diagnostica che la terapia, che spesso è multidisciplinare.
I risultati non sono sempre ottimali, vero, ma non occorre abbattersi, potrebbero andare bene anche miglioramenti parziali.
Inoltre mi pare che il suo disturbo non sia dei peggiori.
cordiali saluti e augurissimi
i trattamenti possibili sono molti, come può aver letto nella pagina che le ho consigliato e qualche risultato lo si ottiene, ma impegna sia la diagnostica che la terapia, che spesso è multidisciplinare.
I risultati non sono sempre ottimali, vero, ma non occorre abbattersi, potrebbero andare bene anche miglioramenti parziali.
Inoltre mi pare che il suo disturbo non sia dei peggiori.
cordiali saluti e augurissimi
[#5]
Utente
Dottore,mi scusi,ma le terapie di cui lei parla sono in realtà soggettive e non ben consolidate. Conosco personalmente più di una persona,per esempio,che si è sottoposta a TRT,inutilmente, che oltretutto và ad agire sul mascheramento del suono, ignorando la causa stessa dell'acufene ( che può essere molteplice,nel mio caso acustic ) e non guarisce in sè l'acufene. Io vorrei essenzialmente sapere solo due cose,e su questo stò chiedendo aiuto:
A) ci sono casi di guarigione automatica da acufeni post-shock auditivo,col tempo? Può un acufene causato da shock auditivo rimanere anche per mesi prima di scomparire? Lo chiedo perchè,nel web,come solito c'è una gran confusione di pareri e chi è guarito,raramente scrive resoconti di come e QUANDO soprattutto è guarito.
B) quali analisi posso effettuare per sapere con quasi certezza se le cellule della coclea sono morte ( e quindi il danno è per sempre ) oppure è una cosa momentanea? Per ora,ho effettuato come ho scritto solo l'audioimpedeziometrico.
Il mio caso non sarà dei peggiori,ma stà intaccando pesantemente sulla mia vita,più che altro per l'assenza di risposte,sia online,sia da medici qualificati che mi hanno visitato. Mi basterebbe sapere: può guarire,non può guarire e mi metterei l'anima in pace.
A) ci sono casi di guarigione automatica da acufeni post-shock auditivo,col tempo? Può un acufene causato da shock auditivo rimanere anche per mesi prima di scomparire? Lo chiedo perchè,nel web,come solito c'è una gran confusione di pareri e chi è guarito,raramente scrive resoconti di come e QUANDO soprattutto è guarito.
B) quali analisi posso effettuare per sapere con quasi certezza se le cellule della coclea sono morte ( e quindi il danno è per sempre ) oppure è una cosa momentanea? Per ora,ho effettuato come ho scritto solo l'audioimpedeziometrico.
Il mio caso non sarà dei peggiori,ma stà intaccando pesantemente sulla mia vita,più che altro per l'assenza di risposte,sia online,sia da medici qualificati che mi hanno visitato. Mi basterebbe sapere: può guarire,non può guarire e mi metterei l'anima in pace.
[#6]
Buongiorno ,
Allora tanto per cominciare le terapie ci sono , e ci sono dei risultati anche se non per tutti. Le certezze invece non ci sono e non posso dargliele, si può solo ragionare in termini di percentuali di guarigione parziale o totale.
Le terapie vanno comunque usate in associazione e un solo approccio può essere poca cosa.
Poi guarigioni ce ne sono anche a distanza , non sottovalutiamo questa meravigliosa macchina del corpo umano.
Non si può fare una previsione , ogni caso è a sé e ogni organismo reagisce diversamente, questo è il motivo della confusione che lei trova tra i suoi informatori.
Infine nessuna analisi può dire quali cellule sono morte e se sono morte.
Si affidi a Specialisti e sopratutto non cada nella trappola di rovinarsi la vita.
Anche io ho avuto un acufene e va e viene a volte...coraggio.
Saluti
Allora tanto per cominciare le terapie ci sono , e ci sono dei risultati anche se non per tutti. Le certezze invece non ci sono e non posso dargliele, si può solo ragionare in termini di percentuali di guarigione parziale o totale.
Le terapie vanno comunque usate in associazione e un solo approccio può essere poca cosa.
Poi guarigioni ce ne sono anche a distanza , non sottovalutiamo questa meravigliosa macchina del corpo umano.
Non si può fare una previsione , ogni caso è a sé e ogni organismo reagisce diversamente, questo è il motivo della confusione che lei trova tra i suoi informatori.
Infine nessuna analisi può dire quali cellule sono morte e se sono morte.
Si affidi a Specialisti e sopratutto non cada nella trappola di rovinarsi la vita.
Anche io ho avuto un acufene e va e viene a volte...coraggio.
Saluti
[#7]
Utente
Grazie mille per l'attenzione dottore,in caso di guarigione o quasi completa remissione prometto che comunque riporterò qui i miglioramenti per far si che, chi in futuro si trovi nella mia stessa situazione,possa trovare un pò di sollievo,vista l'assenza sul web di notizie in merito. Mi auguro vada in questo modo.
[#8]
Utente
Dottori vi aggiorno sulla situazione e chiedo ulteriormente il vostro aiuto,visto che ormai non sò più dove recarmi per poter essere seguito decentemente.
L'acufene negli ultimi giorni si è aggravato, ho eseguito altre visite impedenziometriche che hanno riscontrato un udito perfetto. L'acufene però permane e qui a Roma non riesco a farmi fare da nessun otorino semplici esami come otomissioni acustiche e potenziali evocati uditivi,ricevendo come risposta il semplice "le passerà" oppure "si adatterà",senza nemmeno cambiamenti minimi in cura a livello farmacologico ( ormai ho dovuto interrompere anche il cortisone ).
Continuo inoltre ad essere spedito da gnatologi vari,per problemi a malaocclusione che mi porto fin da bambino e non di certo risolvibili con costosi bite ma operazioni chirurgiche che non ho intenzione di fare,visto che sono sicuro il problema acufene derivi dal trauma acustico. Insomma brancolano nel buio e ogni visita ( infruttuosa ) inizia a pesare sul mio portafoglio. Vorrei solo capire a questo punto se conviene recarsi presso un neurologo ed effettuare altre tipologie di esami che non siano strettamente collegati all'udito,visto che il mio orecchio sembrerebbe sano.
Vi ringrazio per una vostra eventuale risposta. Inizio a perdere le speranze.
L'acufene negli ultimi giorni si è aggravato, ho eseguito altre visite impedenziometriche che hanno riscontrato un udito perfetto. L'acufene però permane e qui a Roma non riesco a farmi fare da nessun otorino semplici esami come otomissioni acustiche e potenziali evocati uditivi,ricevendo come risposta il semplice "le passerà" oppure "si adatterà",senza nemmeno cambiamenti minimi in cura a livello farmacologico ( ormai ho dovuto interrompere anche il cortisone ).
Continuo inoltre ad essere spedito da gnatologi vari,per problemi a malaocclusione che mi porto fin da bambino e non di certo risolvibili con costosi bite ma operazioni chirurgiche che non ho intenzione di fare,visto che sono sicuro il problema acufene derivi dal trauma acustico. Insomma brancolano nel buio e ogni visita ( infruttuosa ) inizia a pesare sul mio portafoglio. Vorrei solo capire a questo punto se conviene recarsi presso un neurologo ed effettuare altre tipologie di esami che non siano strettamente collegati all'udito,visto che il mio orecchio sembrerebbe sano.
Vi ringrazio per una vostra eventuale risposta. Inizio a perdere le speranze.
[#9]
Gentile Paziente, anche se ha reiterato ieri il suo quesito , preferisco risponderle qui, dove la sua storia é più ricca e completa.
credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. D'altra parte, il fatto che lei riferisca " malaocclusione che mi porto fin da bambino" e sia spedito da gnatologi vari" non può che rinforzare il m io sospetto., e che dubito nescessiti, a livello terapeutico di "operazioni chirurgiche", che in questi casi sonbo rarissimamente indicate.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: se c'è di mezzo , ad esempio , un trauma acustico, il discorso non vale (il che è anche peggio per quanto riguarda la prognosi). Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. D'altra parte, il fatto che lei riferisca " malaocclusione che mi porto fin da bambino" e sia spedito da gnatologi vari" non può che rinforzare il m io sospetto., e che dubito nescessiti, a livello terapeutico di "operazioni chirurgiche", che in questi casi sonbo rarissimamente indicate.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#10]
[#11]
Utente
Allora dottori,intanto vi informo che ho fatto i potenziali evocati,negativi e un ulteriore test audiometrico,che ha confermato ciò che immaginavo: udito ora rientrato e nessuna ipocausia. Rimane il ronzio alla testa nel silenzio. Ora,possiamo continuare a dire che l'atm c'entri qualcosa, problema che mi porto fin da bambino, ma questo non credo sarebbe sorto subito dopo un concerto,ma bensi' in un giorno qualsiasi come è capitato ad alcuni miei conoscenti con problemi di ATM. Inoltre,scusate se vi contraddico, conosco personalmente alcuni amici con acufeni e indirizzati verso causa ATM,che pur avendo sistemato l'intera mandibola,con ingente spesa,rimozione di denti del giudizio,byte 24 ore su 24 non hanno risolto nulla per quanto riguarda gli acufeni,aggravando solo l'aspetto psicologico. Tornando al mio caso,sento quando deglutisco o sbadiglio un rumore come di "scricchiolio" nell'orecchio,come quando si cerca di compensare salendo in montagna. Sempre,da quando è insorto l'acufene. Sto facendo aerosol con flumicin,ma niente. Ci preciso anche a dire altre strane patologie recenti che potrebbero essere associate invece all'insorgere dell'acufene,forse circolatori e/o neurologici ma che i specialisti da me consultati continuano ad ignorare:
A febbraio ho sofferto per un mese di parestesie pesanti a gambe e braccia,con ricovero al pronto soccorso. Un giorno la gamba era praticamente immobile,tale da non sentirla più. Risonanza magnetica con contrasto a tutto il corpo,testa compresa,non ha rilevato nessuna patologia. Sono stato "sbolognato" con " crollo psicologico ".Sentito altri specialisti...la patologia si è risolta da sola ma rimane ad oggi un mistero. Successivamente,verso Marzo,pensavo di avere già un acufene quando camminando spedito o saltando,sentivo un rumore sicuramente organico ( ben diverso dall'acufene ronzio elettrico attuale )tipo "click" verso la parte sinistra della testa,sopra l'orecchio.Solo ed esclusivamente quando mi muovevo spedito e non VICINO ALLA mascella,ma esattamente nella testa. Anche questo,passato da solo ( presente raramente ) ma è stato consistente per più di un mese. Preciso anche che mi è stata trovata una gola particolarmente infiammata ( fumo due pacchetti al giorno,ora stò tentando di smettere o almeno ridurre ),può essere una causa? Considerate che sotto effetto di cortisone il mio acufene si abbassa,ma torna allo stato originario una volta interrotto,cosa che a molti acufenizzati di mia conoscenza con danno acustico il cortisone non dà il minimo effetto. Detto questo,quali analisi mi consigliate di effettuare? Un otorino mi ha consigliato di rifare un rm senza metodo di contrasto alla testa,ma sinceramente non penso possa essere cambiato qualcosa di radicale da fine febbraio a oggi. Invece pensavo di fare: controllo alla tiroide, controllo al fegato, rinoscopia,ecodroppler alla vene del collo.Comunque inizio a pensare che tutta questa storia sia sorta per quei solo 3 giorni di ipocausia,forse il cervello ha compensato troppo per la mancanza di udito momentanea e il danno è ormai definitivo,potrebbe essere? O devo darmi ancora un pò di tempo prima di definirmi "spacciato"? ( sono passati quasi due mesi,con una riduzione del sintomo comunque abbastanza rilevante ).
Scusate per l'ennesime domande...è che sono stufo di vedermi rispondere "boh" da specialisti che pago privatamente è che dovrebbero almeno ascoltare i sintomi del paziente. Ah,ci preciso a raccontare anche un simpatico aneddoto su una visita che avevo prenotato,ossia le otoemissioni acustiche,a cui mi è stato detto: "non sono necessarie nel suo caso e non attendibili " andando chiaramente in contrasto con qualsiasi informazione nazionale e internazionale reperibile sul web.
A febbraio ho sofferto per un mese di parestesie pesanti a gambe e braccia,con ricovero al pronto soccorso. Un giorno la gamba era praticamente immobile,tale da non sentirla più. Risonanza magnetica con contrasto a tutto il corpo,testa compresa,non ha rilevato nessuna patologia. Sono stato "sbolognato" con " crollo psicologico ".Sentito altri specialisti...la patologia si è risolta da sola ma rimane ad oggi un mistero. Successivamente,verso Marzo,pensavo di avere già un acufene quando camminando spedito o saltando,sentivo un rumore sicuramente organico ( ben diverso dall'acufene ronzio elettrico attuale )tipo "click" verso la parte sinistra della testa,sopra l'orecchio.Solo ed esclusivamente quando mi muovevo spedito e non VICINO ALLA mascella,ma esattamente nella testa. Anche questo,passato da solo ( presente raramente ) ma è stato consistente per più di un mese. Preciso anche che mi è stata trovata una gola particolarmente infiammata ( fumo due pacchetti al giorno,ora stò tentando di smettere o almeno ridurre ),può essere una causa? Considerate che sotto effetto di cortisone il mio acufene si abbassa,ma torna allo stato originario una volta interrotto,cosa che a molti acufenizzati di mia conoscenza con danno acustico il cortisone non dà il minimo effetto. Detto questo,quali analisi mi consigliate di effettuare? Un otorino mi ha consigliato di rifare un rm senza metodo di contrasto alla testa,ma sinceramente non penso possa essere cambiato qualcosa di radicale da fine febbraio a oggi. Invece pensavo di fare: controllo alla tiroide, controllo al fegato, rinoscopia,ecodroppler alla vene del collo.Comunque inizio a pensare che tutta questa storia sia sorta per quei solo 3 giorni di ipocausia,forse il cervello ha compensato troppo per la mancanza di udito momentanea e il danno è ormai definitivo,potrebbe essere? O devo darmi ancora un pò di tempo prima di definirmi "spacciato"? ( sono passati quasi due mesi,con una riduzione del sintomo comunque abbastanza rilevante ).
Scusate per l'ennesime domande...è che sono stufo di vedermi rispondere "boh" da specialisti che pago privatamente è che dovrebbero almeno ascoltare i sintomi del paziente. Ah,ci preciso a raccontare anche un simpatico aneddoto su una visita che avevo prenotato,ossia le otoemissioni acustiche,a cui mi è stato detto: "non sono necessarie nel suo caso e non attendibili " andando chiaramente in contrasto con qualsiasi informazione nazionale e internazionale reperibile sul web.
[#12]
Gentile Paziente , "sono stufo di vedermi rispondere "boh" da specialisti che pago privatamente è che dovrebbero almeno ascoltare i sintomi del paziente. "
Purtroppo le giova poco prendersela con i Colleghi, che le hanno chiaramente fatto capire la scarsa probabilità di successo in casi come il suo. (" la risposta è stata come un colpo di pistola "no,mi spiace"). Poichè i Colleghi ORL considerano l'acufene la tomba dell'Otrorinolaringoiatria, e sanno che le terapie sono assai poco efficaci, specie di fronte ad un paziente che ha già effettuato gli abituali percorsi diagnostico-terapeutici che si possono attuare, é comprensibile che tendano ad un rapido congedo, anche se questo suona insopportabile al paziente.
Forse lei preferirebbe che , con un atteggiamento partecipato al suo problema, qualcuno le facesse fare o rifare altre indagini diagnostiche, ma poi è probabile che il tutto si concluderebbe con una stretta di mano e un ennesimo serioso "mi dispiace".
Ancora due parole sull'ATM.
Non é che io le possa dare molte speranze: come le ho già scritto "Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM."
Il vero problema, a mio parere sta qui: una disfunzione dell'ATM può sostenere molti sintomi, e di solito l'acufene insorge tardivamente. Però , quando insorge, é già molto vicino alla sua irreversibilità. ",scusate se vi contraddico, conosco personalmente alcuni amici con acufeni e indirizzati verso causa ATM,che pur avendo sistemato l'intera mandibola,con ingente spesa,rimozione di denti del giudizio,byte 24 ore su 24 non hanno risolto nulla per quanto riguarda gli acufeni,aggravando solo l'aspetto psicologico." Non mi contraddice affatto, ma conferma quello che le ho scritto.
A mio parere la gnatologia può dare un contributo efficace sul tema "acufeni", trattando le disfunzioni dell'ATM PRIMA che insorga l'acufene. "possiamo continuare a dire che l'atm c'entri qualcosa, problema che mi porto fin da bambino": tempo ce n'era per affrontare il suo problema.
" non credo sarebbe sorto subito dopo un concerto,ma bensi' in un giorno qualsiasi": in realtà, l'evento scatenante può essere vario, a volte insignificante, addirittura psicologico, "in un giorno qualsiasi" , a volte éclatante come un trauma acustico, che però ha interessato lei e non gli spettatori a lei vicini, probabilmente in ragione di una predisposizione solo sua.
Questa predisposizione , oltre a facilitare lo scatenamento dell'acufene, rende più difficile la remissione, (sempreché questa sia possibile).
In due mesi lei ha avuto " una riduzione del sintomo comunque abbastanza rilevante ": forse rimuovendo la disfunzione ATM la riduzione potrebbe essere maggiore.
"Considerate che sotto effetto di cortisone il mio acufene si abbassa,ma torna allo stato originario una volta interrotto,cosa che a molti acufenizzati di mia conoscenza con danno acustico il cortisone non dà il minimo effetto." : buon segno, combattendo l'infiammazione cronica , che può essere anche indotta per microtrauma dal condilo mandibolare (che permane alla sospensione della farmacoterapia), nel suo caso c'é un miglioramento, in altri casi, forse ormai "incalliti", no.
"quando deglutisco o sbadiglio un rumore come di "scricchiolio" nell'orecchio,come quando si cerca di compensare salendo in montagna. Sempre,da quando è insorto l'acufene" : segno di una disfunzione tubarica , tipico corollario di una disfunzione ATM, ma anche spesso coinvolta nell'insorgenza di acufeni.
Tutto quanto sopra non certo per dirle che ci possa di sicuro essere una soluzione, ma piuttosto per sottolineare che le disfunzioni ATM devono essere affrontate tempestivamente, " fin da bambino". Da adulti, quando l'acufene insorge, ci si può provare, senza tante illusioni: ogni altro atteggiamento non sarebbe serio.
Cordiali saluti ed auguri.
Purtroppo le giova poco prendersela con i Colleghi, che le hanno chiaramente fatto capire la scarsa probabilità di successo in casi come il suo. (" la risposta è stata come un colpo di pistola "no,mi spiace"). Poichè i Colleghi ORL considerano l'acufene la tomba dell'Otrorinolaringoiatria, e sanno che le terapie sono assai poco efficaci, specie di fronte ad un paziente che ha già effettuato gli abituali percorsi diagnostico-terapeutici che si possono attuare, é comprensibile che tendano ad un rapido congedo, anche se questo suona insopportabile al paziente.
Forse lei preferirebbe che , con un atteggiamento partecipato al suo problema, qualcuno le facesse fare o rifare altre indagini diagnostiche, ma poi è probabile che il tutto si concluderebbe con una stretta di mano e un ennesimo serioso "mi dispiace".
Ancora due parole sull'ATM.
Non é che io le possa dare molte speranze: come le ho già scritto "Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM."
Il vero problema, a mio parere sta qui: una disfunzione dell'ATM può sostenere molti sintomi, e di solito l'acufene insorge tardivamente. Però , quando insorge, é già molto vicino alla sua irreversibilità. ",scusate se vi contraddico, conosco personalmente alcuni amici con acufeni e indirizzati verso causa ATM,che pur avendo sistemato l'intera mandibola,con ingente spesa,rimozione di denti del giudizio,byte 24 ore su 24 non hanno risolto nulla per quanto riguarda gli acufeni,aggravando solo l'aspetto psicologico." Non mi contraddice affatto, ma conferma quello che le ho scritto.
A mio parere la gnatologia può dare un contributo efficace sul tema "acufeni", trattando le disfunzioni dell'ATM PRIMA che insorga l'acufene. "possiamo continuare a dire che l'atm c'entri qualcosa, problema che mi porto fin da bambino": tempo ce n'era per affrontare il suo problema.
" non credo sarebbe sorto subito dopo un concerto,ma bensi' in un giorno qualsiasi": in realtà, l'evento scatenante può essere vario, a volte insignificante, addirittura psicologico, "in un giorno qualsiasi" , a volte éclatante come un trauma acustico, che però ha interessato lei e non gli spettatori a lei vicini, probabilmente in ragione di una predisposizione solo sua.
Questa predisposizione , oltre a facilitare lo scatenamento dell'acufene, rende più difficile la remissione, (sempreché questa sia possibile).
In due mesi lei ha avuto " una riduzione del sintomo comunque abbastanza rilevante ": forse rimuovendo la disfunzione ATM la riduzione potrebbe essere maggiore.
"Considerate che sotto effetto di cortisone il mio acufene si abbassa,ma torna allo stato originario una volta interrotto,cosa che a molti acufenizzati di mia conoscenza con danno acustico il cortisone non dà il minimo effetto." : buon segno, combattendo l'infiammazione cronica , che può essere anche indotta per microtrauma dal condilo mandibolare (che permane alla sospensione della farmacoterapia), nel suo caso c'é un miglioramento, in altri casi, forse ormai "incalliti", no.
"quando deglutisco o sbadiglio un rumore come di "scricchiolio" nell'orecchio,come quando si cerca di compensare salendo in montagna. Sempre,da quando è insorto l'acufene" : segno di una disfunzione tubarica , tipico corollario di una disfunzione ATM, ma anche spesso coinvolta nell'insorgenza di acufeni.
Tutto quanto sopra non certo per dirle che ci possa di sicuro essere una soluzione, ma piuttosto per sottolineare che le disfunzioni ATM devono essere affrontate tempestivamente, " fin da bambino". Da adulti, quando l'acufene insorge, ci si può provare, senza tante illusioni: ogni altro atteggiamento non sarebbe serio.
Cordiali saluti ed auguri.
[#13]
Utente
Al di fuori della discussione o meno sull'ATM, che continuo ad escludere visto che le cause potrebbero benissimo essere altre ( allergie, infiammazione tubarica che tra l'altro mi è stata riscontrata,tiroide ecc ) e visto l'evento scatenante,un concerto,ma che è comodo puntare su pratiche invasive e dispendiose senza avere una certezza MATEMATICA ( che da quando mi risulta,e mi sono informato a lungo,sugli acufeni non esiste,sono solo tentativi ) , perchè magari il medico non comprende che il paziente già stressato causa acufene deve anche vivere,24 ore su 24,con un byte ( se gli dice bene ) senza sapere se otterrà risultati o meno ( o peggioramenti,visto che nè conosco uno personalmente ),in base a teorie non confermate,volevo chiedere a qualche specialista,magari qualcuno che non risponde con la stessa risposta ATM a tutti i consulti con sù scritto la parola "acufeni",ignorando cause come idrope,trauma acustico,pressione ecc, delle domande su come,statisticamente,si comportano gli acufeni cronici ( ossia che perdurano da più di 6 mesi ):
- se sono caratterizzati da assenza di danni uditivi,un acufene può peggiorare l'udito nel tempo? Ossia essere l'acufene stesso la causa della perdita uditiva inizialmente intatta?
- peggiorano nel tempo? ( ossia aumentano l'intensità o rimangono spesso invariati? )
-come fanno persone di cui ho letto discussioni, a dire "ho un acufene mascherabile solo a 90 Db " se l'acufene stesso non è misurabile? Si riferiscono alla perdita uditiva e non all'acufene in sè,giusto?
- che tipo di acufeni sono più propensi a rimanere stabili e/o eventualmente guarire ( sempre statisticamente ) ? Idiopatici,bilaterali,da trauma acustico,monolaterali ecc?
Grazie per le eventuali risposte e mi scuso per il nervosismo da me mostrato sulla questione ATM,ma veramente....essere visitato di persona da otorini ( quello che mi è capitato ) che NON erano affatto a conoscenza del mio problema ATM e sentirmi rispondere "probabile atm " quando ho problemi nella deglutizione e senza aver visto uno straccio di lastra,sinceramente mi stà iniziando a stancare. Probabilissimo sia l'ATM nel mio caso,non affermo questo,ma semplicemente un medico prima di mettere mano su strutture ossee o sul portafoglio del paziente,dovrebbe dare per esclusione altre cause magari più semplici e/o risolvibili nei brevi tempi,senza escludere nulla.
- se sono caratterizzati da assenza di danni uditivi,un acufene può peggiorare l'udito nel tempo? Ossia essere l'acufene stesso la causa della perdita uditiva inizialmente intatta?
- peggiorano nel tempo? ( ossia aumentano l'intensità o rimangono spesso invariati? )
-come fanno persone di cui ho letto discussioni, a dire "ho un acufene mascherabile solo a 90 Db " se l'acufene stesso non è misurabile? Si riferiscono alla perdita uditiva e non all'acufene in sè,giusto?
- che tipo di acufeni sono più propensi a rimanere stabili e/o eventualmente guarire ( sempre statisticamente ) ? Idiopatici,bilaterali,da trauma acustico,monolaterali ecc?
Grazie per le eventuali risposte e mi scuso per il nervosismo da me mostrato sulla questione ATM,ma veramente....essere visitato di persona da otorini ( quello che mi è capitato ) che NON erano affatto a conoscenza del mio problema ATM e sentirmi rispondere "probabile atm " quando ho problemi nella deglutizione e senza aver visto uno straccio di lastra,sinceramente mi stà iniziando a stancare. Probabilissimo sia l'ATM nel mio caso,non affermo questo,ma semplicemente un medico prima di mettere mano su strutture ossee o sul portafoglio del paziente,dovrebbe dare per esclusione altre cause magari più semplici e/o risolvibili nei brevi tempi,senza escludere nulla.
[#14]
Caro amico,
Lei pone una serie di quesiti molto giusti e inteligenti ma che è impossibile districare con questo sistema comunicativo, che ha solo un significato orientativo generico. Penso che debba affidarsi a un ambulatorio serio che le saprà offrire un approccio combinato plurispspecialistico anche con buona copertura mutualistica
Inoltre mi sembra che lei sia entrato in un loop psicologico negativo che è la peggiore cosa da fare. Anche questo sostegno va quindi valutato, a mio modesto parere
Cordialità
Lei pone una serie di quesiti molto giusti e inteligenti ma che è impossibile districare con questo sistema comunicativo, che ha solo un significato orientativo generico. Penso che debba affidarsi a un ambulatorio serio che le saprà offrire un approccio combinato plurispspecialistico anche con buona copertura mutualistica
Inoltre mi sembra che lei sia entrato in un loop psicologico negativo che è la peggiore cosa da fare. Anche questo sostegno va quindi valutato, a mio modesto parere
Cordialità
[#15]
Gentile Paziente,
"ATM, che continuo ad escludere visto che le cause potrebbero benissimo essere altre" : certo, ma il fatto che ci possano essere altre cause, che , mi creda, non ignoro, non costituisce un logico criterio di esclusione, ma se mai un'esigenza di diagnosi differenziale, che l'esclusione preclude.
"certezza MATEMATICA ": se in qualunque campo medico trovasse un Collega che vantasse certezze matematiche, quello si mi sentirei di considerarlo un criterio di assoluta esclusione: le consiglierei di cambiare medico.
" .essere visitato di persona da otorini ( quello che mi è capitato ) che NON erano affatto a conoscenza del mio problema ATM e sentirmi rispondere "probabile atm " quando ho problemi nella deglutizione e senza aver visto uno straccio di lastra,sinceramente mi stà iniziando a stancare".
Mi spiace, ma la presenza di un problema di deglutizione, e il fatto che anche il Collega ORL abbia pensato all'ATM rinforza il sospetto. L'approccio gnatologico, in prima battuta, é essenzialmente clinico, e "stracci di lastre" sono quasi sempre inutili.
"prima di mettere mano su strutture ossee o sul portafoglio del paziente"
la terapia gnatologica con dispositivi intraorali è la più tranquillizzante in quanto priva di qualunque rischio biologico o collaterale, rischi che non si possono escludere per altre terapie, anche se sembrano pillole innocue o interventi di routine.
Sul portafoglio la capisco , ma vedrà che il problema , battendo altre strade, non le assicurerà grandi risparmi: purtroppo il dentista non costa il solo ticket, il che può far sembrare altri trattamenti meno costosi o semigratuiti, ma solo perché gran parte del costo lo assorbe la collettività.
In sostanza, comunque, vedo che il mio consiglio non le piace: di certo , avendo ri- postato il suo quesito, ne riceverà di migliori e più graditi. Comunque non lo butti via, lo chiuda in un cassetto. Forse le tornerà buono.
Cordiali saluti e auguri sinceri.
"ATM, che continuo ad escludere visto che le cause potrebbero benissimo essere altre" : certo, ma il fatto che ci possano essere altre cause, che , mi creda, non ignoro, non costituisce un logico criterio di esclusione, ma se mai un'esigenza di diagnosi differenziale, che l'esclusione preclude.
"certezza MATEMATICA ": se in qualunque campo medico trovasse un Collega che vantasse certezze matematiche, quello si mi sentirei di considerarlo un criterio di assoluta esclusione: le consiglierei di cambiare medico.
" .essere visitato di persona da otorini ( quello che mi è capitato ) che NON erano affatto a conoscenza del mio problema ATM e sentirmi rispondere "probabile atm " quando ho problemi nella deglutizione e senza aver visto uno straccio di lastra,sinceramente mi stà iniziando a stancare".
Mi spiace, ma la presenza di un problema di deglutizione, e il fatto che anche il Collega ORL abbia pensato all'ATM rinforza il sospetto. L'approccio gnatologico, in prima battuta, é essenzialmente clinico, e "stracci di lastre" sono quasi sempre inutili.
"prima di mettere mano su strutture ossee o sul portafoglio del paziente"
la terapia gnatologica con dispositivi intraorali è la più tranquillizzante in quanto priva di qualunque rischio biologico o collaterale, rischi che non si possono escludere per altre terapie, anche se sembrano pillole innocue o interventi di routine.
Sul portafoglio la capisco , ma vedrà che il problema , battendo altre strade, non le assicurerà grandi risparmi: purtroppo il dentista non costa il solo ticket, il che può far sembrare altri trattamenti meno costosi o semigratuiti, ma solo perché gran parte del costo lo assorbe la collettività.
In sostanza, comunque, vedo che il mio consiglio non le piace: di certo , avendo ri- postato il suo quesito, ne riceverà di migliori e più graditi. Comunque non lo butti via, lo chiuda in un cassetto. Forse le tornerà buono.
Cordiali saluti e auguri sinceri.
[#16]
Utente
Farò un controllo per l'ATM infatti,escluse le altre patologie che possono portare acufeni e se il sintomo non regredirà ulteriormente. Male che vada,forse risolverò il crack osseo sul lato destro della mascella. Comunque,ci tenevo a far presente un decorso del sintomo particolare del mio caso rispetto ad altri acufenizzati: il mio,quando è sorto,era un rumore terribile che mi svegliava nella notte. Poi ha iniziato a cambiare frenquenza,stabilizzandosi su un ronzio di tipo elettrico costante. Ora,da un paio di giorni, è un soffio,presente solo in assoluto silenzio.Le audiometrie iniziali che riportavano il calo su 20 Db e leggera ipocausia sono migliorate,attualmente sono fisse su 10 Db, quindi credo e spero che il mio acufene sia stato causato da un abbinamento di fattori,quali presenza di catarro all'interno dell'orecchio, gola particolarmente infiammata e esposizione a suoni alti,che gli hanno dato il colpo di grazia. Inoltre,il non pensarci più stà aiutando.... possibile che l'impatto psicologico in questa patologia sia cosi' determinante? Oppure che derivi tutto dal trauma acustico stesso che ha portato in sofferenza la tube e creato un acufene "temporaneo"?
Ora,l'unica cosa che ancora non mi spiego e un pò mi preoccupa,è questo rumore come di "colla interna" quando deglutisco..che credo sia catarro,ma non ho fonti certe finchè non effettuerò una rinoscopia.
Comunque,da quando faccio aerosol con Clenil, prendo augmentin e Brufen,stò decisamente meglio. E stò piano piano uscendo dal loop negativo. Se non peggiora e anche solo rimane cosi',non avrò problemi.
Ora,l'unica cosa che ancora non mi spiego e un pò mi preoccupa,è questo rumore come di "colla interna" quando deglutisco..che credo sia catarro,ma non ho fonti certe finchè non effettuerò una rinoscopia.
Comunque,da quando faccio aerosol con Clenil, prendo augmentin e Brufen,stò decisamente meglio. E stò piano piano uscendo dal loop negativo. Se non peggiora e anche solo rimane cosi',non avrò problemi.
[#17]
Gentile Paziente,
",l'unica cosa che ancora non mi spiego"
si tratta probabilmente di una disfunzione tubarica. La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: una delle funzioni della tuba è proprio quello di trasportarlo nel retrobocca, in modo da poterlo eliminare con la deglutizione. In presenza di muco , deglutendo o muovendo la mandibola, si percepiscono a volte dei rumorini (nel suo caso definiti “rumore come di colla interna”) dovuti alla mobilizzazione del muco stesso. Tutte le condizioni patologiche che aumentano la produzione di muco e catarro (rinosinusite, tonsillite, otite ecc.) rendono più difficile il compito della tuba: di qui le terapie solitamente proposte.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Chiuda anche questa nel cassetto.
Cordiali saluti ed auguri
",l'unica cosa che ancora non mi spiego"
si tratta probabilmente di una disfunzione tubarica. La Tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l''orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: una delle funzioni della tuba è proprio quello di trasportarlo nel retrobocca, in modo da poterlo eliminare con la deglutizione. In presenza di muco , deglutendo o muovendo la mandibola, si percepiscono a volte dei rumorini (nel suo caso definiti “rumore come di colla interna”) dovuti alla mobilizzazione del muco stesso. Tutte le condizioni patologiche che aumentano la produzione di muco e catarro (rinosinusite, tonsillite, otite ecc.) rendono più difficile il compito della tuba: di qui le terapie solitamente proposte.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Chiuda anche questa nel cassetto.
Cordiali saluti ed auguri
[#18]
Utente
Ho intenzione di indagare sull'ATM comunque...ma vivamente spero non sia questo il problema perchè,come le ho detto, mi era stato detto da due diversi gnatologi e maxilo-facciali che il mio problema di ATM non deriva da una posizione errata della mascella,ma proprio dalla struttura stessa. Praticamente ho la parte inferiore della mascella più grande rispetto alla superiore. L'unica alternativa che all'epoca mi fù data era l'operazione per "ridurre" la struttura ossea della parte inferiore e che nessun byte o calco avrebbe risolto la condizione.... e sinceramente se devo scegliere,capirà che se non ho certezze che il mio problema acufeni non scompaia o addirittura peggiori nell'intervento o in qualche pratica di riassestamento ( mia paura più grande,perchè come le ho detto,conosco personalmente una persona che è peggiorata ),preferisco tenermi il mio ormai flebile rumore di sottofondo.
Ora tenterò di capire se è veramente catarro,oggi la situazione è migliore...forse grazie all'aerosol,non sò, e magari per capirlo dovrei smettere di fumare due pacchetti di sigarette al giorno, che addirittura alcuni medici hanno dato per probabile causa e/o almeno mantenimento dell'acufene...
Ora tenterò di capire se è veramente catarro,oggi la situazione è migliore...forse grazie all'aerosol,non sò, e magari per capirlo dovrei smettere di fumare due pacchetti di sigarette al giorno, che addirittura alcuni medici hanno dato per probabile causa e/o almeno mantenimento dell'acufene...
[#20]
Utente
Dottore mi scuso intanto per aver dubitato del problema ATM.... ad oggi,l'acufene è fortunatamente quasi completamente regredito, sostituito da un FORTE DOLORE SUL lato destro della mascella,dove appunto sento il crack. Il dolore è presente costante da quattro giorni,ed ha effettivamente sostituito l'acufene. Probabilmente qualcosa si è "smosso" mi passi il termine all'interno della mascella. Starò meglio per l'acufene,ma ora ho un dolore fisso!! Chiedo scusa per aver sottovalutato il problema, essendo nato subito dopo un concerto ho chiaramente collegato il problema ad un trauma acustico. Ora le chiedo... il dolore passerà? Può essere un infiammazione momentanea?
[#21]
Gentile Paziente, il crack è probabilmente segno di una incoordinazione condilo.maniscale: in questi casi il disco (o menisco) che si interpone fra il condilo mandibolare e la fossa nella quale si muove , in chiusura non segue, come dovrebbe, il tragitto del condilo, ma rimane dislocato in avanti. Aprendo la bocca il condilo ricattura il menisco e genera il rumore di click (o ...crack, nel suo caso).
Si tratta di una situazione instabile e potenzialmente pericolosa , perché ad un certo punto, improvvisamente il menisco si può incastrare davanti al condilo e la bocca non si può nè aprire più di un paio di centimetri , né chiudere , perché il dolore lo impedisce. Questo quadro acuto prenderebbe il nome di Locking (blocco).
Il dolore potrebbe essere una infiammazione momentanea (retrodiscite), ma nel suo caso c'é già un danno meccanico rivelato dal "crack", che , per evitare possibili ricadute o un possibile locking, ha indicazione ad essere trattato anche qualora il dolore dovesse cessare: io spero per lei che non cessi, perché il dolore è una delle poche condizioni che spingono un maschio adulto a curarsi! Se il dolore cesserà, lei si convincerà di essere guarito...fino alla prossima ricaduta.
Se il suo dentista non è in grado, deve rivolgersi ad un collega gnatologo esperto in problemi dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Le ri-suggerisco questo link:
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Cordiali saluti ed auguri.
Si tratta di una situazione instabile e potenzialmente pericolosa , perché ad un certo punto, improvvisamente il menisco si può incastrare davanti al condilo e la bocca non si può nè aprire più di un paio di centimetri , né chiudere , perché il dolore lo impedisce. Questo quadro acuto prenderebbe il nome di Locking (blocco).
Il dolore potrebbe essere una infiammazione momentanea (retrodiscite), ma nel suo caso c'é già un danno meccanico rivelato dal "crack", che , per evitare possibili ricadute o un possibile locking, ha indicazione ad essere trattato anche qualora il dolore dovesse cessare: io spero per lei che non cessi, perché il dolore è una delle poche condizioni che spingono un maschio adulto a curarsi! Se il dolore cesserà, lei si convincerà di essere guarito...fino alla prossima ricaduta.
Se il suo dentista non è in grado, deve rivolgersi ad un collega gnatologo esperto in problemi dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Le ri-suggerisco questo link:
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.
Cordiali saluti ed auguri.
[#22]
Utente
No,affronterò il problema. Intanto lunedi eseguirò,su consiglio del mio medico: rx ortopanoramica + statigrafia ATM a bocca chiusa e aperta + rachide in toto sottocarico + bacino,questo sia per il problema acufene ( che ormai è leggerissimo e non mi dà problemi ) sia per il dolore alla mascella,spero che queste analisi possano aiutare. Poi vedrò come poter affrontare il problema con uno gnatologo,magari in modo meno invasivo di come mi era stato spiegato 3 anni fà dal chirurgo maxilo-facciale che mi aveva visitato. Spero solo vivamente non si tratti di artrite...
Ah un ultima cosa dottore: si ricorda di quando le dicevo che,nella deglutizione e aprendo la bocca,sentivo un rumore interno nelle orecchie tipo "ciaff"? Ecco,anche questo problema è scomparso con la comparsa del dolore,dopo settimane di aerosol con clenil e fluibron. Ho avvertito il dolore per la prima volta proprio dopo l'ultimo aerosol. Può essere collegato? Magari era un sedimento di catarro interno che,sciogliendosi,preme sulla mascella?
Ah un ultima cosa dottore: si ricorda di quando le dicevo che,nella deglutizione e aprendo la bocca,sentivo un rumore interno nelle orecchie tipo "ciaff"? Ecco,anche questo problema è scomparso con la comparsa del dolore,dopo settimane di aerosol con clenil e fluibron. Ho avvertito il dolore per la prima volta proprio dopo l'ultimo aerosol. Può essere collegato? Magari era un sedimento di catarro interno che,sciogliendosi,preme sulla mascella?
[#23]
La stratigrafia dell'ATM non é l'esame indicato: se proprio vuol fare qualcosa, se può , lo cambi in Risonanza Magnetica, in quanto la stratigrafia non evidenzia la posizione del menisco, che , almeno dal suo racconto, sembrerebbe essere la cosa più importante. Comunque sarebbe meglio che gli esami li prescrivesse chi visita il paziente, richiede gli esami se necessari, e poi li interpreta, altrimenti si fanno, come in questo caso esami inutili. Se il suo problema é una incoordinazione condilo meniscale, la diagnosi si fa clinicamente (occhi, mani e cervello dell'operatore).
Per il catarro, può essere come dice, e come dicevo anch'io: la differenza fra stenosi tubarica (tuba sempre chiusa) e disfunzione tubarica é proprio l'andamento altalenante della sintomatologia.
Credo però che, via rete, senza poter vedere il caso, non si possa dire di più: anzi, si é detto anche troppo, e si rischiano errori.
Cordiali saluti ed auguri
Per il catarro, può essere come dice, e come dicevo anch'io: la differenza fra stenosi tubarica (tuba sempre chiusa) e disfunzione tubarica é proprio l'andamento altalenante della sintomatologia.
Credo però che, via rete, senza poter vedere il caso, non si possa dire di più: anzi, si é detto anche troppo, e si rischiano errori.
Cordiali saluti ed auguri
[#24]
Utente
Allora ho effettuato la RX e sono stato in visita presso uno gnatologo dell'Umberto I. La RX non riporta gravi disfunzione della mascella,solo un leggera asincronia sul lato destro a bocca aperta,ma che secondo lo gnatologo che mi ha visitato,non può assolutamente essere la causa dei miei acufeni.
Purtroppo sono sempre più terrorizzato per diversi motivi: l'acufene ripeto,è diventato il mio problema minore,surclassato da i rumori in fase di deglutizione e un senso di pressione più ovattamento all'interno delle orecchie,che sembrerebbe non essere affatto catarro visto che il mio timpanogramma è perfetto. Sono terrorizzato perchè chiedendo in giro,visto il decorso ( solo acufeni inizialmente, poi rumore nella deglutizione, attualmente anche pressione ) il tutto può rientrare in Idrope o cosa peggiore,Sindrome di Menierè che mi sembra di capire portano entrambe ad una degenerazione dell'udito fino alla sordità. La Menierè potrebbe essere esclusa per l'assenza di vertigini,ma un mio contatto dell'AIMM ( amici malati insieme di Menierè ) mi ha detto che tale sindrome ha un decorso lento e potrebbe,inizialmente,non manifestare vertigini. Insomma,rimane il fatto che la mia sintomatologia e effetti vari sono stati i seguenti: Concerto, ovattamento e rumori sentiti distorti, acufene percepito fortissimo,audiometria con un calo sui 6000 Hz entro i 20 Db ( testato solo fino ai 8000 Hz,quindi chi esclude un calo su frequenze maggiori? ) , successivamente senso di ovattamento e calo uditivo scomparso, normocausia, ABR e potenziali evocati negativi , acufene in diminuzione per stabilizzarsi ad una determinatà intensità fino ad oggi, comparsa dopo 1 mese e mezzo di rumore nella deglutizione e all'apertura della bocca, senso di ovattamento ricomparso e infine sensazione di pressione interna all'orecchio,oltre la sensazione di "sentirci meno". Se avessi idrope o Menierè,sono destinato a perdere l'udito nel tempo e rimanere isolato con l'acufene? Datemi più pareri perfavore,stò entrando in una depressione cronica. Posso convivere con l'acufene,ma vorrei togliere almeno se possibile le altre sensazioni all'orecchio ed eslcudere una possibile sordità futura.
Purtroppo sono sempre più terrorizzato per diversi motivi: l'acufene ripeto,è diventato il mio problema minore,surclassato da i rumori in fase di deglutizione e un senso di pressione più ovattamento all'interno delle orecchie,che sembrerebbe non essere affatto catarro visto che il mio timpanogramma è perfetto. Sono terrorizzato perchè chiedendo in giro,visto il decorso ( solo acufeni inizialmente, poi rumore nella deglutizione, attualmente anche pressione ) il tutto può rientrare in Idrope o cosa peggiore,Sindrome di Menierè che mi sembra di capire portano entrambe ad una degenerazione dell'udito fino alla sordità. La Menierè potrebbe essere esclusa per l'assenza di vertigini,ma un mio contatto dell'AIMM ( amici malati insieme di Menierè ) mi ha detto che tale sindrome ha un decorso lento e potrebbe,inizialmente,non manifestare vertigini. Insomma,rimane il fatto che la mia sintomatologia e effetti vari sono stati i seguenti: Concerto, ovattamento e rumori sentiti distorti, acufene percepito fortissimo,audiometria con un calo sui 6000 Hz entro i 20 Db ( testato solo fino ai 8000 Hz,quindi chi esclude un calo su frequenze maggiori? ) , successivamente senso di ovattamento e calo uditivo scomparso, normocausia, ABR e potenziali evocati negativi , acufene in diminuzione per stabilizzarsi ad una determinatà intensità fino ad oggi, comparsa dopo 1 mese e mezzo di rumore nella deglutizione e all'apertura della bocca, senso di ovattamento ricomparso e infine sensazione di pressione interna all'orecchio,oltre la sensazione di "sentirci meno". Se avessi idrope o Menierè,sono destinato a perdere l'udito nel tempo e rimanere isolato con l'acufene? Datemi più pareri perfavore,stò entrando in una depressione cronica. Posso convivere con l'acufene,ma vorrei togliere almeno se possibile le altre sensazioni all'orecchio ed eslcudere una possibile sordità futura.
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Gentile Paziente, "La RX non riporta gravi disfunzione della mascella": non vedo come una RX potesse riportare una disfunzione: inn un caso come ul suo una RX non avrebbe nemmeno dovuto essere prescritta.
"solo un leggera asincronia sul lato destro a bocca aperta": quel che succede a bocca aperta non é di alcun interesse per uno gnatologo.
"ma che secondo lo gnatologo che mi ha visitato,non può assolutamente essere la causa dei miei acufeni": questo é sicuro: a bocca aperta non può succedere nulla di nocivo.
Comunque se ritiene risolutivo il parere ricevuto, non posso che farle tanti auguri di trovare altra via di soluzione.
Le suggerirei comunque di dare un'occhiata, in questo stesso sito, agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-di-meniere-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare.html
www.studiober.com/pdf/2009 ANMMI ATM e Meniere.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.