Otite catarrale e acufeni insistenti
Salve
Comincio dicendo che in passato ho sofferto di accumuli di muco nell'orecchio medio ed ho effettuato cicli di insufflazioni che non hanno mai portato grandi benefici. Il risultato era che convivevo con questa sensazioni di ovattamento con frequenti "click" agli orecchi.
Adesso dopo un raffreddore con mal di gola ho riscontrato una sensazione di "tappo" nelle orecchie diciamo più fastidioso del solito. Fin qui il problema non si è posto fino a quando ho riscontrato un fischio negli orecchi continuo ed estremamente fastidioso (mi disturba il sonno, la concentranzion, nel lavoro) e da 20 giorni a questa parte (ciò da quando si è manifestato per la prima volta in seguito al raffreddore) questo acufene (ho letto che il termine dovrebbe essere questo) non mi lascia neanche per un secondo.
Ho effettuato una visita da uno specialista otorino che mi ha diagnosticato una otite catarrale acuta e setto nasale deviato che probabilmente porta queste recidive. Ho fatto una cura di cefixima per cinque giorni, più bentelan 1mg e e argotone. Ho fatto presente all'otorino che l'acufene continuava e mi ha consigliato di usare flumucil e di aspettare che l'acufene sarebbe passato in quanto l'esame audiometrico era tornato più o meno nella norma (mentre alla prima visita denotava un calo)... Al momento sono al decimo giorno di fluimucil (sto usando anche Otovent come ginnastica tubarica) ma l'acufene persiste così come la sensazione di ovattamento nelle orecchie e muco persistente (e alla sera sto in genere peggio e mi ritrovo spossato, con acufene "amplificato" e spesso con mal di testa).
E' possibile che l'acufene sia legato al persistere dell'otite catarrale? Una volta passata questa tortura di acufene mi abbandonerà oppure no?
Mi è capitato di leggere che gli acufeni "chi li ha li tiene". Che si stabilizzano in quanto il cervello seleziona quel rumore e ci pone sempre più attenzione...
Quali sono i tempi medi di guarigione dall'otite catarrale? E' corretto dire che bisogna aspettare soltanto nel mio caso?
grazie
Comincio dicendo che in passato ho sofferto di accumuli di muco nell'orecchio medio ed ho effettuato cicli di insufflazioni che non hanno mai portato grandi benefici. Il risultato era che convivevo con questa sensazioni di ovattamento con frequenti "click" agli orecchi.
Adesso dopo un raffreddore con mal di gola ho riscontrato una sensazione di "tappo" nelle orecchie diciamo più fastidioso del solito. Fin qui il problema non si è posto fino a quando ho riscontrato un fischio negli orecchi continuo ed estremamente fastidioso (mi disturba il sonno, la concentranzion, nel lavoro) e da 20 giorni a questa parte (ciò da quando si è manifestato per la prima volta in seguito al raffreddore) questo acufene (ho letto che il termine dovrebbe essere questo) non mi lascia neanche per un secondo.
Ho effettuato una visita da uno specialista otorino che mi ha diagnosticato una otite catarrale acuta e setto nasale deviato che probabilmente porta queste recidive. Ho fatto una cura di cefixima per cinque giorni, più bentelan 1mg e e argotone. Ho fatto presente all'otorino che l'acufene continuava e mi ha consigliato di usare flumucil e di aspettare che l'acufene sarebbe passato in quanto l'esame audiometrico era tornato più o meno nella norma (mentre alla prima visita denotava un calo)... Al momento sono al decimo giorno di fluimucil (sto usando anche Otovent come ginnastica tubarica) ma l'acufene persiste così come la sensazione di ovattamento nelle orecchie e muco persistente (e alla sera sto in genere peggio e mi ritrovo spossato, con acufene "amplificato" e spesso con mal di testa).
E' possibile che l'acufene sia legato al persistere dell'otite catarrale? Una volta passata questa tortura di acufene mi abbandonerà oppure no?
Mi è capitato di leggere che gli acufeni "chi li ha li tiene". Che si stabilizzano in quanto il cervello seleziona quel rumore e ci pone sempre più attenzione...
Quali sono i tempi medi di guarigione dall'otite catarrale? E' corretto dire che bisogna aspettare soltanto nel mio caso?
grazie
[#1]
Gentile Paziente, il suo problema potrebbe essere legato al ristagno di catarro all'interno dell'Orecchio Medio e nella tuba, probabilmente per una disfunzione tubarica. La tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano. Il malfunzionamento della tuba impedisce il drenaggio e la rimozione del catarro, che tende così a ristagnare nell'orecchio e nella stessa tuba
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa rimpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota che, per la rapidità con la quale si sono instaurati, la tuba non ha potuto compensare, dall'altro un cronico dislocamente posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Questa ipotesi potrebbe spiegare anche il fatto che tutto sia insorto in occasione di un’otite, in cui il catarro non ha potuto drenare sufficientemente attraverso la tuba.
Per quel che riguarda l'acufene, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere anche qui in considerazione l'ipotesi che l''acufene, anche se scatenato in occasione dell'otite, possa essere un sintomo, rimasto in precedenza latente, di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Oltre allo specialista ORL, le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e nei rapporti fra questa e l'orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Le suggerirei infine di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa rimpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota che, per la rapidità con la quale si sono instaurati, la tuba non ha potuto compensare, dall'altro un cronico dislocamente posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
Questa ipotesi potrebbe spiegare anche il fatto che tutto sia insorto in occasione di un’otite, in cui il catarro non ha potuto drenare sufficientemente attraverso la tuba.
Per quel che riguarda l'acufene, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere anche qui in considerazione l'ipotesi che l''acufene, anche se scatenato in occasione dell'otite, possa essere un sintomo, rimasto in precedenza latente, di una disfunzione dell''Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell''intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall''intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via, come forse accade anche nel suo caso.
Oltre allo specialista ORL, le consiglierei quindi di consultare anche un dentista-gnatologo esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e nei rapporti fra questa e l'orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Le suggerirei infine di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Gentile Dott. Bernkopf
La ringrazio per la sua risposta molto esauriente.
Immagino l'acufene sia un sintomo complesso, ma voglio nutrire la speranza di poter migliorare o eliminare questo "fardello" che lei si può ben immaginare essere assai invalidante. Soprattutto a 26 anni...e sentirsi dire "se la ho la tiene" è molto sconfortante.
Comunque, in effetti la sua valutazione (seppur con i limiti del mezzo) è assai calzante. Ogni qualvolta muovo la mandibola sento forti "schiocchi" alle orecchie e spesso accade che cambi anche l'intensità dell'acufene. Inoltre mi trovo spesso alla sera con mal di testa localizzati nella regione frontale e cervicale. Aspetto che a quanto leggo può essere collegato a problematiche relative alla ATM.
Tornando dallo specialista Otorino ho avuto modo di constatare che l'infiammazione ad un timpano sembra rientrata mentre nell'altro persiste (ed infatti lo specialista è rimasto stupito dal fatto che l'esame audiometrico sia nella norma). Tuttavia gli acufeni rimangono e per questo mi è stata prescritta un'altra cura cortisonica più sostanziosa con Deflan.
A questo punto una volta guarita l'otite sarà mia premura rivolgermi ad un suo collega Gnatologo.
Nella sua esperienza, una volta corretti eventuali difetti ATM, è possibile auspicarsi una remissione dell'acufene?
La ringrazio ancora
Cordiali Saluti
La ringrazio per la sua risposta molto esauriente.
Immagino l'acufene sia un sintomo complesso, ma voglio nutrire la speranza di poter migliorare o eliminare questo "fardello" che lei si può ben immaginare essere assai invalidante. Soprattutto a 26 anni...e sentirsi dire "se la ho la tiene" è molto sconfortante.
Comunque, in effetti la sua valutazione (seppur con i limiti del mezzo) è assai calzante. Ogni qualvolta muovo la mandibola sento forti "schiocchi" alle orecchie e spesso accade che cambi anche l'intensità dell'acufene. Inoltre mi trovo spesso alla sera con mal di testa localizzati nella regione frontale e cervicale. Aspetto che a quanto leggo può essere collegato a problematiche relative alla ATM.
Tornando dallo specialista Otorino ho avuto modo di constatare che l'infiammazione ad un timpano sembra rientrata mentre nell'altro persiste (ed infatti lo specialista è rimasto stupito dal fatto che l'esame audiometrico sia nella norma). Tuttavia gli acufeni rimangono e per questo mi è stata prescritta un'altra cura cortisonica più sostanziosa con Deflan.
A questo punto una volta guarita l'otite sarà mia premura rivolgermi ad un suo collega Gnatologo.
Nella sua esperienza, una volta corretti eventuali difetti ATM, è possibile auspicarsi una remissione dell'acufene?
La ringrazio ancora
Cordiali Saluti
[#3]
Utente
Aggiorno la situazione.
Ultimamente sono stato per un breve periodo (circa due settimane) abbastanza meglio, con minor senso di ovattamento dovuto ai catarri e acufeni leggermente meno fastidiosi. Tuttavia negli ultimi tempi (diciamo in corrispondenza di cambiamenti climatici, che non so se siano in qualche maniera correlati) l'otite si è riacutizzata, il catarro è ritornato in maniera preponderante (non è mai del tutto passato, ma prima, come sottolineato dava meno fastidio) e con lui si "risentono" gli acufeni.
Mi è stato consigliato di fare un ciclo di insufflazioni ma per motivi logistici dovrò rimandare di qualche mese.
L'otorino all'ultima visita mi consigliò in caso di riacutizzazione di prendere Deflan 30mg per 9gg a dosaggi diversi di 3 gg in 3 gg (1 compressa, mezza compressa, 1/4 di compressa).
Può essere una terapia sostenibile e corretta per questo tipo di disturbi (chiedo perché vorrei evitare di assumere cortisonici se non strettamente necessario)?
Inoltre ho visto che esiste il generico del Deflan chiamato Deflazocort. Posso confidare che sia un farmaco con la stessa azione?
Nel frattempo ho anche fissato una visita gnatologica (purtroppo con i tempi del SSN andrò molto in la).
Grazie
Ultimamente sono stato per un breve periodo (circa due settimane) abbastanza meglio, con minor senso di ovattamento dovuto ai catarri e acufeni leggermente meno fastidiosi. Tuttavia negli ultimi tempi (diciamo in corrispondenza di cambiamenti climatici, che non so se siano in qualche maniera correlati) l'otite si è riacutizzata, il catarro è ritornato in maniera preponderante (non è mai del tutto passato, ma prima, come sottolineato dava meno fastidio) e con lui si "risentono" gli acufeni.
Mi è stato consigliato di fare un ciclo di insufflazioni ma per motivi logistici dovrò rimandare di qualche mese.
L'otorino all'ultima visita mi consigliò in caso di riacutizzazione di prendere Deflan 30mg per 9gg a dosaggi diversi di 3 gg in 3 gg (1 compressa, mezza compressa, 1/4 di compressa).
Può essere una terapia sostenibile e corretta per questo tipo di disturbi (chiedo perché vorrei evitare di assumere cortisonici se non strettamente necessario)?
Inoltre ho visto che esiste il generico del Deflan chiamato Deflazocort. Posso confidare che sia un farmaco con la stessa azione?
Nel frattempo ho anche fissato una visita gnatologica (purtroppo con i tempi del SSN andrò molto in la).
Grazie
[#4]
Gentile Paziente, se nel messaggio precedente ha letto il primo link , avrà colto che anche l'otite può rientrare nella problematica da me descritta: in questi casi mi preoccupo anzitutto di rimuovere il conflitto fra condilo e orecchio, e non prescrivo farmaci, per cui non sono adatto a rispondere al suo quesito sul deflam.
Sarò lieto di conoscere il responso della visita gnatologica, anche se poco fiducioso su come vengono mediamente affrontati questi argomenti in ambiente pubblico: nel suo caso la cosa più importante é che il dentista sia gnatologo veramente esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e nei rapporti fra questa e l'orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Due parole sul "senso di ovattamento dovuto ai catarri".
Il suo problema è probabilmente legato al ristagno di catarro all'interno dell'Orecchio Medio e nella tuba, probabilmente per una disfunzione tubarica. La tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota che, per la rapidità con la quale si sono instaurati, la tuba non ha potuto compensare, dall'altro un cronico dislocamente posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta. Il malfunzionamento della tuba impedisce il drenaggio e la rimozione del catarro, che tende così a ristagnare nell'orecchio e nella stessa tuba , favorendo così l'insorgenza e la cronicizzazione di un'otite.
Questa ipotesi potrebbe spiegare anche il fatto che, nel suo caso, tutto sia insorto in occasione di un’otite- rinosinusite : a questo proposito veda anche questo link:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
Sull'acufene, se ha aperto il link relativo, la risposta l'ha già: il fatto che "Ogni qualvolta muovo la mandibola sento forti "schiocchi" alle orecchie e spesso accade che cambi anche l'intensità dell'acufene" é positivo: non le consiglierei però di aspettare, perché l'acufene ha un andamento bizzarro, ma difficilmente tende a migliorare. Quando poi diventa costante, le ipotesi di guarigione sono molto poche, e vale il "chi li ha li tiene": forse si é aspettato troppo, confidando sui farmaci....
Nella mia esperienza, chi li ha e se li tiene quasi mai é stato visto in bocca con la competenza necessaria per valutare l'ipotesi che sia la bocca a predisporre all'insorgenza di acufene e degli altri sintomi che , quarda caso, sono tutti presenti anche nel suo caso.
Cordiali saluti ed auguri.
Sarò lieto di conoscere il responso della visita gnatologica, anche se poco fiducioso su come vengono mediamente affrontati questi argomenti in ambiente pubblico: nel suo caso la cosa più importante é che il dentista sia gnatologo veramente esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e nei rapporti fra questa e l'orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Due parole sul "senso di ovattamento dovuto ai catarri".
Il suo problema è probabilmente legato al ristagno di catarro all'interno dell'Orecchio Medio e nella tuba, probabilmente per una disfunzione tubarica. La tuba (o Tromba di Eustachio) è quel tubicino che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio (cassa timpanica), e serve ad aerarla e a mantenere l’equilibrio pressorio fra le due superfici del timpano. Quando per vari motivi (ad esempio sbalzi di quota) l’equilibrio si altera, si ha una sensazione di “tappamento”. Il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano.
Quando invece, come mi pare di capire nel suo caso, questo non accade, o accade con difficoltà, (disfunzione tubarica) a volte siamo di fronte ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell'equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota che, per la rapidità con la quale si sono instaurati, la tuba non ha potuto compensare, dall'altro un cronico dislocamente posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta. Il malfunzionamento della tuba impedisce il drenaggio e la rimozione del catarro, che tende così a ristagnare nell'orecchio e nella stessa tuba , favorendo così l'insorgenza e la cronicizzazione di un'otite.
Questa ipotesi potrebbe spiegare anche il fatto che, nel suo caso, tutto sia insorto in occasione di un’otite- rinosinusite : a questo proposito veda anche questo link:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
Sull'acufene, se ha aperto il link relativo, la risposta l'ha già: il fatto che "Ogni qualvolta muovo la mandibola sento forti "schiocchi" alle orecchie e spesso accade che cambi anche l'intensità dell'acufene" é positivo: non le consiglierei però di aspettare, perché l'acufene ha un andamento bizzarro, ma difficilmente tende a migliorare. Quando poi diventa costante, le ipotesi di guarigione sono molto poche, e vale il "chi li ha li tiene": forse si é aspettato troppo, confidando sui farmaci....
Nella mia esperienza, chi li ha e se li tiene quasi mai é stato visto in bocca con la competenza necessaria per valutare l'ipotesi che sia la bocca a predisporre all'insorgenza di acufene e degli altri sintomi che , quarda caso, sono tutti presenti anche nel suo caso.
Cordiali saluti ed auguri.
[#5]
Utente
Gentile dott. Bernkopf,
La ringrazio per l'esauriente risposta.
Purtroppo, nel trovare specialisti gnatologi che si occupano di ATM, ho riscontrato molte difficoltà in quanto, quelli contattati, dopo un primo consulto, non mi hanno fornito molta fiducia in tal senso (sfogliando i loro curriculum non ho trovato riscontri). Tutti i dentisti chiamati mi hanno assicurato di poter fare consulti gnatologici in relazione a disturbi ATM, ma è difficile trovare riscontri che possono avvalorare queste parole...e, visti i costi non proprio accessibili, vorrei evitare di rimbalzare da uno specialista all'altro.
Ho deciso di rivolgermi al servizio pubblico in quanto mi hanno sufficientemente garantito che questo sarebbe un centro specializzato anche nei disturbi dell'ATM, ma purtroppo, come già accennato, è necessario attendere i tempi del SSN.
Nel frattempo, se mi da il consenso di scriverle via mail, posso chiederle se conosce qualche esperto nella mia zona.
Tornando al disturbo. Effettivamente accade che quando "muovo" la mandibola sento ricorrenti schiocchi nell'orecchio e il senso di ovattamento se ne va per un breve periodo, per poi tornare.
Anche l'acufene ha un andamento altalenante. Spesso lo sento di più, altre volte lo sento meno, qualche volta scompare. Tuttavia la mia impressione è che sia maggiormente presente nei momenti di "maggior ovattamento" e quindi legato al ristagno di muco, a sua volta probabilmente legato ad un otite catarrale cronica, a sua volta legata ad un probabile problema ATM....
Tuttavia informandomi sono venuto a conoscenza della complessità degli acufeni. Solo una parte del disturbo, sembra, difatti, legata ad aspetti bio/fisici, l'altra, è più affine a problematiche psicologiche/neurologiche (concentrare l'attenzione innesca una specie di meccanismo di selettività della percezione dell'acufene).
Questo per dire anche la difficoltà nel riferire di tale problema: scompare veramente l' acufene oppure ne viene alterata la percezione e quindi siamo più vicini ad aspetti psicologici?
Oltre questo deve sapere che a complicare il quadro ho anche una deviazione del setto-nasale che influenza negativamente le problematiche della tromba d'eustachio che, secondo l'otorino, sarebbe probabilisticamente la causa di tutto.
Dopo l'ultimo consulto con lo specialista abbiamo deciso di proseguire in questa direzione di priorità in ordine di complessità: prima di tutto "tentare" con la cura farmacologica a base di cortisone, lavaggi nasali e otovent; in secondo luogo ciclo di insufflazioni, in terzo luogo, se non ci sono miglioramenti, tentare con l'operazione al setto nasale.
Oltre questi, io aggiungo, fare il primo possibile un consulto gnatologico.
Le sembra una buona "scaletta"?
Cordiali Saluti
La ringrazio per l'esauriente risposta.
Purtroppo, nel trovare specialisti gnatologi che si occupano di ATM, ho riscontrato molte difficoltà in quanto, quelli contattati, dopo un primo consulto, non mi hanno fornito molta fiducia in tal senso (sfogliando i loro curriculum non ho trovato riscontri). Tutti i dentisti chiamati mi hanno assicurato di poter fare consulti gnatologici in relazione a disturbi ATM, ma è difficile trovare riscontri che possono avvalorare queste parole...e, visti i costi non proprio accessibili, vorrei evitare di rimbalzare da uno specialista all'altro.
Ho deciso di rivolgermi al servizio pubblico in quanto mi hanno sufficientemente garantito che questo sarebbe un centro specializzato anche nei disturbi dell'ATM, ma purtroppo, come già accennato, è necessario attendere i tempi del SSN.
Nel frattempo, se mi da il consenso di scriverle via mail, posso chiederle se conosce qualche esperto nella mia zona.
Tornando al disturbo. Effettivamente accade che quando "muovo" la mandibola sento ricorrenti schiocchi nell'orecchio e il senso di ovattamento se ne va per un breve periodo, per poi tornare.
Anche l'acufene ha un andamento altalenante. Spesso lo sento di più, altre volte lo sento meno, qualche volta scompare. Tuttavia la mia impressione è che sia maggiormente presente nei momenti di "maggior ovattamento" e quindi legato al ristagno di muco, a sua volta probabilmente legato ad un otite catarrale cronica, a sua volta legata ad un probabile problema ATM....
Tuttavia informandomi sono venuto a conoscenza della complessità degli acufeni. Solo una parte del disturbo, sembra, difatti, legata ad aspetti bio/fisici, l'altra, è più affine a problematiche psicologiche/neurologiche (concentrare l'attenzione innesca una specie di meccanismo di selettività della percezione dell'acufene).
Questo per dire anche la difficoltà nel riferire di tale problema: scompare veramente l' acufene oppure ne viene alterata la percezione e quindi siamo più vicini ad aspetti psicologici?
Oltre questo deve sapere che a complicare il quadro ho anche una deviazione del setto-nasale che influenza negativamente le problematiche della tromba d'eustachio che, secondo l'otorino, sarebbe probabilisticamente la causa di tutto.
Dopo l'ultimo consulto con lo specialista abbiamo deciso di proseguire in questa direzione di priorità in ordine di complessità: prima di tutto "tentare" con la cura farmacologica a base di cortisone, lavaggi nasali e otovent; in secondo luogo ciclo di insufflazioni, in terzo luogo, se non ci sono miglioramenti, tentare con l'operazione al setto nasale.
Oltre questi, io aggiungo, fare il primo possibile un consulto gnatologico.
Le sembra una buona "scaletta"?
Cordiali Saluti
[#6]
Gentile Paziente, ovviamente forse per personale "specialismo" comincerei proprio dall'ATM, argomento che , purtroppo ,non é coltivato specificamente da molti dentisti. La problematica della bocca può riverberare anche "al piano superiore" (leggi naso, setto, turbinati)
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
Più che all'ultimo posto, nella scaletta, metterei l'intervento al setto ...all'ultimissimo
Come già le scrissi, la bocca può sostenere anche problemi tubarici
" Effettivamente accade che quando "muovo" la mandibola sento ricorrenti schiocchi nell'orecchio e il senso di ovattamento se ne va per un breve periodo, per poi tornare". Appunto
"Anche l'acufene ha un andamento altalenante": non perda tempo, finché é altalenante: quando dovesse diventare costante la remissione risulterebbe pressochè impossibile.
Se proprio decide di rivolgersi al pubblico, si accerti che chi la tratterà sia persona veramente competente, e che non cambia ad ogni visita di controllo.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html
Più che all'ultimo posto, nella scaletta, metterei l'intervento al setto ...all'ultimissimo
Come già le scrissi, la bocca può sostenere anche problemi tubarici
" Effettivamente accade che quando "muovo" la mandibola sento ricorrenti schiocchi nell'orecchio e il senso di ovattamento se ne va per un breve periodo, per poi tornare". Appunto
"Anche l'acufene ha un andamento altalenante": non perda tempo, finché é altalenante: quando dovesse diventare costante la remissione risulterebbe pressochè impossibile.
Se proprio decide di rivolgersi al pubblico, si accerti che chi la tratterà sia persona veramente competente, e che non cambia ad ogni visita di controllo.
Cordiali saluti ed auguri
[#7]
Utente
Gentile Dr. Bernkopf,
Scrivo per aggiornarla sulla situazione. Come da lei suggerito ho fatto la visita in un centro specializzato ATM. Non sono state trovate particolari anomalie e gli specialisti che mi hanno visitato escludono che gli acufeni possano essere portati da disordini dell'articolazione temporo mandibolare.
In compenso dall'ortopanoramica delle arcate dentarie è emerso una sospetta sinusite mai rilevata sino ad adesso...
Il che, se ci penso bene, troverebbe riscontro anche nei frequenti mal di testa, nella rinite cronica e nel continuo e persistente reflusso di catarro.
Quindi a questo punto il problema dovrebbe essere di competenenza dell'otorino. Il punto è che la risposta "se lo ha se lo tiene" lascia adito a poche soluzioni.
Tuttavia è possibile che trattando la sinusite regrediscano gli acufeni?
Scrivo per aggiornarla sulla situazione. Come da lei suggerito ho fatto la visita in un centro specializzato ATM. Non sono state trovate particolari anomalie e gli specialisti che mi hanno visitato escludono che gli acufeni possano essere portati da disordini dell'articolazione temporo mandibolare.
In compenso dall'ortopanoramica delle arcate dentarie è emerso una sospetta sinusite mai rilevata sino ad adesso...
Il che, se ci penso bene, troverebbe riscontro anche nei frequenti mal di testa, nella rinite cronica e nel continuo e persistente reflusso di catarro.
Quindi a questo punto il problema dovrebbe essere di competenenza dell'otorino. Il punto è che la risposta "se lo ha se lo tiene" lascia adito a poche soluzioni.
Tuttavia è possibile che trattando la sinusite regrediscano gli acufeni?
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Gentile Paziente, "gli specialisti che mi hanno visitato escludono che gli acufeni possano essere portati da disordini dell'articolazione temporo mandibolare": si riferiscono alla sua ATM o all'ATM in generale come possibile causa di acufeni?
In questa seconda ipotesi, conoscendo la letteratura scientifica in materia, non sarei d'accordo, sulla prima non è possibile dire di più via rete senza la possibilità di una visita diretta.
Cordiali saluti ed auguri
In questa seconda ipotesi, conoscendo la letteratura scientifica in materia, non sarei d'accordo, sulla prima non è possibile dire di più via rete senza la possibilità di una visita diretta.
Cordiali saluti ed auguri
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 113.6k visite dal 04/06/2014.
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Approfondimento su Acufeni
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