Turbinati ipertrofici e voce

Salve,
sono un uomo di 35 anni, insegnante di canto e studente dall'età di 15.
Mi trovo qui a scrivere in quanto, dopo diversi consulti (e soldi) spesi,
ho di fronte ancora il mio problema iniziale che per quanto banale (ipertrofìa dei turbinati appunto) è comunque stato "congelato" dagli specialisti che mi hanno visitato, ritenendolo una causa non invalidante nell'esecuzione canora.
Tutto è iniziato 4 anni fa con i primi caldi (aprile 2011).
Da un giorno, e sempre in maniera crescente, ho iniziato ad avvertire difficoltà nel cacciare la voce.
In special maniera, la propriocettività che ho sempre avuto da quando sono un professionista,
mi dava segnali non buoni: bisogno di spingere più i suoni, una resistenza retronasale, sensazione di asma durante l'esecuzione di un brano.
Insomma: tutto ciò che il giorno prima era semplice e naturale, frutto di un meccanismo ormai assodato, il giorno successivo non lo era più!
Tutto si è risolto naturalmente nel mese di ottobre (sempre 2011) con l'avvento del freddo costante.
Stessa cosa nel 2012,
mentre nel 2013 si è "acceso" il problema ad aprile come al solito ma,
probabilmente a causa del tempo che non ha rispettato le stagioni (l'inverno non è stato affatto freddo),
non si è risolto così com'è successo per i 2 anni precedenti.
Da qui è iniziata l'epopea degli otorini.. Ne ho infatti sentiti 4 (di cui un paio pare che abbiano risonanza nazionale e di cui non faccio il nome per correttezza) e, senza farla troppo lunga, tra visite, Tac e Rinoscopie, è risultata questa rinite vasomotoria con conseguente ipertrofìa dei turbinati.
Il consiglio è stato unanime nella terapia farmacologica:
- 2 puff x 2 volte/dì Avamys Spray per 15gg.
- 1 pasticca di Aerius per 15gg.
- 2 spruzzate/dì di IperFysiomer per 15gg.
- ad Aprile, per 20gg., una pasticca di Montelukast (Montegen).
Terapia che è andata bene per il 2013, ma già quest'anno ha risposto meno e comunque mi ha seccato molto la voce (probabilmente il cortisone).
Solo uno di loro mi ha detto che, laddove la terapia farmacologica fosse troppo vincolante, era possibile fare la decongestione dei turbinati con radiofrequenze presso il "Gemelli" di Roma (p.s.: io sono dell'Abruzzo).
Io analizzerei anche quest'ultima ipotesi, ma leggo tanti pareri contrastanti inerenti l'intervento:
chi dice che lo ha effettuato e sono tornati peggio di prima dopo un paio di mesi, altri colleghi cantanti che dicono che hanno sgonfiato solo la "testa" del turbinato e non la "coda", rendendo in effetti migliore la respirazione ma rimanendo con la risonanza occlusa, mucose non rispettate con continue perdite di sangue.
Insomma: il discorso è che per me si tratta di una professione e devo trovare la via migliore per risolvere il problema. Mi sembra che non ci sia in generale una particolare attenzione nel trattare la parte artistica delle patologie del Vocal tract e questo fa un po' tristezza.
Tuttavia ho letto interventi interessanti, quindi mi affido per un consulto.
Grazie in anticipo!
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Sicuramente, una ipertrofia dei turbinati determina una ostruzione nasale e, di conseguenza, una minore respirazione nasale ed un cambiamento del tono della voce. Ora, non conosco personalmente il suo caso specifico ma, sicuramente, una decongestione dei turbinati potrebbe sicuramente giovarle. Ora dobbiamo capire se sia sufficiente una decongestione delle teste con radiofrequenza o quella chirurgica con il taglio delle code. In base all'esito della visita, sicuramente lo Specialista sarà in grado di prendere una decisione in merito. Puo' tranquillamente essere seguito da uno Specialista della sua regione.
Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la rapidità!
Sicuramente inizierò a valutare l'intervento.
Solo un dubbio mi rimane dalle sue parole:
la coda dei turbinati deve essere (in caso si riveli influente nella formante sonora) tagliata necessariamente o anche in quella zona si può agire sgonfiandola?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
No, la coda del turbinato si taglia.
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dopo
Utente
Utente
Quindi (e mi perdoni, ma giacché sto valutando vorrei avere una visione completa) in caso di taglio della coda, dovrei fare l'intervento in anestesia generale?
In ultima analisi: perché ci sono così tanti pareri discordanti a proposito della tecnica microchirurgica migliore?
Basta fare una ricerca in internet, che escono fuori una serie di pagine di specialisti, ognuno che ne elogia una diversa.
Non ultimo un otorino che fa uso di Laser Co2, dicendo che è la più efficace, proprio perché rimbalzando (il laser) riesce ad esplicare la sua azione fino alla coda.
Mi chiedo: è solo un fatto commerciale ed una tecnica vale l'altra o ce n'è una realmente più indicata?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Se il Chirurgo sceglie il taglio chirurgico delle code dei turbinati, l'intervento viene eseguito in anestesia generale. Se altrimenti si vuole intervenire sulla testa dei turbinati, la migliore tecnica attualmente utilizzata è quella con le radiofrequenze. Il laser, che non è altro che un bisturi, oggi è praticamente in disuso.
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dopo
Utente
Utente
Ok, rifletterò sul da farsi.
Grazie mille per il supporto,
Le auguro buon lavoro.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
riapro il post ad un mese di distanza per un aggiornamento ed un consiglio da parte di Voi professionisti (in primis il Dott. Brunori che è già dentro le problematiche da me illustrate).
Ho effettuato una nuova visita presso un otorino/foniatra della mia regione:
confermato il tutto (ipertrofia turbinati), ha voluto farmi in pima analisi provare una terapia con un cortisonico (Deflan 30 mg.) con la seguente posologia:

- 1 cpr. a colazione x 5 giorni
- 1/2 cpr. a colazione x 3 giorni
- 1/4 cpr. a colazione per 2 giorni

Beh, devo dire che è tutto passato (i sintomi riferiti al canto) e in più mi sento più lucido e meno stanco (respirare un po' meglio porta davvero a questo stato migliore?!?).
Cmq. le domande quando ho incontrato di nuovo l'otorino qualche giorno fa sono state queste:
1) ma allora che faccio? evito l'operazione? e se poi si ripresenta?
Lui mi ha risposto che:
"Dato che l'ipertrofia è vasomotoria ed è accompagnata da una lievissima deviazione del setto, fin quando risponde alla cura farmacologica, eviterei anche la semplice decongestione.
Inoltre, prendendo il cortisone si va ad agire sull'intero apparato respiratorio: non sono convinto al 100% che i problemi riferiti di difficoltà canora siano da ricondursi all'ipertrofia, potrebbe anche nascondersi dietro una piccola asma.".
Così su due piedi, dato che ero già felice di aver perlomeno risolto almeno provvisoriamente, l'ho presa per buona.
Ma ora, a mente fredda mi chiedo:
se fosse una piccola asma dovrei forse farmi controllare da uno pneumologo?
L'ipertrofia ai turbinati potrebbe indurre sensazione di asma (senza che ci sia realmente) solo per uno sconvolgimento del meccanismo pneumofonico?
Fare la cura con il Deflan "all'occorrenza" potrebbe portare danni all'organismo alla lunga e creare anche una desensibilizzazione verso il principio attivo?
Come al solito Vi ringrazio in anticipo per la cortesia.

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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Sicuramente, la cura cortisonica è stata di aiuto per la decongestione dei turbinati ma, purtroppo, il problema si ripresenterà. Utilizzare sempre il cortisone non è possibile e, quindi, penso che l decongestione dei turbinati con le radiofrequenze sia necessario una volta che la sintomatologia si ripresenti. Magari prima farei una rinomanometria con test di decongestione dei turbinati. Per quanto riguarda l'asma non so che dirle, ovvero se sia presente o meno, non avendo la possibilità di visitarla. Sicuramente il Medico di famiglia, ascoltando il torace, saprà benissimo diagnosticarla, se esistente. Certo, una cattiva respirazione nasale influisce anche sulle basse vie respiratorie.
Le auguro una buona serata
[#9]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore.
Il test è prenotabile all'ospedale proprio con la dicitura: "Rinomanometria con test di decongestione turbinati"?
Inoltre pensa che, avendo appena finito il cortisone, devo attendere che si ripresenti il problema prima di effettuarlo o è comunque indicativo?
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Conviene sottoporsi al test una volta che compare la difficoltà respiratoria nasale. La dicitura della richiesta è proprio rinomanometria con test di decongestione dei turbinati.
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dopo
Utente
Utente
Riapro il post dopo un paio di mesi e scrivo al Dottor Brunori ma ben vengano le risposte di altri specialisti.
Dall'ultimo aggiornamento come da messaggi precedenti, per un paio di mesi non ho avuto problemi.
Devo dire che anche adesso sia la respirazione che la risonanza rispondono bene, tuttavia inizio in determinati giorni in cui la temperatura si alza di più o in certi movimenti (ad esempio quando mi allaccio le scarpe piegandomi dall'alto) sento una forte pressione improvvisa all'interno del naso, probabilmente sintomo della natura vasomotoria della mia rinite.
Mentre pensavo quindi questa mattina di prenotare il test di decongestione come mi era stato consigliato sopra, incontro casualmente il mio otorino al quale spiego questi sintomi che si stanno ripresentando e che ho intenzione di fare il test.
Lui mi dice: "guarda, ormai che sia di carattere vasomotorio è ovvio, così come è ovvio che ormai si accende in maniera molto più sensibile rispetto a qualche tempo fa.
Lascia perdere il test e facciamo direttamente le radiofrequenze in anestesia generale".
A queste parole io ho chiesto perché in anestesia generale e lui mi ha risposto che la maggior parte dei pazienti la richiede perché la locale spesso non attacca bene e a volte il dolore può essere molto forte.
A questo punto io mi sono preso un paio di giorni per rispondergli, perché di nuovo mi trovo di fronte alla confusione più totale: cioè io farei le radiofrequenze tendenzialmente in sedazione locale (anche perché ho una gran fifa della totale) ma ora mi ha messo questa cosa in testa che spesso è molto doloroso laddove invece perlomeno rispetto a tutte le testimonianze lette sul web, si parla di tecnica indolore.
Chiedo cortesemente delucidazioni a voi esperti del settore, in quanto a questo punto inizio a dubitare anche della convinzione con la quale alcuni professionisti riferiscono statistiche.
Di nuovo grazie in anticipo.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Non vedo il motivo per cui non sottoporsi al test di manometria con test di decongestione dei turbinati. E' sempre bene conoscere l'importanza dell'ostruzione nasale determinata dall'ipertrofia di queste mucose. Poi, mi dispiace contraddire il Collega, ma la decongestione dei turbinati con radiofrequenze viene praticata solo in anestesia locale. Tutto cio' che è stato riferito circa il dolore non è vero.
Cordialità
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dopo
Utente
Utente
Ok, credo che la soluzione migliore sia farmi il test e poi magari rivolgermi ad un altro specialista otorino.
Grazie come sempre,
distinti saluti.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Penso che sia la decisione piu' saggia. Buona serata
[#15]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, scrivo nuovamente per aggiornare la mia situazione e chiedere un ulteriore consulto.
Dopo il consiglio del Dr. Brunori, sono andato a visita da un nuovo otorino/foniatra di buona fama nella mia regione.
Neanche a dirlo, non ha voluto farmi sottoporre al test di decongestione, dato che alla visita era evidente che i miei problemi funzionali/professionali erano dati da (cito diagnosi scritta sul foglietto) da "notevole ipertrofia dei turbinati inferiori, allungamento del palato molle e dell'ugola da respirazione orale".
Mi ha fatto quindi ripetere Avamys per 15 gg. + yabro per aerosol.
Chiaramente passato un mese dalla fine della terapia, tutto è tornato come prima..
Sulla discussione "decongestione", anche lei si trovava d'accordo con il precedente otorino:
Se deve essere fatta bene arrivando alle code (fondamentale per la risonanza) va fatta in anestesia generale perché li dietro l'anestesia non arriva ed essendo una zona ad alta sensibilità, se non si agisce così si rischia di fare una decongestione solo delle teste e del corpo, che andrebbero a risolvere in parte la respirazione, ma non il problema della risonanza libera.
Nel frattempo, circa un paio di mesi fa, ho preso una promo di un centro termale che ha aperto nei pressi della mia città ed ho fatto un mese di aerosol termale e 15 sedute in una stanza di sale polacco (stanza carica di ioni negativi che agirebbe in maniera benefica sul sistema nervoso andando a riequilibrare situazioni simili alla mia) e devo dire che all'istante i benefici sono stati sorprendenti: non respiravo, cantavo ed avevo una vitalità così da quando sono iniziati i problemi dei turbinati.
Tuttavia in questi giorni, con il caldo, sta di nuovo tornando tutto come prima.
Avrei quindi deciso a settembre di tentare questo benedetto intervento, ma prima volevo fare un ultimo tentativo dopo aver letto sempre qui una discussione interessante sulla Flunarizina.
Il mio medico di base sembrerebbe d'accordo, ma volevo una più specifica opinione da Voi specializzati: ne vale la pena? Avete avuto dei pazienti che hanno ben risposto a questa molecola?
Le mie riserve a provare sono più che altro dovute a un timore dovuto per quanto ho letto sugli effetti collaterali comuni tra cui depressione ed aumento di peso.
Il dottore dice comunque che posso provare con 5 mg. al giorno che è una dose bassissima alla quale è difficile che si verifichino gli effetti sopra descritti.
Nel frattempo, come al solito, vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Onestamente, il farmaco indicato non viene prescritto per ottenere la decongestione dei turbinati. Purtroppo, nel suo caso, l'unica soluzione è quella chirurgica.
Un cordiale saluto
[#17]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi Dottore:
Lei quindi non si trova d'accordo con questo suo collega seppur di specialità diversa (e comunque a detta di questo Dottore più di competenza sua che di un otorino):
https://www.medicitalia.it/consulti/allergologia-e-immunologia/861-i-sintomi-della-rinite-spontaneamente-non-si-sono-piu-presentati.html

Non voglio risultare insistente, è pur vero che i vari specialisti (compreso il mio medico di base) mi stanno utilizzando a mo' di "campo di prova" bersagliandomi di cortisonici, antistaminici, integratori e dandomi ognuno la sua sull'intervento..
Traduco: anche io come paziente ho un minimo di "educazione medica" (in special modo se si parla dell'apparato con il quale lavoro) che mi fa iniziare a pensare che tanto è chiaro che la faringite batterica si tratta con l'antibiotico, quanto poco chiaro è in altre situazioni (rinite vasomotoria) intraprendere la giusta terapia.
Quello che chiedo in questa sede, è un parere che possa andare al di fuori degli schemi o dei protocolli (che sono sicuro andranno bene nella maggior parte dei casi), dato che si tratta del mio lavoro e della mia passione.
Non è un attacco alla categoria, spieghiamoci bene.
È però un "chi va là" di un paziente che si sente dire: "cortisone!" poi un'altra campana "decongestione con radiofrequenze" ed ancora "no, intervento con taglio delle code" e via con "flunarizina!".
Insomma: non è sicuramente "prenditi la cefalosporina che passa il mal di gola"..
[#18]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno allo staff,
c'è qualcuno che possa darmi un'indicazione circa il post precedente?
Ho anche tentato di aprire una nuova discussione presso la sezione "Terapia del dolore" dato che lo ritenevo più attinente, tuttavia per qualche oscuro motivo il consulto è stato cancellato..
Grazie, buon lavoro.
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