Acufeni con dolori al collo

Gentili dottori,
sono un ragazzo di 23 anni che soffre di un acufene monolaterale. La mia storia è iniziata quando mi sono svegliato una mattina con un leggero fischio a l'orecchio destro. Dopo i vari accertamenti (risonanza negativa, ipoacusia neurosensoriale leggera perdita di udito nei toni acuti) il dottore mi ha detto di abituarmici e così ho fatto. Tre anni dopo mi sono svegliato un'altra bella mattina con un fortissimo fischio all'orecchio destro e dei dolori terrificanti al collo che si prolungavano fino alle spalle. La risonanza rivela sindrome di Arnold-Chiari e un ernia discale e dall'esame audiometrico risulta che ho perso gran parte dell'udito dell'orecchio destro (sempre toni acuti), presentavo inoltre un nistagmo agli occhi che percepivo io stesso. Nella stessa settimana mi svegliavo improvvisamente la notte con forte tachicardia e avevo avvertito dei leggeri capogiri, ma non vertigini o sensazioni di vomito. Duranti questi anni la perdita di udito non è peggiorata ma non riesco minimamente a scandire le parole con l'orecchio destro. Un neurochirurgo mi ha detto che è l'arnold chiari non centra (poiché di modestissima entità ), l'otorino ritiene che sia una forma virale. io sono molto scettico su questi pareri, in quanto presento forte dolori al collo ancora oggi e a seconda delle posizioni del collo e spalle il mio acufene peggiora leggermente accompagnato da una sensazione di calore che va dal collo fino all'orecchio destro (noto quest'area in queste situazioni molto irrorata di sangue). non riesco a capire come non possa essere rilevante questo elemento, l'idea di un forma virale mi sembra ridicola. Ritengo fondamentale una certa sinergia delle discipline in queste situazioni.Chiedo scusa per il papiro e vi ringrazio in anticipo.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale, CERVICALGIA , presente nel suo caso, ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sulla cervicalgia.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/961-otite-ricorrente-colpa-dei-denti.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-la-vertigine-di-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1310-ipertensione-arteriosa-attenti-al-russare-e-all-apnea-nel-sonno.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

Acufeni

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

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