Mi ha diagnosticato un'otite
Buongiorno,
Qualche giorno fa sono stata in montagna e purtroppo mi si sono tappate le orecchie nel ridiscendere da un'altitudine di circa 1500 metri ad una di 500 (il tutto in auto, in circa mezz'ora, non di colpo, ma tant'è). Dopo qualche decina di minuti le orecchie, non senza dolore, si sono stappate. La cosa purtroppo mi succede di frequente, e quindi non mi sono preoccupata.
La sera ho iniziato ad avere forti dolori alle orecchie. Essendo sabato ho aspettato il lunedì per un consulto dal mio medico.
Mi ha diagnosticato un'otite, e mi ha prescritto Augmentin per 6 giorni e Otalgan per altrettanti.
L'orecchio sinistro è guarito praticamente subito, il destro invece sembra peggiorare. Il dolore non aumenta molto, ma il senso di tappo sì, e porta con sè una parziale sordità. (premetto che il medico mi ha detto che non ho assolutamente cerume).
Il mio medico mi diceva che la causa è il gonfiore interno dell'orecchio (già in parte presente il giorno della visita) a causa dell'otite, ma la cosa (nonostante i medicinali) continua ad aumentare, e la pressione interna al condotto è fortissima. La cosa continua ormai da 5 giorni.
E' normale questo decorso? Posso tranquillamente aspettare che passi o devo fare subito un'altra visita? Non vorrei ritrovarmi con un danno non guaribile solo per non averci pensato in tempo.
Grazie mille per la vostra disponibilità.
Erica F.
Qualche giorno fa sono stata in montagna e purtroppo mi si sono tappate le orecchie nel ridiscendere da un'altitudine di circa 1500 metri ad una di 500 (il tutto in auto, in circa mezz'ora, non di colpo, ma tant'è). Dopo qualche decina di minuti le orecchie, non senza dolore, si sono stappate. La cosa purtroppo mi succede di frequente, e quindi non mi sono preoccupata.
La sera ho iniziato ad avere forti dolori alle orecchie. Essendo sabato ho aspettato il lunedì per un consulto dal mio medico.
Mi ha diagnosticato un'otite, e mi ha prescritto Augmentin per 6 giorni e Otalgan per altrettanti.
L'orecchio sinistro è guarito praticamente subito, il destro invece sembra peggiorare. Il dolore non aumenta molto, ma il senso di tappo sì, e porta con sè una parziale sordità. (premetto che il medico mi ha detto che non ho assolutamente cerume).
Il mio medico mi diceva che la causa è il gonfiore interno dell'orecchio (già in parte presente il giorno della visita) a causa dell'otite, ma la cosa (nonostante i medicinali) continua ad aumentare, e la pressione interna al condotto è fortissima. La cosa continua ormai da 5 giorni.
E' normale questo decorso? Posso tranquillamente aspettare che passi o devo fare subito un'altra visita? Non vorrei ritrovarmi con un danno non guaribile solo per non averci pensato in tempo.
Grazie mille per la vostra disponibilità.
Erica F.
[#1]
Le consiglio di sottoporsi, con urgenza, ad una visita specialistica otorinolaringoiatrica. Se i tempi di visita sono lunghi, le consiglio di rivolgersi al Pronto Soccorso dell'Ospedale della sua città. Cordiali saluti
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
Grazie mille dott. Brunori per la sua celere risposta.
Già nella prima serata in cui si è manifestato il dolore all'orecchio mi sono recata al pronto soccorso della mia città, ma avevo anche un altro dolore alla schiena a cui è stato dato più peso (se pur non molto anche in quel caso) e la questione "orecchie" è stata liquidata con un "usi l'otalgan per qualche giorno", senza nemmeno aver intravisto l'orecchio, il medico non lo ha nemmeno guardato da lontano (per questo motivo non avevo fatto cenno a questo consulto nel mio primo intervento, proprio perchè praticamente non c'è stato alcun consulto).
Domani ho comunque un nuovo appuntamento con il mio medico, gli chiederò di prescrivermi una visita urgente, se non lo ritenesse necessario andrò sicuramente di mia inizitiva in pronto soccorso di nuovo, sperando questa volta di trovare un medico più scrupoloso (e sperando di non trovare quell'infermiera che qualche tempo fa a mia suocera, per un dolore al braccio, aveva detto: "non si viene qui per niente, bisogna venire quando si è quasi morti".)
Grazie ancora per la sua disponibilità,
Erica F.
Già nella prima serata in cui si è manifestato il dolore all'orecchio mi sono recata al pronto soccorso della mia città, ma avevo anche un altro dolore alla schiena a cui è stato dato più peso (se pur non molto anche in quel caso) e la questione "orecchie" è stata liquidata con un "usi l'otalgan per qualche giorno", senza nemmeno aver intravisto l'orecchio, il medico non lo ha nemmeno guardato da lontano (per questo motivo non avevo fatto cenno a questo consulto nel mio primo intervento, proprio perchè praticamente non c'è stato alcun consulto).
Domani ho comunque un nuovo appuntamento con il mio medico, gli chiederò di prescrivermi una visita urgente, se non lo ritenesse necessario andrò sicuramente di mia inizitiva in pronto soccorso di nuovo, sperando questa volta di trovare un medico più scrupoloso (e sperando di non trovare quell'infermiera che qualche tempo fa a mia suocera, per un dolore al braccio, aveva detto: "non si viene qui per niente, bisogna venire quando si è quasi morti".)
Grazie ancora per la sua disponibilità,
Erica F.
[#4]
Utente
Mi sono recata in ps giovedì sera, sono stata vista da un otorino che mi ha rimandato ad un esame audiometrico da effettuarsi la mattina dopo.
Non si è spiegata granchè, questa dottoressa, ma ha appurato che il dolore diminuiva ma la sensazione di ipoacusia aumentava, accompagnandosi ad un leggero fischio.
Per regolarizzare le dimissioni sono stata inviata in un'altra sala visite, dove (certe volte il destino è davvero strano...) era in servizio lo stesso medico che -non- mi aveva visitato sabato sera. Mi ha visto in attesa fuori dalla porta, con un gesto ha indicato l'orecchio, come a domandare se ero di nuovo lì per quello. Con un cenno ho annuito, ha pensato un attimo e poi mi ha fatto entrare dicendo "ti dimetto in 3 secondi" (per non farmi aspettare un'ora e mezza come la volta prima, almeno in questo è stato premuroso). E così è stato. Quando gli ho chiesto indicazioni per la visita della mattina seguente mi ha dato indicazioni sbagliate (non sto qui a specificare).
La mattina la dottoressa che ha eseguito l'audiometria si è letteralmente spaventata quando le ho detto "ho una specie di tappo all'orecchio, e non sento bene" pensando che avessi un tappo di cerume. Essendo io ignorante in materia, solo così sapevo descrivere la sensazione che provavo... e proprio perchè non sono un medico, non mi poteva accusare di aver usato di proposito un termine improprio (come invece ha fatto). Mi ha congedato in maniera sarcastica dopo l'esame, e mi ha mandato dall'otorino. Anche lui, se pur in maniera bonaria, mi ha detto che non ho nulla. Quando ho cercato di spiegagli che io non potevo saperlo e che era proprio per saperlo che mi ero rivolta a loro (i sintomi c'erano, e io non sapevo certo a cosa ricondurli...) ha ripetutamente scosso la testa dicendomi "sì, ma ciò non mi interessa in questo momento, lei ha probabilmente del catarro dietro l'orecchio e noi qui certo non glielo possiamo togliere".
Mi ha sostanzialmente liquidato come una malata immaginaria (senza considerare che l'esame audiometrico mi è stato prescritto dalla sua collega di ps, e assolutamente NON su mia richiesta, nonostante io abbia ripetutamente cercato di farglielo notare).
Non sono stati malvagi da un puto di vista strettamente tecnico (se pur, a mio parere, nemmeno particolarmente scrupolosi... diciamo che hanno fatto un pò a scarica barile l'uno con l'altro), ma da un punto di vista di rapporto personale medico-paziente hanno mostrato parecchie mancanze, e soprattutto devo riferire, con rammarico, un grado di comunicazione, sulla mia condizione di salute, che ha rasentato lo zero (cosa che mi ha colpito particolarmente visto che io sono, per professione, un'operatrice del mondo della comunicazione).
In ogni caso sembra assodato che si tratti di un pò di catarro che vaga liberamente da qualche parte nel mio orecchio (purtroppo l'ho dedotto io, quindi non posso essere più precisa) e quindi non mi resta altro che assumere mucolitici e attendere.
Ho voluto riportarle la cronaca degli eventi perchè mi sembrava necessario rendere conto di determinate situazioni poco simpatiche che si verificano anche in rinomati e conosciuti ospedali della tanto efficiente Lombardia.
Grazie ancora per la sua disponibilità e per la sua pazienza per essere arrivato a leggere fin qui.
Erica F.
Non si è spiegata granchè, questa dottoressa, ma ha appurato che il dolore diminuiva ma la sensazione di ipoacusia aumentava, accompagnandosi ad un leggero fischio.
Per regolarizzare le dimissioni sono stata inviata in un'altra sala visite, dove (certe volte il destino è davvero strano...) era in servizio lo stesso medico che -non- mi aveva visitato sabato sera. Mi ha visto in attesa fuori dalla porta, con un gesto ha indicato l'orecchio, come a domandare se ero di nuovo lì per quello. Con un cenno ho annuito, ha pensato un attimo e poi mi ha fatto entrare dicendo "ti dimetto in 3 secondi" (per non farmi aspettare un'ora e mezza come la volta prima, almeno in questo è stato premuroso). E così è stato. Quando gli ho chiesto indicazioni per la visita della mattina seguente mi ha dato indicazioni sbagliate (non sto qui a specificare).
La mattina la dottoressa che ha eseguito l'audiometria si è letteralmente spaventata quando le ho detto "ho una specie di tappo all'orecchio, e non sento bene" pensando che avessi un tappo di cerume. Essendo io ignorante in materia, solo così sapevo descrivere la sensazione che provavo... e proprio perchè non sono un medico, non mi poteva accusare di aver usato di proposito un termine improprio (come invece ha fatto). Mi ha congedato in maniera sarcastica dopo l'esame, e mi ha mandato dall'otorino. Anche lui, se pur in maniera bonaria, mi ha detto che non ho nulla. Quando ho cercato di spiegagli che io non potevo saperlo e che era proprio per saperlo che mi ero rivolta a loro (i sintomi c'erano, e io non sapevo certo a cosa ricondurli...) ha ripetutamente scosso la testa dicendomi "sì, ma ciò non mi interessa in questo momento, lei ha probabilmente del catarro dietro l'orecchio e noi qui certo non glielo possiamo togliere".
Mi ha sostanzialmente liquidato come una malata immaginaria (senza considerare che l'esame audiometrico mi è stato prescritto dalla sua collega di ps, e assolutamente NON su mia richiesta, nonostante io abbia ripetutamente cercato di farglielo notare).
Non sono stati malvagi da un puto di vista strettamente tecnico (se pur, a mio parere, nemmeno particolarmente scrupolosi... diciamo che hanno fatto un pò a scarica barile l'uno con l'altro), ma da un punto di vista di rapporto personale medico-paziente hanno mostrato parecchie mancanze, e soprattutto devo riferire, con rammarico, un grado di comunicazione, sulla mia condizione di salute, che ha rasentato lo zero (cosa che mi ha colpito particolarmente visto che io sono, per professione, un'operatrice del mondo della comunicazione).
In ogni caso sembra assodato che si tratti di un pò di catarro che vaga liberamente da qualche parte nel mio orecchio (purtroppo l'ho dedotto io, quindi non posso essere più precisa) e quindi non mi resta altro che assumere mucolitici e attendere.
Ho voluto riportarle la cronaca degli eventi perchè mi sembrava necessario rendere conto di determinate situazioni poco simpatiche che si verificano anche in rinomati e conosciuti ospedali della tanto efficiente Lombardia.
Grazie ancora per la sua disponibilità e per la sua pazienza per essere arrivato a leggere fin qui.
Erica F.
[#5]
Gentile Signora, prendendo per buono cio' che le è stato riscontrato, ovvero un catarro tubarico, La terapia farmacologica consiste in un fluidificante da 600 mg in compresse ( 1 volta al giorno); uno spray nasale decongestionante delle mucose nasali ( 1 spruzzo per narice mattina e sera); un antistaminico (1 compressa alla sera). Il tutto per una ventina di giorni. Le auguro una pronta guarigione!
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 28.3k visite dal 22/01/2009.
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