Acufene e idrope?
Buongiorno, vorrei gentilmente avere dei chiarimenti: nell’ultimo periodo l’acufene (di origine traumatica) è diventato più forte e ho iniziato ad avvertire una sensazione di ovattamento dell’orecchio sin (dove avverto acufene più forte).
Questa sintomatologia l’ho avvertita in seguito ad una terapia con poche gocce di laroxyl (per contrattura cervicale, cefalea ed emicrania secondari ad un problema di serramento notturno dei denti).
Il laroxyl mi ha causato una forte ritenzione idrica (soprattutto al viso).
Questi sintomi (acufene più forte e ovattamento) possono essere causati dalla forte ritenzione idrica (per esempio idrope cocleare) ?
Ps già utilizzo bite inferiore notturno e ho fatto degli esercizi di fisioterapia per rilassare la muscolatura dei muscoli della masticazione.
Questa sintomatologia l’ho avvertita in seguito ad una terapia con poche gocce di laroxyl (per contrattura cervicale, cefalea ed emicrania secondari ad un problema di serramento notturno dei denti).
Il laroxyl mi ha causato una forte ritenzione idrica (soprattutto al viso).
Questi sintomi (acufene più forte e ovattamento) possono essere causati dalla forte ritenzione idrica (per esempio idrope cocleare) ?
Ps già utilizzo bite inferiore notturno e ho fatto degli esercizi di fisioterapia per rilassare la muscolatura dei muscoli della masticazione.
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Gentile Paziente, "Questi sintomi (acufene più forte e ovattamento) possono essere causati dalla forte ritenzione idrica (per esempio idrope cocleare) ?" Dicono di sì.
Però lei scrive "contrattura cervicale, cefalea ed emicrania secondari ad un problema di serramento notturno dei denti": il problema potrebbe risiedere qui.
credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali probabilmente si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio visitando il mio sito internet, alla pagina poatologie dell’Orecchio.
Se poi c’è di mezzo un trauma acustico, il discorso si complica , ed in peggio per quanto riguarda la prognosi: il danno che il trauma ha prodotto, la sua materiale consistenza e sopratutto la reversibilità del fenomeno non possono essere diagnosticate e pronosticate con chiarezza.
Tuttavia il trauma acustico può aver agito su una predisposizione del tipo sopra descritto, e quindi può trovare una soluzione, anche solo parziale, con il trattamento della disfunzione ATM. In alcuni casi, cioè, la disfunzione ATM può aver reso l’orecchio più suscettibile al trauma, ma può anche costituire un elemento che impedisce la remissione che, in sua assenza, forse potrebbe avvenire.il rapporto fra ATM e orecchio é un argomento non ancora ben chiarito sotto il profilo scientifico, ma, come conferma la letteratura scientifica, é giusto pensare ad un ruolo dell'ATM quando un problema all'orecchio non trova giustificazioni di pertinenza otorinolaringoiatrica: credo sia opportuno considerarlo (ed eventualmente escluderlo) anche nel suo caso..
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: in particolare se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo l'articolo linkato qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1348/Acufeni-e-disfunzioni-dell-Articolazione-Temporo-Mandibolare-ATM
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-meniere-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
Però lei scrive "contrattura cervicale, cefalea ed emicrania secondari ad un problema di serramento notturno dei denti": il problema potrebbe risiedere qui.
credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali probabilmente si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio visitando il mio sito internet, alla pagina poatologie dell’Orecchio.
Se poi c’è di mezzo un trauma acustico, il discorso si complica , ed in peggio per quanto riguarda la prognosi: il danno che il trauma ha prodotto, la sua materiale consistenza e sopratutto la reversibilità del fenomeno non possono essere diagnosticate e pronosticate con chiarezza.
Tuttavia il trauma acustico può aver agito su una predisposizione del tipo sopra descritto, e quindi può trovare una soluzione, anche solo parziale, con il trattamento della disfunzione ATM. In alcuni casi, cioè, la disfunzione ATM può aver reso l’orecchio più suscettibile al trauma, ma può anche costituire un elemento che impedisce la remissione che, in sua assenza, forse potrebbe avvenire.il rapporto fra ATM e orecchio é un argomento non ancora ben chiarito sotto il profilo scientifico, ma, come conferma la letteratura scientifica, é giusto pensare ad un ruolo dell'ATM quando un problema all'orecchio non trova giustificazioni di pertinenza otorinolaringoiatrica: credo sia opportuno considerarlo (ed eventualmente escluderlo) anche nel suo caso..
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Ovviamente quanto sopra non si riferisce a tutti gli acufeni: in particolare se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi. La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e leggendo l'articolo linkato qui sotto. Se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1348/Acufeni-e-disfunzioni-dell-Articolazione-Temporo-Mandibolare-ATM
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-meniere-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Gentile dottore,
Ho provveduto ad eseguire esame audiometrico tonale ed impedenzometria ed è risultato tutto perfetto ; secondo l’otorino non ho alcun danno acustico . Già uso bite notturno da vari anni ed eseguo quotidianamente esercizi di mobilità articolare ( ATM) e massaggi Al massetere ( da circa un mese) Secondo voi è indispensabile un’altra placca da portare h 24 per poter risolvere almeno il problema della contrattura cervicale e ripristinare il giusto assetto posturale ? Ho una mal occlusione di secondo grado .
In attesa , ringrazio
Ho provveduto ad eseguire esame audiometrico tonale ed impedenzometria ed è risultato tutto perfetto ; secondo l’otorino non ho alcun danno acustico . Già uso bite notturno da vari anni ed eseguo quotidianamente esercizi di mobilità articolare ( ATM) e massaggi Al massetere ( da circa un mese) Secondo voi è indispensabile un’altra placca da portare h 24 per poter risolvere almeno il problema della contrattura cervicale e ripristinare il giusto assetto posturale ? Ho una mal occlusione di secondo grado .
In attesa , ringrazio
[#3]
Utente
Gentile dottore
specifico che nessun odontoiatra ha ritenuto opportuno richiedermi la tac all’atm. Ho solo delle rx ortopanoramica. La mia mandibola devia a sinistra durante la chiusura della bocca ( forma una S). L’apertura era di 32 mm , dopo la fisioterapia all’atm l’apertura ora è di 42mm.
specifico che nessun odontoiatra ha ritenuto opportuno richiedermi la tac all’atm. Ho solo delle rx ortopanoramica. La mia mandibola devia a sinistra durante la chiusura della bocca ( forma una S). L’apertura era di 32 mm , dopo la fisioterapia all’atm l’apertura ora è di 42mm.
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Gentile Paziente, l’approccio gnatologico è, in prima battuta, essenzialmente clinico: dipende cioè dagli occhi e dalle mani dello gnatologo. Approfondimenti diagnostici possono essere disposti dal curante , se il caso lo richiede: personalmente lo faccio molto raramente, e solo in casi molto gravi. Nella maggior parte dei casi le indagini radiografiche e le TAC non sono nemmeno indicate, e la Risonanza Magnetica, anche positiva, il più delle volte non aggiunge nulla a quanto uno gnatologo esperto può ricavare da un attento esame clinico. Se negativa non esclude un problema disfunzionale, che le immagini non possono evidenziare.
A mio parere, un problema occlusale e posturale si manifesta nelle 24 ore e, a mio parere, va trattato nelle 24 ore, con il compromesso di poterlo togliere durante i pasti.
Le faccio notare che , se un problema articolare riguardasse la spalla o il gomito anzichè l'ATM , queste articolazioni verrebbero ingessate, e le osservazioni del paziente sulla scomodità di dover portare il gesso h24 lascerebbero il medico del tutto indifferente, giustamente.
Così, a mio parere , deve essere anche per l'ATM.
Per qual motivo una malocclusione, tolto il bite al mattino, non dovrebbe tornare ad essere quella di prima? La memoria posturale , che può mantenere il risultato anche togliendo il bite di giorno, è presente in grado diverso da caso a caso , per cui , siccome PUO' non essere sufficiente a mantenere il risultato notturno, preferisco non contarci, e ho motivo di riferire alla scarsa permanenza della memoria posturale una quota di insuccessi che desidero evitare, nell'interesse dei miei pazienti. Per questo prescrivo rigorosamente il trattamento h24 pasti esclusi.
Ovviamente la conformazione del bite deve consentire una normale vita lavorativa e di relazione: solitamente il paziente, successivamente ai primi giorni, non si accorge più nemmeno di portarlo, e se se lo scorda, torna di corsa a casa a riprenderselo, perché ne sente la sgradevole mancanza.
Personalmente , se il paziente non accetta questo iniziale sacrificio, preferisco rinunciare al caso, perché per un professionista un insuccesso "costa" quanto al paziente, perché incide sulla sua credibilità professionale.
Liberi tutti di fare diversamente: la Gnatologia è un campo alquanto fumoso, con ampia variabilità di comportamenti nei vari gnatologi: l'importante è il risultato: se con il solo trattamento notturno, va tutto bene non lo cambi. Una curiosità : quanto durerà la terapia con bite che le è stata prescritta? E dopo?
A mio parere, un problema occlusale e posturale si manifesta nelle 24 ore e, a mio parere, va trattato nelle 24 ore, con il compromesso di poterlo togliere durante i pasti.
Le faccio notare che , se un problema articolare riguardasse la spalla o il gomito anzichè l'ATM , queste articolazioni verrebbero ingessate, e le osservazioni del paziente sulla scomodità di dover portare il gesso h24 lascerebbero il medico del tutto indifferente, giustamente.
Così, a mio parere , deve essere anche per l'ATM.
Per qual motivo una malocclusione, tolto il bite al mattino, non dovrebbe tornare ad essere quella di prima? La memoria posturale , che può mantenere il risultato anche togliendo il bite di giorno, è presente in grado diverso da caso a caso , per cui , siccome PUO' non essere sufficiente a mantenere il risultato notturno, preferisco non contarci, e ho motivo di riferire alla scarsa permanenza della memoria posturale una quota di insuccessi che desidero evitare, nell'interesse dei miei pazienti. Per questo prescrivo rigorosamente il trattamento h24 pasti esclusi.
Ovviamente la conformazione del bite deve consentire una normale vita lavorativa e di relazione: solitamente il paziente, successivamente ai primi giorni, non si accorge più nemmeno di portarlo, e se se lo scorda, torna di corsa a casa a riprenderselo, perché ne sente la sgradevole mancanza.
Personalmente , se il paziente non accetta questo iniziale sacrificio, preferisco rinunciare al caso, perché per un professionista un insuccesso "costa" quanto al paziente, perché incide sulla sua credibilità professionale.
Liberi tutti di fare diversamente: la Gnatologia è un campo alquanto fumoso, con ampia variabilità di comportamenti nei vari gnatologi: l'importante è il risultato: se con il solo trattamento notturno, va tutto bene non lo cambi. Una curiosità : quanto durerà la terapia con bite che le è stata prescritta? E dopo?
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#5]
Utente
Gentilissimo dottore,
Vi ringrazio per la spiegazione . In realtà non avendo risolto ho girato vari gnatologi e ho indossato per un periodo il bite arcata superiore e per un altro il bite arcata inferiore ( attualmente utilizzo quello) . Non mi hanno specificato che il bite va portato per tutto il giorno ma solo di notte . Lo dovrei indossare fino a quando i dolori non si ridurranno ( così mi hanno riferito) ma ormai li indosso da vari anni . Inizialmente mi sembrava di aver avuto un beneficio poi si è rivelato essere solo momentaneo. Vi prego di illuminarmi : è il serramento notturno che ha provocato questa contrattura cervicale e lombare o è la malocclusione di secondo grado? Io la mattina non serro i denti . Mi riesco ad autocontrollare ,motivo per cui non ho mai pensato di indossarlo durante il giorno. ( purtroppo lavoro a contatto col pubblico , non riuscirei a parlare indossando la placca ) . L’apertura della bocca prima della fisioterapia all’ATM era di 33 mm ora di 42mm. La fisioterapia può aiutarmi nel miglioramento della mia sintomatologia ? Ho concluso le sedute dal fisioterapista 15 giorni fa e quotidianamente eseguo esercizi all’atm e un esercizio di rinforzo a livello della cervicale . Non ho mai capito se è la malocclusione la causa dei miei sintomi o il problema del serramento notturno .
Vi ringrazio per la spiegazione . In realtà non avendo risolto ho girato vari gnatologi e ho indossato per un periodo il bite arcata superiore e per un altro il bite arcata inferiore ( attualmente utilizzo quello) . Non mi hanno specificato che il bite va portato per tutto il giorno ma solo di notte . Lo dovrei indossare fino a quando i dolori non si ridurranno ( così mi hanno riferito) ma ormai li indosso da vari anni . Inizialmente mi sembrava di aver avuto un beneficio poi si è rivelato essere solo momentaneo. Vi prego di illuminarmi : è il serramento notturno che ha provocato questa contrattura cervicale e lombare o è la malocclusione di secondo grado? Io la mattina non serro i denti . Mi riesco ad autocontrollare ,motivo per cui non ho mai pensato di indossarlo durante il giorno. ( purtroppo lavoro a contatto col pubblico , non riuscirei a parlare indossando la placca ) . L’apertura della bocca prima della fisioterapia all’ATM era di 33 mm ora di 42mm. La fisioterapia può aiutarmi nel miglioramento della mia sintomatologia ? Ho concluso le sedute dal fisioterapista 15 giorni fa e quotidianamente eseguo esercizi all’atm e un esercizio di rinforzo a livello della cervicale . Non ho mai capito se è la malocclusione la causa dei miei sintomi o il problema del serramento notturno .
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Gentile Paziente, quello che potevo dirle via rete lo ha già saputo: senza una visita diretta non credo si possa dire di più. Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.4k visite dal 22/06/2023.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.