Una vita il più possibile normale
Breve excursus: premesso che non ho mai avuto malattie respiratorie oltre le classiche influenze e parainfluenze che si prendono stagionalmente, verso il secondo trimestre di quest'anno accusavo debolezza, a cui si sono aggiunti catarro e respiro sibilante. A giugno ho avuto tosse per giorni, poi risoltasi; il medico mi aveva prescritto inalazioni di acqua di sirmione e aerosol di breva + euroflu + acqua distillata che effettivamente mi davano grandi benefici. A settembre ho avuto tosse, febbre e polmonite, quet'ultima diagnosticatami perché in seguito a forte dolore toracico mi sono recato in ospedale, altrimenti io non l'avrei mai sospettata.
Guarita la febbre e la polmonite mi sono rimasti lievi dolori toracici, a volte senso di costrizione toracico e a volte respiro sibilante, rantolante, con scricchioli (da notare che questi rumori spesso non sono stati auscultati in sede di visita!), dolore retrobulbare, raramente mal di testa, debolezza.
Prescrittami dallo pneumologo la TAC HR, ricevuto venerdì il referto, ho scoperto di avere "alcune bronchiectasie di tipo cistico situate in sede postero basale bilateralmente senza segni di complicanze in atto". Il resto del referto: "Non si documentano alterazioni della densità parenchimale su tutto l'ambito. Conservazione del disegno interlobare. Assenza di versamento nel cavo pleurico. Regolare la silhoutte mediastinica. Regolarmente pervie le vie aeree superiori."
A breve avrò la visita pneuomologica. Quello che vorrei sapere da voi gentili dottori è se queste bronchiectasie mi consentiranno di avere una vita il più possibile normale (andare in bicicletta, fare jogging, pesi, ginnastica) oppure devo rassegnarmi ad abbandonare questo tipo di attività?
Inoltre il muco di queste ectasie mi da/darà difficoltà respiratorie oppure me le sto immaginando, essendo un tipo ansioso? A me a volte sembra di avere un mattone nei bronchi...
Insomma, di che si tratta, di una malattia come l'asma, dove si arriva a vivere una vita totalmente normale, anche a livello di attività fisica, oppure è un malattia più grave, che peggiorerà? E in tal caso che cosa mi devo aspettare?
Ho 32 anni e stavo progettando con la mia donna di mettere su una famiglia... Potrò lavorare e vivere normalmente soprattutto nel corso dei prossimi anni?
Ma soprattutto, possibile che nel 2009 questo tipo di malattia non abbia una cura risolutiva? Va be' quest'ultima domanda è più uno sfogo..
Grazie per le risposte.
PS Intanto che aspetto la visita pensate che l'aerosol e le inalazioni sopra detti possano aiutarmi ad alleviare i sintomi?
Guarita la febbre e la polmonite mi sono rimasti lievi dolori toracici, a volte senso di costrizione toracico e a volte respiro sibilante, rantolante, con scricchioli (da notare che questi rumori spesso non sono stati auscultati in sede di visita!), dolore retrobulbare, raramente mal di testa, debolezza.
Prescrittami dallo pneumologo la TAC HR, ricevuto venerdì il referto, ho scoperto di avere "alcune bronchiectasie di tipo cistico situate in sede postero basale bilateralmente senza segni di complicanze in atto". Il resto del referto: "Non si documentano alterazioni della densità parenchimale su tutto l'ambito. Conservazione del disegno interlobare. Assenza di versamento nel cavo pleurico. Regolare la silhoutte mediastinica. Regolarmente pervie le vie aeree superiori."
A breve avrò la visita pneuomologica. Quello che vorrei sapere da voi gentili dottori è se queste bronchiectasie mi consentiranno di avere una vita il più possibile normale (andare in bicicletta, fare jogging, pesi, ginnastica) oppure devo rassegnarmi ad abbandonare questo tipo di attività?
Inoltre il muco di queste ectasie mi da/darà difficoltà respiratorie oppure me le sto immaginando, essendo un tipo ansioso? A me a volte sembra di avere un mattone nei bronchi...
Insomma, di che si tratta, di una malattia come l'asma, dove si arriva a vivere una vita totalmente normale, anche a livello di attività fisica, oppure è un malattia più grave, che peggiorerà? E in tal caso che cosa mi devo aspettare?
Ho 32 anni e stavo progettando con la mia donna di mettere su una famiglia... Potrò lavorare e vivere normalmente soprattutto nel corso dei prossimi anni?
Ma soprattutto, possibile che nel 2009 questo tipo di malattia non abbia una cura risolutiva? Va be' quest'ultima domanda è più uno sfogo..
Grazie per le risposte.
PS Intanto che aspetto la visita pensate che l'aerosol e le inalazioni sopra detti possano aiutarmi ad alleviare i sintomi?
[#1]
Gentile utente
E' sempre difficile rispondere a questo genere di domande perchè l'evoluzione di tale patologia non sempre è prevedibile.
Se le bronchiectasie non evolvono e si stabilizzano sicuramente non ci saranno impedimenti ad una vita normale, con le precauzioni dovute al maggiore rischio di esacerbazioni dell'infiammazione.
La terapia medica aiuta molto a controllare le recidive dell'infiammazione e delle infezioni.
In alcuni casi le brochiectasie evolvono in forme più gravi che necessitano (sempre in alcuni casi selezionati) di intervento chirurgico.
Ma non è questo il suo caso per il momento.
E' sempre difficile rispondere a questo genere di domande perchè l'evoluzione di tale patologia non sempre è prevedibile.
Se le bronchiectasie non evolvono e si stabilizzano sicuramente non ci saranno impedimenti ad una vita normale, con le precauzioni dovute al maggiore rischio di esacerbazioni dell'infiammazione.
La terapia medica aiuta molto a controllare le recidive dell'infiammazione e delle infezioni.
In alcuni casi le brochiectasie evolvono in forme più gravi che necessitano (sempre in alcuni casi selezionati) di intervento chirurgico.
Ma non è questo il suo caso per il momento.
Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie Dottor Inzirillo!
Purtroppo avrei altre domande, per la sua scienza (e la sua pazienza!), fatta salva ovviamente la giusta premessa di rimanere nel "generico" e nella non riferibilità delle sue gentili risposte al mio personale stato patologico, che è evidentemente da lei non analizzabile efficacemente a causa delle barriere frapposte dal mezzo di colloquio. Questo per dirle che sono assolutamente consapevole delle difficoltà poste da queste mie domande e quindi la ringrazio fin d'ora per avermi risposto in precedenza.
Tuttavia le faccio lo stesso queste nuove domande perché in visita pneumologica non ne ho avuto la possibilità: il medico infatti, dicendomi che queste mie bronchiettasie sono "cose da nulla" ha fatto cenno alla mia eccessiva ansia e mi ha posto in condizione di imbarazzo per proporre nuove domande... Mi ha dato una cura di Ismigen 10 gg cons. al mese per tre mesi e non mi ha neanche detto se e quando tornare per un controllo.
Per cui comincio da qui:
Ogni quanto devo fare la visita di controllo? E ogni quanto gli esami radiodiagnostici? Devo farmi seguire da uno pneumologo o basta che chieda al medico curante?
Spessissimo ho un respiro sibilante (a volte addirittura scricchiolante, se posso usare questo termine), accentuato mi sembra dalla posizione orizzontale (a letto, per es.). Ma è causato dalle bronchiectasie? Ma cosa significa, che c'è ostruzione? Glielo chiedo perché è molto simile al rumore sentito ad un mio amico asmatico e non capisco cosa c'entri visto che l'asma mi sembra sia un restringimento..
Soffro di reflusso esofageo e ho una piccola ernia iatale. Visto che le bronchiectasie sono localizzate alla base dei polmoni, nella parte posteriore, su entrambi i lati, è corretto escludere il reflusso come causa? Glielo chiedo perché curo il reflusso solo con tisane, ma se mi può provocare altre bronchiectasie forse è il caso di affrontarlo meglio.
È normale non espellere tanto catarro? Io quasi non ne espello. Lo sento caso mai "dentro". Devo sforzarmi per espellerlo? Magari con adeguata fisioterapia / ginnastica respiratoria?
La sinusite potrebbe essere correlata? Alla rx cranio ci sono opacità in alcuni seni e a breve devo prendere il referto della TAC.
Infine, la fibrosi cistica è da escludere totalmente? Non ho fatto un test specifico (oppure l'ho fatto, ma non lo so: c'erano una caterva di test negli esami del sangue...).
Grazie veramente per la pazienza di aver letto fin qui! E chiedo scusa per la terribile prolissità.
Cordiali saluti.
Purtroppo avrei altre domande, per la sua scienza (e la sua pazienza!), fatta salva ovviamente la giusta premessa di rimanere nel "generico" e nella non riferibilità delle sue gentili risposte al mio personale stato patologico, che è evidentemente da lei non analizzabile efficacemente a causa delle barriere frapposte dal mezzo di colloquio. Questo per dirle che sono assolutamente consapevole delle difficoltà poste da queste mie domande e quindi la ringrazio fin d'ora per avermi risposto in precedenza.
Tuttavia le faccio lo stesso queste nuove domande perché in visita pneumologica non ne ho avuto la possibilità: il medico infatti, dicendomi che queste mie bronchiettasie sono "cose da nulla" ha fatto cenno alla mia eccessiva ansia e mi ha posto in condizione di imbarazzo per proporre nuove domande... Mi ha dato una cura di Ismigen 10 gg cons. al mese per tre mesi e non mi ha neanche detto se e quando tornare per un controllo.
Per cui comincio da qui:
Ogni quanto devo fare la visita di controllo? E ogni quanto gli esami radiodiagnostici? Devo farmi seguire da uno pneumologo o basta che chieda al medico curante?
Spessissimo ho un respiro sibilante (a volte addirittura scricchiolante, se posso usare questo termine), accentuato mi sembra dalla posizione orizzontale (a letto, per es.). Ma è causato dalle bronchiectasie? Ma cosa significa, che c'è ostruzione? Glielo chiedo perché è molto simile al rumore sentito ad un mio amico asmatico e non capisco cosa c'entri visto che l'asma mi sembra sia un restringimento..
Soffro di reflusso esofageo e ho una piccola ernia iatale. Visto che le bronchiectasie sono localizzate alla base dei polmoni, nella parte posteriore, su entrambi i lati, è corretto escludere il reflusso come causa? Glielo chiedo perché curo il reflusso solo con tisane, ma se mi può provocare altre bronchiectasie forse è il caso di affrontarlo meglio.
È normale non espellere tanto catarro? Io quasi non ne espello. Lo sento caso mai "dentro". Devo sforzarmi per espellerlo? Magari con adeguata fisioterapia / ginnastica respiratoria?
La sinusite potrebbe essere correlata? Alla rx cranio ci sono opacità in alcuni seni e a breve devo prendere il referto della TAC.
Infine, la fibrosi cistica è da escludere totalmente? Non ho fatto un test specifico (oppure l'ho fatto, ma non lo so: c'erano una caterva di test negli esami del sangue...).
Grazie veramente per la pazienza di aver letto fin qui! E chiedo scusa per la terribile prolissità.
Cordiali saluti.
[#3]
Procediamo in ordine
Le bronchiectasie sono dilatazioni dei bronchi che si verificano a causa di continui processi infiammatori o in alcuni casi sono congenite ovvero presenti sin dalla nascita.
A causa di queste alterazioni della normale morfologia bronchiale potrebbero verificarsi disturbi del respiro con rantoli ma anche ronchi e sibili.
La correlazione con il reflusso gastro-esofageo potrebbe esserci e potrebbe essere forte in virtù di possibili inalazioni di materiale acido nell'albero bronchiale.
Consiglio importante, lasci stare le tisane ed inizi una buona terapia antisecretiva con inibitori di pompa protonica.
La quantità di catarro dipende dall'entità di infiammazione/infezione.
La fibrosi cistica non sarebbe da escludere totalmente ma nel suo caso particolare mi soffermerei maggiormente sul problema reflusso.
Le bronchiectasie sono dilatazioni dei bronchi che si verificano a causa di continui processi infiammatori o in alcuni casi sono congenite ovvero presenti sin dalla nascita.
A causa di queste alterazioni della normale morfologia bronchiale potrebbero verificarsi disturbi del respiro con rantoli ma anche ronchi e sibili.
La correlazione con il reflusso gastro-esofageo potrebbe esserci e potrebbe essere forte in virtù di possibili inalazioni di materiale acido nell'albero bronchiale.
Consiglio importante, lasci stare le tisane ed inizi una buona terapia antisecretiva con inibitori di pompa protonica.
La quantità di catarro dipende dall'entità di infiammazione/infezione.
La fibrosi cistica non sarebbe da escludere totalmente ma nel suo caso particolare mi soffermerei maggiormente sul problema reflusso.
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