A mia zia e' stato tolto il timom,ma ci sono complicanze..

Cari dottori che mi avete aiutato e risposto nei miei post precedenti,vorrei ancora "disturbarvi" perche' il problema di mia zia non si e' ancora risolto.Per i dottori che non hanno ancora letto io mio vecchio post,gli faccio qui un riassunto:

Mia zia ha circa 75 anni,e in passato non ha mai sofferto di particolari malattie,non ha mai fumato e fino a 10 anni fa aveva un piccolo gregge di pecore in campagna.Il suo lavoro e' stato, (per tutta la sua vita),quello di fare la casalinga e accudire gli animali per il sostentamento della famiglia.Alcuni mesi fa facendo delle analisi del sangue di controllo, gli erano state riscontrati dei valori strani che meritavano un po di approfondimento.Il dottore (Per un ulteriore accertamento) ha fatto fare a mia zia una ecografia al fegato e alla colecisti.Il fegato e' nella norma mentre la colecisti e' piena di calcoli e va operata.Dopo qualche giorno si e' recata in ospedale per effettuare una preospedalizzazione,e l'anestesista sentendo che respirava un po faticosamente gli ha fatto fare una lastra ai polmoni.Nella lastra si e' riscontrata una macchia sul polmone sinistro.Dopo aver visto la lastra gli e' stata segnata una tac per vedere meglio di cosa si trattasse.Nella TAC c'era scritto questo:

Esame t.d.m eseguito previa infusione endovenosa di m.d.c preceduto da scansioni precontrasto grafiche toraco-addominale.A livello toracico si conferma,a sinistra la presenza di una voluminosa lesione espansiva polmonare delle dimensioni assiali di 183 x 93 mm,ed estensione cranio-caudale di 10 cm,tale formazione che occupa prevalentemente il campo medio-superiore del polmone,presenta margini sostanzialmente regolari,tranne che nel mediastino antero-superiore in adiacenza all'aorta ascendente,ove aggetta nel mediastino,la lesione appare disomogeneamente ipodensa ad enhancement positivo con area ipodensa di necrosi,la lesione e' in rapporto lateralmente con la pleura costale e medialmente con le strutture mediastiniche in particolare l'arco dell'aorta;il tronco comune dell'arteria polmonare e l'arteria polmonare di sinistra,tali strutture non sembrano infiltrate.A livello del parenchima polmonare non si apprezzano ulteriori lesioni focali bilateralmente.In sede mediastinica si rileva unica formazione linfonodale in sede precarenale di 14 mm.Non si rilevano falde di versamento pleurico.Si richiede biopsia polmonare della lesione e valutazione specialistica.A livello addominale si evidenzia un quadro di flogosi colecistica con parete diffusamente inspessita in assenza di evidenti formazioni litiasiche meritevoli di valutazione chirurgica anch'essa,non si evidenziano lesioni focali epatiche.Cisti pieliche e parenchimali piu' numerose a sinistra di cui quella di maggiori dimensioni in sede pielica di 45 x 36 mm.Non si apprezzano linfonodi aumentati di dimensioni in sede addomino-pelvica.Emangioma di L1 e riduzione di calibro D11 che appare cuneizzato anteriormente.A livello cerebrale non si apprezzano aree di patologico enhancment."

Dopo di che e' stata effettuata una biopsia per vedere di preciso di cosa si trattasse e ha rilevato che si tratta di un "timoma" con basso grado di malignita'"(il dottore ha detto che non e' un tumore che deriva dal polmone,ma da una ghiandola che non si e' "asciugata" nella puberta',e che e' diventata un tumore,ha detto anche che non e' maligna ma e' considerata tale).

A questo punto veniamo a circa 20 giorni fa,quando mia zia dopo un'influenza e una grossa bronchite non riusciva piu' a respirare.E' stata portata in ospedale ed e' rimasta circa 15 giorni in reparto di "alta assistenza" per recuperare una buona respirazione,e circa 8 giorni fa si e' scelto di eseguire l'intervento,anche se la sua respirazione non era perfetta.Per l'anestesista l'intervento non era da fare,perche' non ce l'avrebbe fatta,dato che la respirazione non era ottimale.Con MOLTA difficolta' si e' scelto lo stesso di eseguire l'intervento,il medico che l'ha operata ha detto che l'operazione e' stata difficilissima.Si era scelto infatti di procedere in laparoscopia( e all'inizio si e'aspirato del materiale purolento presente nel polmone), dopo si e' provato a staccare il timoma.Dopo averlo staccato si e' cercato di rimuoverlo;a quel punto c'e' stato un grosso caLO DI PRESSIONE(il dottore ha detto che il timoma era attaccato alle arterie).Per continuare l'operazione si e' scelto di eseguire un taglio sotto il seno sinistro,da li si e' riuscito a togliere il timoma.Mia zia e' stata portata subito in sala di rianimazione.Dopo circa 24 ore e' stata portata in cameretta,considerando le sue condizioni discretamente buone.In giornata stava benino,anche se la respirazione non era ottimale.In serata stava abbastanza bene,ma lamentava dolore sul taglio e la respirazione era sempre poca.
Nella mattinata del giorno dopo verso le 9:00 ha avuto una crisi respiratoria,che sembrava risolta dopo circa un'ora.Ma verso le 12:00 ne ha avuta un'altra che ha costretto i medici a riportarla in sala rianimazione.Gli e' stata fatta una tac toracica per valutare lo stato del polmone "atrofizzato" ma non si e' riscontrato niente di anomalo.E' stata intubata e sedata.A questo punto si e' fatta una broncoscopia per vedere se c'era materiale nel polmone,ma si e' riscontrato solo del sangue derivato a detta del dottore dall'operazione.

Si e' cercato poi di togliere il tubo per la respirazione,ma non riusciva a respirare da sola e dopo solo 3-4 minuti e' stato necessario ri-intubarla.Il dottore non riesce a capire il perche' non riesca a respirare autonomamente.Pensa che sia un problema muscolare. Ha detto che chi ha il timoma potrebbe aver sviluppato una miastenia,ma io gli ho obbiettato che ne avrebbe dovuto soffrire anche in precedenza,mentre lei e' sempre stata in ottima salute.(Hanno anche effettuato un test con un apparecchio in sala rianimazione,che ha escluso la miastenia).

Negli ultimi tre giorni si e' cercato di togliere il respiratore e cercare di aiutarla con una maschera che spinge l'ossigeno ad alta pressione.Il primo giorno sembrava "rinata",respirava benino e riusciva anche a parlare,mentre la mattina dopo la respirazione e' calata drasticamente e non riusciva piu' a respirare neanche con la maschera.A questo punto i medici ci hanno detto che l'unica possibilita' di "salvarla" e' quella di effettuare una TRACHEOTOMIA in modo tale da applicargli il respiratore piu' direttamente facendola "penare" di meno.Questo a parer loro la aiuterebbe a riprendere con il tempo le normali funzioni respiratorie.La domanda che vorrei porgli io e' la seguente:perche' prima dell'operazione respirava benino,e stava bene di salute,e adesso e' in pericolo di vita???Perche' se l'operazione (a loro giudizio) e' stata un successo,adesso non si riesce a farla respirare??Poi vorrei chiederle un'altra cosa,c'e' in italia un centro specializzata per queste malattie??Sarebbe possibile trasportarcela??Lo so dottore,alle mie domande e' molto difficile rispondere,e anche "impegnativo",ma io vorrei riuscire a "SALVARE" la VITA a mia ZIA.Mi scusi per la prolissita' del mio post,ma non potevo fare a meno di scrivere quello che ho scritto.Spero che mi possa aiutare il piu' presto possibile!!!!!
Grazie
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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora,
pur non essendo pneumologo mi permetto di esprimere un parere del tutto personale alla luce della sua lunga attesa.
Ritengo sia quasi impossibile fornire un parere adeguato a causa delle dimensioni della neoformazione, e delle difficoltà tecniche intraoperatorie che la sua asportazione ha indotto.
Devo comunque farLe notare che, a quanto Lei stessa riferisce, le condizioni di sua zia si erano improvvisamente aggravate (...20 giorni fa,quando mia zia dopo un'influenza e una grossa bronchite non riusciva piu' a respirare ...").
E' cosi' sicura che questo dipendesse solo dalla bronchite e non dalla massa che comprimeva il polmone sinistro. Una massa di 20 cm che comprime su un polmone riduce la capacità respiratoria di un atleta del 30-40%, immagini cosa può fare su un adulto di 75 anni. Probabilmente l'indicazione ad effettuare l'intervento chirurgico in toracoscopia e successivamente in toracotomia, potrebbe essere stata proprio l'aggravarsi delle condizioni generali.
Le complicanze post-operatorie poi possono dipendere da innumerevoli cause.
Ma purtoppo queste rimangono solo mie supposizioni. Nessuno più dei colleghi che hanno in cura sua zia potrà fornirle indicazioni più precise.
Mi dispiace di non poterLe essere stato di ulteriore aiuto.
La saluto cordialmente

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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