Tosse secca e persistente

Gentili Specialisti,

prima di esporre il problema, premetto di essere già in contatto con un medico per gli accertamenti del caso ma, ad oggi, non sono ancora al corrente di quando potrò effettuare la visita (sono in attesa…). Nell’attesa, quindi, Vi Espongo la situazione: ho quasi quarant’anni, uomo, da tre/quattro mesi, soffro di tosse secca e persistente senza alcuna emissione di catarro od altro, accompagnato da un lieve indolenzimento ed “appesantimento” dello sterno. Non ho mai febbre e non rilevo alcun calo di peso (anzi…). Preciso che mi hanno già diagnosticato un’ipertrofia tonsillare (e tonsille molto mal messe) che mi porterà, quasi certamente, a dover affrontare nei prossimi mesi una tonsillectomia. La tosse, inoltre, ha la caratteristica di essere “espulsa” mediante un colpo secco ad intervalli pressochè regolari e, quasi mai, con colpi ripetuti. Può accadere che, dopo aver tossito in modo “vigoroso”, possa rilevare un attimo di stanchezza e lieve tremore che si risolve dopo pochi minuti. A volte, sento l’esigenza di tirare un sospiro profondo, al fine di evitare di tossire. Chiaramente, ho un certo timore di avere qualcosa di “serio”, anche se giusto un anno fa ho effettuato delle radiografie ai polmoni che non hanno rilevato assolutamente nulla di anomalo. Aggiungo, che tali sintomi tendono ad alleviarsi quasi completamente in posizione sdraiata.

E’ possibile avere almeno un’idea circa una possibile diagnosi, essendo ben conscio che in questa sede non è assolutamente possibile un riscontro netto e preciso? Stante la descrizione, vi sono gli estremi per poter considerare anche qualcosa di “serio”?

Vi ringrazio anticipatamente per il Vostro ambito riscontro e per il preziosissimo servizio che fornite.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile Paziente, la tosse è sintomo comune a molte patologie, alcune banali, altre potenzialmente gravi : non c’è dubbio che il medico vada sempre consultato. Se però il problema permanesse nonostante le indagini diagnostiche e le cure che abitualmente si prescrivono nel suo caso, varrebbe forse la pena di considerare un aspetto solo apparentemente secondario: lo schema respiratorio che il paziente presenta. Infatti, quando si respira con la bocca anziché con il naso, una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e , senza essere preriscaldata umidificata e filtrata nelle fosse nasali e nei seni paranasali, investe la gola, irritandola cronicamente. Anche batteri e virus sono facilitati ad entrare e ad insediarsi in maniera cronica o ricorrente nelle vie respiratorie. Si tratta solitamente di pazienti che nel sonno russano e si svegliano con la gola secca, e di giorno tendono a mantenere la bocca semiaperta. Bisognerebbe appurare se nel suo caso succede così.
Se così fosse, sarebbe il caso di consultare anche un dentista esperto in problemi respiratori.
Le suggerisco anche di dare un’occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell’ipotesi che possa riscontrarvi alcuni motivi di somiglianza con il suo problema. Il primo è scritto in chiave pediatrica, ma il razionale che espone è simile anche nell’adulto
Cordiali saluti ed auguri


www.studiober.com/pdf/Tosse_Medico_Pediatra.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1416-laringospasmo-e-laringite-ipoglottica.html

www.studiober.com/pdf/Malocclusioni e patologie respiratorie ostruttive.pdf

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/983-problemi-di-naso-chiuso-a-volte-la-causa-sta-in-bocca.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Bernkopf,

innanzitutto, mi preme ringraziarLa per il Suo preziosissimo riscontro, anche perchè mi ha effettivamente aperto un mondo. Nella mia presentazione del problema, ho colpevolmente omesso che il motivo primario per il quale ho deciso di effettuare degli accertamenti, è proprio relativo all'insorgere della roncopatia, di cui ho iniziato a soffrire da un due/tre anni. Da una prima diagnosi effettuata presso l'otorinolaringoiatra circa la situazione delle tonsille e del setto nasale, è emerso il caso relativo al reflusso gastrico di cui, a quanto pare, soffro. Inoltre, mi è stato diagnosticato la deviazione del setto nasale nella parte sinistra, causata con tutta probabilità da una serie numerosa di forti otiti contratte in età infantile.
Successivamente, mi sono recato preliminarmente da una pneumologa, al fine di ricevere la prescrizione per una polisonnografia. La stessa, in tale prima visita, mi ha confermato la precaria condizione delle tonsille e la potenziale presenza di reflusso. Ora sono infatti in attesa di effettuare l'esame polisonnografico per le successive considerazioni finali circa il prosieguo di eventuali terapie mediche o chirurgiche e, nel contempo, chiarire al meglio i motivi della presenza di questa tosse fastidiosa la quale, pare, essersi ridotta.

Ora, la speranza è quella di riuscire a risolvere il tutto al meglio.

La ringrazio nuovamente di cuore!
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.5k 211 29
Gentile paziente, dal suo racconto emergono altri aspetti che rinforzerebbero il mio sospetto:
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-il-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-al-russare-e-all-apnea.html

www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Il russare notturno e l’apnea ostruttiva nel sonno rappresentano un conflitto tra la lingua e le strutture molli del faringe, in particolare palato molle, ugola, e, specie nei bambini, tonsille e adenoidi. Il russare è dovuto al fatto che l’aria inspirata (in questi casi per lo più attraverso la bocca, e non il naso come sarebbe auspicabile), trova uno stretto passaggio in cui viene accelerata. Le strutture molli che circondano appunto questo passaggio, entrano in vibrazione originano il caratteristico e sgradevole rumore del russamento. L'apnea si verifica quando il passaggio si occlude del tutto. Al senso di soffocamento segue di solito un brusco e angoscioso risveglio. Un primo orientamento diagnostico si ottiene con semplici domande al paziente e al partner: il paziente russa abitualmente? arresta il suo respiro anche per una decina di secondi almeno? riferisce bruschi risvegli notturni?, al mattino si alza stanco? di giorno é stanco e sonnolento? In caso di risposte positive il quadro va approfondito per la conferma diagnostica e per la scelta della più adeguata terapia.
La diagnosi più sicura si ottiene con la Polisonnografia, un esame che comporta l’applicazione di sensori che registrano vari parametri durante la notte: numero e gravità delle apnee, tempo di russa mento , attività cardiaca ecc.

Nel suo caso, sottolineo che oggi può essere effettuata anche a domicilio, su prescrizione del medico che la prende in cura, (neurologo, pneumologo, ma anche dentista esperto in problemi del sonno)
Dal punto di vista terapeutico, oltre all'approccio chirurgico, meno indicato nell'adulto, e alla ventilazione notturna con maschera respiratoria collegata ad apparecchi a pressione continua (CPAP), si può oggi in molti casi optare per l'applicazione , durante la notte, di un dispositivo intraorale simile ad un apparecchio ortodontico che, riposizionando correttamente la mandibola, è spesso in grado di migliorare o risolvere il problema.
Potrebbe infatti trattarsi, anche nel suo caso, di un problema legato ad una mal posizione della mandibola, che, a causa dello scorretto “ingranamento” dei denti, rende più stretto il passaggio attraverso il quale l’aria transita nel retrobocca (faringe). In questo caso, sarebbe opportuno sentire il parere anche di un dentista esperto in problemi respiratori e nel sonno.
Cordiali saluti ed auguri
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