Area consolidamento parenchimale
Buonasera, scrivo per avere la vostra opinione circa l'esito della TAC di mio padre, ex fumatore (non fuma più da 30 anni). A fine gennaio ha avuto una forma influenzale caratterizzata da febbre, raffreddamento e tosse, durata circa 5 giorni. Sembrava essere passata la febbre ma dopo un giorno è risalita per qualche altro giorno. E poi scesa ma la sera si presentava qualche linea di alterazione e persisteva tosse ed astenia. Diverse volte mio padre è tornato dal medico, ma all'auscultazione risultava sempre "pulito" e quindi il medico non prescriveva l'antibiotico. Poiché però la tosse non accennava a passare, e su insistenza di mio padre, alla fine il medico ha prescritto l'antibiotico e una radiografia del torace che ha effettuato il 16 marzo u.s. Da tale radiografia è emersa una "macchia" al polmone di destra (scusate l'imprecisione, ma non ho il referto con me) che il medico ha classificato come probabile focolaio di polmonite, prolungando la cura antibiotica (che era in corso da circa 8 giorni quando ha eseguito l'rx); al contempo ha prescritto una TAC senza mdc che ha eseguito il 27 marzo. Questo l'esito ricevuto "In corrispondenza delle porzioni basali del lobo superiore di destra con parziale interessamento anche del lobo medio si apprezza estesa area di consolidamento parenchimale con diametri assiale di 46 mmx40 mm ed estensione cranio caudale di 46 mm caratterizzata da spiculature periferiche che si raccordano sia con la componente pleurica viscerale che con la regione ilare omolaterale in reperto di non univoco significato e meritevole di correlazione clinica e rivalutazione specialistica (neoformazione primitiva? Altro?). Sfumato addensamento con aspetto a "ground glass" si apprezza in sede subpleurica al segmento apicale del lobo inferiore di destra, meritevole di controllo a distanza. Non significative linfoadenomegalia in sede mediastinica. Non lesioni ossee con carattere di focalità. Non versamento pleurico." Abbiamo visto la sera stessa uno pneumologo. Ha modificato la cura (dopo 20 giorni di antibiotico) dando un antibiotico a più ampio spettro e un antimicotico di cui non ricordo i nomi. Ci ha detto di cercare di mantenere la calma, di fare questa cura per 10 giorni e ripetere la TAC con mezzo di contrasto dopo 1 mese. A suo dire potrebbe trattarsi di un problema infiammatorio, che con la cura dovrebbe rientrare. Nel caso alla successiva TAC residui ancora, procederanno ad indagini più approfondite. Non ha escluso possa trattarsi di qualcosa di più serio, ma al momento dice non si possa che attendere lo sviluppo. La nostra ansia ovviamente è tanto, come è comprensibile immaginare. Gradirei avere la vostra opinione sul referto della TAC e sull'approccio seguito. Vi ringrazio anticipatamente per i consigli e le indicazioni che eventualmente vorrete dare a questa figlia preoccupata!
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Purtroppo senza visualizzare le immagini è impossibile fare un consulto completo, però per il persistere delle lesioni dopo terapia antibiotica io procederei già ad ulteriori esami, come una PET e una broncoscopia, che ad ogni modo potrebbe essere utile per fare degli esami colturali per identificare eventuali microganismi responsabili, qualora l'ipotesi infettiva/infiammatoria fosse confermata.
Dr. Giorgio Lo Iacono
Specialista in Chirurgia Toracica
IEO - Istituto Europeo di Oncologia, Milano
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Utente
Gentile Dottore, innanzitutto voglio ringraziarLa per la cortese risposta. Il pneumologo ci ha detto che la TAC fatta il 27 u.s. è stata programmata in data troppo ravvicinata rispetto alla RX (10 giorni dopo) e quindi poco indicativa. Ha quindi provveduto a modificare la terapia antibiotica e ha prescritto la TAC con mdc, da fare ad un mese di distanza rispetto alla precedente (la eseguirà quindi verso fine aprile). Rimetteva a noi la scelta se eseguire nel frattempo una broncoscopia, dicendoci che poco ci avrebbe chiarito comunque in merito ad una eventuale neoplasia, mentre poteva darci qualche indicazione in più sulla natura dei microorganismi responsabili dell'eventuale infezione. Comunque, la avrebbero ripetuta nel caso la TAC che farà nelle prossime settimane non fosse a posto, e quindi il medico di base consigliava di aspettare. Ritiene invece sarebbe stato preferibile farla subito? Altra domanda: non ci sono degli esami del sangue (es. marcatori tumorali) che sarebbe opportuno fare, nell'attesa di ripetere la TAC? Nonostante la visita pneumologica sia stata fatta accedendo dal Pronto Soccorso, non gli è stato fatto alcun esame di controllo (nemmeno la semplice VES/PCR...). Che ne pensa? La ringrazio ancora per la sua disponibilità e La saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 23.5k visite dal 04/04/2018.
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