Cambio antidepressivo (da sertralina a venlafaxina)

Gentilissimi Dottori
sono un ragazzo di 26 anni. A metà giugno mi è stata diagnosticata una distimia, con ansia generalizzata. Ho iniziato una cura antidepressiva con sertralina 50 mg/die e bromazepam 10/15 gocce per due volte al giorno.
Dopo un mese e mezzo, pur avendo riscontrato notevoli benefici sull'umore ed una notevole riduzione del'ansia, la mia psichiatra mi ha proposto, per aumentare i benefici sull'umore e ridurre ulteriormente l'ansia, due opzioni per il continuamento della cura:

-aumentare la sertralina a 100 mg/die
-passare alla venlafaxina

dietro suo consiglio ho deciso di prendere la venlafaxina, e il passaggio dal primo al secondo farmaco mi è statoimpostato nel seguente modo:

-per la prima settimana 37,5 mg/die di venlafaxinaRP di mattina e 25 mg/die di sertralina alle 14:00 + bromazepam 10/15 gocce per due volte al giorno
-dalla seconda settimana in poi 75 mg/die di venlafaxinaRP + bromazepam 10/15 gocce per due volte al giorno

le mie domande sono le seguenti:
-quali problemi possono insorgere durante il periodo di "transizione" da un farmaco al'altro?
-quanto dovrei aspettare per riscontrare i primi benefici (sopratutto a livello ansioso)?
- in questa settimana di transizione ci potrebbero essere interazioni con riscontri negativi tra SSRI e SNRI?
-dato che avrei le visite distanziate l'una dall'altra di 40 gg, pensate che questo sia un periodo eccessivamente lungo per il controllo di questa cura?

vi ringrazio per l'attenzione

Matteo
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Non capisco perchè cambiare farmaco dopo appena un mese e mezzo e dopo aver avuto notevoli benefici. Ulteriori miglioramenti si sarebbero potuti ottenere facilmente da un incremento della sertralina e dalla sua continuazione. A mio parere il cambio di molecola poteva essere considerato nel caso di effetti collaterali scarsamente sostenibili.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Martiadis,
le rispondo fornendole le spiegazioni che la mia psichiatra mi ha dato:
-dato che lo stato ansioso persisteva, mi ha detto che con un farmaco inibitore anche della ricaptazione della noradrenalina lo stato ansioso sarebbe migliorato, dato che (mi ha spiegato) la noradrenalina agisce sull'ansia.

Nei primi momenti io volevo continuare con la sertralina, dato che mi sono trovato molto bene (pur assumendone una dose bassa), ma, ripeto, dietro suo consiglio, ho accettato la seconda opzione (venlafaxina).

Oggi ho preso per la prima volta i due farmaci, come sopra descritto e per fortuna, a parte la stessa ansia (comunque sopportabile rispetto a quella precedente la cura farmacologica) non ho avuto effetti collaterali.

-quanto dovrei aspettare per riscontrare i primi benefici (sopratutto a livello ansioso)?

La ringrazio per la pronta risposta
Matteo
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

La sertralina è a dose inferiore a quella media efficace, quindi non capisco neanch'io il perché pensare a cambiarla come opzione sullo stesso piano e con la stessa tempistica rispetto all'aumento dose.
Per quanto riguarda i problemi nel passaggio da un farmaco all'altro di questo tipo non ve ne sono di particolari, ma ovviamente la psichiatra le darà istruzioni su questo nel caso.
Mi sembra anche assurdo che la decisione si affidata a Lei, direi che il medico sta lì apposta per decidere cosa fare, poi se Lei ha qualche ragione specifica per chiedere una soluzione diversa è un conto, ma non ha alcun elemento per decidere tra due alternative terapeutiche.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Pacini,

forse precedentemente mi sono spiegato male oppure ho omesso di dire che la mia psichiatra mi ha proposto come prima ipotesi di aumentare il dosaggio della sertralina evitando il passaggio ad un nuovo farmaco, perchè questo cambiamento suscitava in me una paura, una nuova ansia. Difatti in un primo momento le ho comunicato che preferivo continuare con la sertralina, ma poi ho seguito il suo secondo consiglio, consiglio che lei credeva più opportuno per me e più efficace.
Mi ha anche spiegato che un'aumento della sertralina avrebbe sicuramente aumentato i benefici, ma che questi stessi benefici sarebbero stati probabilmente meglio ottenuti con la venlafaxina.
Alla fine non è che ho scelto io in assoluto, ma in base al quadro che la mia psichiatra mi ha fornito (quadro non in termini farmacologici, dato che io non sono uno specialista, ma di benefici possibili).

Forse dal consulto psichiatrico la mia dottoressa ha capito che per il mio stato era meglio l'uso della venlafaxina? Su questa domanda, ovviamente io, non ho delle risposte.

Un'ultima domanda, la dose di 75 mg/die di venlafaxina è la dose inferiore a quella efficace?

Vi ringrazio per le pronte risposte
Matteo
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Mi scusi, una persona ansiosa per aumentare il farmaco sarà una persona ansiosa, e questo che c'entra con la decisione di aumentarlo.
"Mi ha anche spiegato che un'aumento della sertralina avrebbe sicuramente aumentato i benefici, ma che questi stessi benefici sarebbero stati probabilmente meglio ottenuti con la venlafaxina."
Appunto, e allora perché scegliere la soluzione più complicata, soltanto per andar dietro alla paura fondata sul niente di un aumento dose. Aumentare la dose le mette più ansia che non cambiare farmaco, ma chi ha mai detto che la dose del nuovo farmaco non andrà poi aumentata. E' perfettamente inutile cambiare farmaco per continuare ad usare dosi basse del nuovo così come del vecchio.
I farmaci vanno usati alle dosi efficaci. Le paure del paziente non devono mica guidare verso la soluzione che mette meno ansia !
Mi sembra una gran complicazione nata sul niente. Ha avuto migloramenti da 50 mg di sertralina ma non pieni, questo è normale. Si prospetta di portare la sertralina almeno a 100. Bene, mi sembra logico. O in alternativa di cambiar farmaco passando ad una dose bassa di un altro farmaco (cioè come 50 mg di sertralina), con la motivazione che lei preferisce cambiare piuttosto che aumentare. Quest'ultima parte mi sembra solo una confusione inutile.
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Pacini,
a me non provocava ansia l'aumento della sertralina, anzi, mi stava più che bene (ho pensato che dato che con 50mg/die avevo avuto buoni risultati, allora con 100mg/die sarebbe andata ancora meglio), ma è il passaggio ad un nuovo farmaco che mi avrebbe provocato ansia, perchè non potevo sapere come avrebbe reagito il mio cervello.

Anche a me sembrava strano il passaggio ad un nuovo farmaco(è per questo che ho scritto quà a medicitalia), dato che con il primo mi sono trovato bene: l'unica risposta possibile che mi sono dato, è che forse la mia psichiatra ha ritenuto più opportuno l'uso della venlafaxina per il mio caso. Potrebbe essere così?

La dose di 75 mg/die di venlafaxina è la dose inferiore a quella efficace?

Vi ringrazio per le pronte risposte
Matteo
[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentili Dottori,
dopo una breve ricerca scopro ora che gli SNRI hanno un’efficacia antidepressiva non inferiore a quella degli SSRI, ed inoltre una maggiore attività sulla sintomatologia ansiosa.

Pur avendo già letto più volte che il dosaggio della sertralina a 50 mg/die è insufficiente (la stessa mia psichiatra me l'ha detto), vi richiedo, è probabile che il passaggio alla venlafaxina sia stata proposta in quanto avere un effetto antidepressivo simile alla sertralina e una maggiore efficacia sui sintomi ansiosi, che nel mio caso, se pur ridotti persistevano?

Vi ringrazio
Matteo
[#8]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Ruggero,
la mia bravissima psichiatra mi ha già spiegato il motivo del cambiamento di farmaco, che ho esplicato nel mio post precedente.

Ovviamente ho pensato di scrivere quà a medicitalia per avere, ovviamente, un ulteriore parere, un punto di vista, una spiegazione, magari se non chiedo troppo, anche farmacologica o farmacocinetica del funzionamento del SNRI in relazione al mio caso. Forse che la mia domanda era mal posta o di difficile risposta?

Comunque si, mi rivolgerò alla mia psichiatra

Ringraziandovi
Matteo
[#10]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
"è probabile che il passaggio alla venlafaxina sia stata proposta in quanto avere un effetto antidepressivo simile alla sertralina e una maggiore efficacia sui sintomi ansiosi, che nel mio caso, se pur ridotti persistevano?"


A questo tipo di domanda puo' rispondere solo la sua psichiatra perche' le variazioni di trattamento riguardano i pazienti individualmente e non in modo generico.
Qui non si parla di un antibiotico che se non funziona deve essere cambiato, si parla di farmaci che hanno una stessa modalita' di azione con piccole varianze nell'efficacia.

Per sua informazione la venlafaxina a 75mg si comporta ancora da SSRI parziale e non da SNRI, pertanto un chiarimento con la sua psichiatra e' d'obbligo.
[#11]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentilissimi

"Per sua informazione la venlafaxina a 75mg si comporta ancora da SSRI parziale e non da SNRI "[quota]

Se è così, perchè sopra è stato scritto che il cambiamento del farmaco era una scelta ingiustificata?
La mia psichiatra mi ha anche comunicato che la vanlefaxina andrebbe seguentemente aumentata, mi scuso per aver omesso questa informazione.

"A questo tipo di domanda puo' rispondere solo la sua psichiatra perche' le variazioni di trattamento riguardano i pazienti individualmente e non in modo generico."[quota]

Allora perchè non mi è stato subito comunicato quà nel forum da voi questo aspetto? Sapendolo non avrei posto queste domande.

Ringraziandovi, e non richiedendo ulteriori delucidazioni
in merito

Matteo
[#12]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
"Se è così, perchè sopra è stato scritto che il cambiamento del farmaco era una scelta ingiustificata?"

proprio perche' il funzionamento e' similare, e' una non scelta introdurre un farmaco con lo stesso funzionamento senza aver provato l'aumento del precedente o senza portare il successivo ad un dosaggio tale da rendere il funzionamento recettoriale differente.

"Allora perchè non mi è stato subito comunicato quà nel forum da voi questo aspetto?"

Viene continuamente ripetuto, purtroppo non si ha la pazienza di leggere in consulti prima di postarne uno nuovo e non si ha la calma di capire che il consulto online e' limitativo, come e' ben scritto a pie' di pagina in ogni pagina del sito.
[#13]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentilissimi

"Viene continuamente ripetuto, purtroppo non si ha la pazienza di leggere in consulti prima di postarne uno nuovo e non si ha la calma di capire che il CONSULTO ONLINE E' LIMITATIVO, come e' ben scritto a pie' di pagina in ogni pagina del sito."

Prendo atto ora, (che dato il solo scopo informativo del sito, tra l'altro espletabile con siti tipo wikipedia o più approfonditamente con le pubblicazioni scientifiche disponibili su google books) del vantaggio informativo ottenibile da questo sito.

Mi scuso per non aver inteso immediatamente l'esigua utilità del consulto online.

Buon proseguimento
Matteo
[#14]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Lei sta rispondendo maleducatamente e non si capisce perché. Se ha già le risposte da sé non ha senso chiedere consulti.
Wikipedia fornisce una serie di validissime informazioni che il 99% di chi le legge non è in grado di utilizzare per nessuno scopo. Nessun sito informativo fornisce commenti e consigli sui situazioni reali, così come nessun sito di consulti le indicherà mai cosa fare con una cura che è gestita da un'altra persona, in assenza di una conoscenza diretta del caso.

I commenti li ha ricevuti, non li ha assolutamente valutati ma vuole sapere perché una persona ha compiuto una scelta. Il perché abbia pazienza lo chieda a quella persona. Da noi ha ricevuto commenti sulla logica delle scelte in generale.
[#15]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dottor Pacini, Gentilissimi Dottori

se ho risposto maleducatamente nei precedenti post me ne scuso; ho solo provato a mettere in luce delle contraddizioni che per me erano tali (non essendo ovviamente uno specialista) ma per loro sono logici, avendo la conoscenza medica.

Vogliate almeno capire il perchè delle mie domande, che nascevano dalla curiosità di capire perchè mi si era proposto il cambiamento del farmaco:
-gentilmente mi è stato risposto di chiederlo alla mia Dottoressa (riguardo al passaggio del farmaco), così come mi si è fatto capire gentilmente che la risposta ad un farmaco va valutata individualmete e non in modo generico (era una cosa che non sapevo prima, avendola saputa non avrei chiesto un consiglio online). Ho valutato la risposta attentamente, scrivendo nel post#9 che avrei chiesto alla mia psichiatra.
-riguardo alle domande sul funzionamento dei farmaci ho avuto una pronta risposta dal Dottor Ruggero nel post #10, che ringrazio vivamente, e che ha risposto ad una mia domanda del post #1.

Le domande da me poste nascevano dal bisogno di capire il meccanismo di funzionamente dei farmaci, meccanismo che non conoscevo ma che sono andato chiarendomi tenendo conto sia delle vostre risposte (che ho tenuto in seria considerazione) e di ulteriori approfondimenti su testi accademici specifici.

Questo era solo per spiegarvi che ho ascoltato seriamente e valutato i vostri consigli. Sarebbe stato arrogante e presuntuoso da parte mia non averlo fatto non essendo io un medico psichiatra.

Ringrazio gentilmente per la pazienza e la prontezza delle vostre risposte.

Matteo



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