Una persona ciclotimica o bipolare può arrivare fino ad allontanarsi e negare i propri sentimenti?

Ho da un anno e qualche mese una relazione con un uomo di quarantatre anni.
Solo da qualche mese è una relazione vera e propria in quanto per un anno è stata clandestina.

Ciclicamente, ogni due mesi circa, egli diventa emotivamente completamente assente, nega i propri sentimenti, si allontana e dice di avere problemi nella testa da risolvere.

Inizialmente davamo la colpa alla situazione di difficile presa di decisione della separazione.
Ma l'ha rifatto anche dopo.

Inoltre in questi momenti down, se litighiamo, ha degli atteggiamenti di pesante dissociazione, in cui diventa estremamente cattivo verbalmente, senza espressività del volto, mi muove accuse paranoidi e pesanti, ed emotivamente non è contattabile, tanto da diventare spietato.

Poi, si allontana per giorni, e quando la crisi rientra, i momenti bui gli sembrano quasi un vago ricordo.

Io gli ho indicato una visita psichiatrica, sebbene a mio avviso lui non si renda conto della gravità del suo stato.


Attendiamo quindi una eventuale diagnosi, ma mi domandavo: un disturbo bipolare o ciclotimico possono portare la persona ciclicamente a negare i propri sentimenti ed allontanarsi con così tanta indifferenza?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Quando le relazioni non sono soddisfacenti o hanno delle anomalie comportamentali e relazionali c'è sempre il tentativo di riportare le questioni su diagnosi psichiatriche di qualsiasi genere.

Innanzitutto, piuttosto che cercare di capire se l'altro abbia patologie per "giustificare" questi atteggiamenti anomali o poco consoni, è utile che lei comprenda se vuole una relazione di questo genere e se vorrà trovare una giustifica su una presunta patologia piuttosto che vievere la sua vita in modo indipendente da questa persona.


Fino a quando ci saranno atteggiamenti come il suo saranno sempre presenti "vittime" e "carnefici" nelle relazioni affettive.

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Utente
Utente
Mi scusi: ho presentato una situazione di una gravità notevole, che ha sintomi che assolutamente non possono essere ricondotti alla norma.
Non sono un medico, ma un'infermiera, e qualche paziente l'ho visto.

Non si tratta assolutamente di giustificare, si tratta di poter ricondurre determinati atteggiamenti a fattori scatenanti che (magari) necessitano di essere individuati e trattati.

Non ho chiesto un consulto online per produrre una diagnosi, poiché quella avverrà nei luoghi consoni.
Non ho neanche chiesto un consulto per sentir giudicare il mio atteggiamento, bensì per sapere un dettaglio che non conosco, ovvero: la sindrome bipolare può portare un soggetto ad allontanarsi, nelle fasi depressive/distimiche?
Non pretendo una risposta, ho chiesto in modo cortese.

Buon lavoro.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Sta chiedendo una giustifica per questa persona attribuendo lei stessa una presunta diagnosi.

Oltretutto parte da una questione generica per riportarla a questo signore.

Nessuno la giudica ma da ciò che scrive si interpreta ciò che le ho risposto.

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